Fasullo
[fa-sùl-lo]SIGN Falso, scadente; privo di abilitazione, incompetente
voce giudeo-romanesca, dall'ebraico [pāsūl] 'illegittimo, invalido'.
Che fasullo e falso siano parenti,
di uguale ascendenza latina, lo possono pensare in tanti: sembrano così
simili per forma, così vicini per significato. E invece il fasullo ci racconta una storia radicalmente diversa, e sorprendente.
Molte persone hanno un'idea di che
cosa sia la lingua yiddish, nata in Europa in seno a comunità ebraiche
di lingua tedesca, oggi parlata e scritta quasi solo negli Stati Uniti.
Ma le mediazioni fra lingua ebraica e lingua locale che abbiano
originato lingue vere e proprie o dialetti sono moltissime: solo in
Italia sono state almeno una dozzina, fra cui il giudeo-veneziano, il
giudeo-livornese (anche noto come 'Bagitto', particolarmente ricco di
influenze spagnole e portoghesi), il giudeo-romanesco. Purtroppo,
dopo la persecuzione antisemita e la seconda guerra, ne è rimasto ben
poco. Restano i testimoni di alcune parole che hanno fatto in tempo ha
trovare posto nella lingua nazionale.
C'è una certa discordia sulle prime
attestazioni di questa parola: certi studiosi citano, nel più stretto
ambiente romano, alcuni usi negli ultimi anni dell'Ottocento e nei primi
del Novecento, in cui pare che il significato del fasullo si sia
spostato da 'cattivo' a 'falso'. Per trovarne di più stabili si devono
aspettare gli anni '40, in cui la diffusione del termine fu sostenuta da alcuni giornali umoristici, secondo alcuni, o dai gerghi della malavita, secondo altri.
Ciò che stupisce di una parola che in tanti associamo subito e allegramente a Little John che canta di Giovanni il re fasullo d'Inghilterra è la matrice assolutamente seria: il pāsūl
dell'ebraico post-biblico è un termine tagliente, usato per esempio per
descrivere procedure di macellazione non corrette secondo i precetti
religiosi, o i profeti
considerati
falsi. La sfumatura è quella pratica del difettoso, dell'inadatto,
dell'invalido. Rilevato che anche secondo questo metro Giovanni è un re
fasullo, questo dato rende la parola più interessante e ricca rispetto
al significato di 'falso': il dentista fasullo ha il difetto dello
studio e dell'abilitazione, anche se come cavadenti non se la cava male;
il gioiello fasullo manca della qualità essenziale che ne misura il
valore; e anche quando diventa lo scadente e l'incapace, come nel caso
di una soluzione fasulla su cui tutti convergono, o di me che sono un imbianchino entusiasta ma fasullo, resta fissato il segno dell'inadatto.
Sembrava una parola sbrigativa e un po' buffa, con quell'apparente suffisso '-ullo', un po' peggiorativo, un po' diminutivo, di color meridionale. Invece è sontuosa.