Periglioso
[pe-ri-glió-so]SIGN Pericoloso
da [periglio], che viene dal provenzale [perilh] ([péril] in francese), derivato del latino [perìculum].
È il fratello di 'pericoloso' che viene dalla Francia (per l'esattezza
dalla bella Provenza, 'pericoloso' invece è un recupero dotto che viene
diretto dal latino) e sono entrati in italiano nello stesso periodo,
nella seconda metà del Duecento. Ma adesso 'pericoloso' è un termine
fondamentale che usiamo continuamente, 'periglioso' no. Lo usiamo con
molto più criterio.
A differenza del generalissimo
pericoloso, pare che il periglioso sia più riferito a cose e situazioni
che a persone e animali: si dice più volentieri periglioso un viaggio
piuttosto che un uomo, un pensiero piuttosto che un leone. Ma
soprattutto il periglioso riesce a dichiarare il pericolo come più
ponderato, essendo esso stesso un termine più ricercato:Invaghire
[in-va-ghì-re (io in-va-ghì-sco)]SIGN Far nascere in qualcuno un sentimento d'amore, attrarre
composto parasintetico di [vago], dal latino [vagus], con prefisso [in-] 'dentro'.
Anche nell'invaghire e
nell'invaghirsi troviamo il 'vago' nel suo significato più raro e
aggraziato: i profili dell'errante, dell'instabile e dell'incerto con
cui di solito lo conosciamo qui sconfinano nel desideroso — quasi a disegnare una ricerca costante nella sua volubilità,
un movimento libero e indeciso verso qualcosa. Si può essere vaghi di
rinnovamento, vaghi di sentimenti appassionati, vaghi di qualcosa da
sgranocchiare.
Sbilenco
[sbi-lèn-co]SIGN Pendente da una parte, storto; di persona dalla figura non regolare
probabilmente da un precedente [bilenco], che
probabilmente è dal francese antico [bellinc], derivato dall'ipotetica
voce francone [link] 'sinistro'; secondo alcuni da un'analoga voce
longobarda.
Se leggiamo che 'sbilenco' significa
'pendente da una parte', è inevitabile che ci venga in mente lo
sbilanciato — troppo simile nella forma e nel significato. È
un'associazione da considerare con attenzione, perché rischia di essere fuorviante ma forse custodisce la chiave dello sbilenco stesso.
Lo sbilenco ci parla di qualcosa di
ampio, e questo è evidente nell'etimologia: l'ipotesi più accreditata
sulla sua origine lo vuole derivato da un 'sinistro' germanico, anche se
qualcuno ha avanzato una parentela col balengo, che probabilmente porta al balordo.
Non pende da una parte per difetto di equilibrio, ma per una
conformazione irregolare e vagamente inquietante che può arrivare allo strampalato e al grottesco: insomma, una bilancia a due bracci che pesa
un sasso e una piuma non è sbilenca, non è sbilenca la posizione ardita del ballerino. Invece è sbilenca la torta a tre pianiIndigeno
[in-dì-ge-no]SIGN Che è nato nel luogo in cui vive; proprio di un luogo; non importato
voce dotta recuperata dal latino [indigenus],
variante tarda di [indigena], derivato dal tema di [gìgnere] 'generare',
col prefisso [indu-], variante arcaica di [in-] 'dentro'.
È molto facile ed essenzialmente
corretto affermare che 'indigeno' ha una sfumatura spregiativa per via
dell'ottica coloniale in cui è cresciuto: col metro dell'esploratore
europeo dei tempi d'oro, praticamente qualunque comunità di antica prosapia che abitasse un luogo del mondo appena
scoperto
era una comunità di selvaggi. Se ci aggiungiamo l'assonanza con le
Indie e gli Indiani, e il massiccio immaginario che ci è stato costruito
sopra, il destino dell'indigeno è scritto. Ci può essere da notare,
però, qualcosa di più sottile.
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