Segue 2005
Comincio questa settimana una nuova rubrica (
mi pagano stavolta…) che si intitola L’ULTIMA PAROLA – un neologismo al giorno
toglie il lessico di torno – ed è un commento alla mia maniera su qualche nuovo
termine trovato sui giornali del giorno prima.
Ve li posto, sperando che qualcuno voglia
avere la gentilezza di leggerli e di postarmi la sua opinione.
Mi servirebbe per indirizzare meglio la mia
scrittura.
Grazzzie di tutto.
Cià
Neologismi onorevoli
BERLUSCONI, presidente del Consiglio
«berluschese»: il nuovo modo di comunicare la politica promosso da Silvio Berlusconi. Registrato nel 1994
«berluschista»: di Silvio Berlusconi; che si ricollega a Silvio Berlusconi.
«berlusconardo»: vicino, legato a Silvio Berlusconi, che frequenta il suo giro.
«berlusconeide»: l'epopea di Silvio Berlusconi
«Berlusconi boy»: giovane sostenitore di Silvio Berlusconi e del movimento politico Forza Italia da lui fondato.
«berlusconite»: atteggiamento eccessivamente ottimistico, tipico di Silvio Berlusconi, che tende a distorcere la realtà dei fatti.
«berlusconizzante»: che si conforma agli atteggiamenti e allo stile di Silvio Berlusconi
«berlusconizzare»: attirare, calamitare l'attenzione sul pensiero e sulle vicende politiche e personali di Silvio Berlusconi.
«berlusconizzarsi»: conformarsi agli stili e agli atteggiamenti di Silvio Berlusconi.
Frase: ...è proprio in questo frangente che Lilli (Gruber) si è messa a fare la maestrina dalla penna rossa, d'incanto si è berlusconizzata. Che è quella condizione piscologica di chi vuol avere sempre ragione, di chi tratta con supponenza, di chi non amara fare politica (Aldo Grasso, Corriere della Sera, 1° luglio luglio 2004)
«berlusconizzato»: entrato nell'area di influenza di Silvio Berlusconi, appiattito sulle posizioni di Silvio Berlusconi
«berlusconizzazione»: appiattimento sui modelli proposti da Silvio Berlusconi
Frase: anche Liberation ha scritto che (Cesare) Battisti è «vittima della vendetta delle camicie nere» puntando il dito contro la «berlusconizzazione dello spirito giudiziario» (Paolo Mieli, Corriere della Sera, 22 febbraio 2004)
«deberlusconizzato»: privato di legami, condizionamenti o riferimenti relativi a Silvio Berlusconi, alla sua linea politica
«neoberlusconismo»: nuova linea politica di Silvio Berlusconi e del partito Forza Italia da lui fondato
Frase: il fatto è che il neoberlusconismo rivela soprattutto un'attitudine,
se si vuole anche un'astuzia: un modo per dialogare anziché arroccarsi (Stefano
Folli, Corriere della Sera, 3 ottobre 2004)
«postberlusconiano»: successivo a Silvio Berlusconi
«postberlusconiano»: successivo a Silvio Berlusconi
PRODI, leader dell'Unione
«postprodiano»: successivo alla presidenza di Romano Prodi nella Commissione europea
«Prodinotti»: sostenitore o esponente dello schieramento politico del
centrosinistra che concilia e riassume le posizioni e le scelte politiche di
Romano Prodi e Fausto Bertinotti
Frase: «Sarà la sfilata di Prodinotti». L'espressione che circola nell'entourage del premier, e che raccontano abbia avuto il suo imprimatur, è ormai una sorta di parola d'ordine, mutuata dal neologismo coniato dal senatore Antonio Del Pennino...(Marco Galluzzo, Corriere della Sera, 19 febbraio 2005)
«prodizzazione»: assimilazione alle posizioni e alle scelte politiche di Romano Prodi
«sprodizzare»: mutare le caratteristiche proprie della linea politica di Romano Prodi, privarlo di ciò che lo contraddistingue
Frase: si può sprodizzare Prodi? Si dovrebbe forse, magari si potrebbe, mi sa che non si può (Riccardo Barenghi, Manifesto, 6 gennaio 2005)
Frase: «Sarà la sfilata di Prodinotti». L'espressione che circola nell'entourage del premier, e che raccontano abbia avuto il suo imprimatur, è ormai una sorta di parola d'ordine, mutuata dal neologismo coniato dal senatore Antonio Del Pennino...(Marco Galluzzo, Corriere della Sera, 19 febbraio 2005)
«prodizzazione»: assimilazione alle posizioni e alle scelte politiche di Romano Prodi
«sprodizzare»: mutare le caratteristiche proprie della linea politica di Romano Prodi, privarlo di ciò che lo contraddistingue
Frase: si può sprodizzare Prodi? Si dovrebbe forse, magari si potrebbe, mi sa che non si può (Riccardo Barenghi, Manifesto, 6 gennaio 2005)
CARLO AZEGLIO CIAMPI, presidente della Repubblica
«ciampiano»: chi si riconosce nelle posizioni e nel pensiero di Carlo Azeglio
Ciampi
«ciampismo»: la concezione economica e politica di Carlo Azeglio Ciampi
«ciampizzazione»: assorbimento nella sfera di influenza istituzionale e morale esercitata da Carlo Azeglio Ciampi
Frase: ...anche perché dopo il viaggio del leader di An a Gerusalemme di un anno fa ci fu chi parlò della ciampizzazione di Fini nel senso che la kippah calcata sulla testa del vicepremier consacrava il suo definitivo sdoganamento (Riformista, 3 novembre 2004)
«ciampismo»: la concezione economica e politica di Carlo Azeglio Ciampi
«ciampizzazione»: assorbimento nella sfera di influenza istituzionale e morale esercitata da Carlo Azeglio Ciampi
Frase: ...anche perché dopo il viaggio del leader di An a Gerusalemme di un anno fa ci fu chi parlò della ciampizzazione di Fini nel senso che la kippah calcata sulla testa del vicepremier consacrava il suo definitivo sdoganamento (Riformista, 3 novembre 2004)
MASSIMO D'ALEMA, presidente dei Ds
«dalemismo»: l'adesione alla linea politica di Massimo D'Alema
«antidalemismo»: la contrapposizione alla linea politica di Massimo D'Alema
«antidalemismo»: la contrapposizione alla linea politica di Massimo D'Alema
LETIZIA MORATTI, ministro della Pubblica Istruzione
«demoratizzare»: sottrarre all'eccessiva influenza delle politiche riformatrici di
Letizia Moratti, ministro dell'Istruzione
FAUSTO BERTINOTTI, segretario del Prc
«bertinottaggio»: comportamento ondivago, che ricalca le posizioni politiche fortemente
critiche assunte da Fausto Bertinotti nei confronti della coalizione politica
del centrosinistra
ROCCO BUTTIGLIONE, ministro dei Beni culturali
«buttiglionesco»: chi si richiama al pensiero e alle posizioni di Rocco Buttiglione,
ministro per i Beni e le attività culturali
Frase: Primo, fare un po' di rumore con apparenti sciocchezze che avrebbero consentito, a lui e alla folla apocalittica di ideologici governativi e buttiglioneschi di inventarsi una inquisizione anticristiana (non si capisce perché non anticattolica) da parte del povero parlamento europeo (Natalisa Aspesi, Repubblica, 19 ottobre 2004)
Frase: Primo, fare un po' di rumore con apparenti sciocchezze che avrebbero consentito, a lui e alla folla apocalittica di ideologici governativi e buttiglioneschi di inventarsi una inquisizione anticristiana (non si capisce perché non anticattolica) da parte del povero parlamento europeo (Natalisa Aspesi, Repubblica, 19 ottobre 2004)
SERGIO COFFERATI, sindaco di Bologna
«cofferatizzarsi»: farsi forte di un sostegno e di un consenso espressi al di fuori
dell'organicità di strutture politiche istituzionali, richiamandosi
all'esperienza di Sergio Cofferati, sindaco di Bologna
ROBERTO FORMIGONI, presidente della Regione Lombardia
«formigoniano»: chi o chi fa riferimento a Roberto Formigoni, presidente della
Regione Lombardia
«formigonismo»: il modello politico realizzato da Roberto Formigoninel governo della Regione Lombardia
«formigonismo»: il modello politico realizzato da Roberto Formigoninel governo della Regione Lombardia
ARTURO PARISI, presidente dell’assemblea federale della Margherita
«parisiano»: chi si riconosce nelle posizioni politiche di Arturo Parisi, esponente del movimento della Margherita
WALTER VELTRONI, sindaco di Roma
«Veltroni boy»: sostenitore stretto collaboratore di Walter Veltroni, sindaco di Roma
NICHI VENDOLA, presidente della Regione Puglia
«vendoliano»: di Nichi Vendola, esponente
politico di Rifondazione comunista, presidente della Regione Puglia dal 2005
Frase: un bel pasticcio, lo stesso che portava ieri notte Nicola La Torre e Gianni Cuperlo,
fedelissimi dalemiani, a stringersi in abbracci sorprendenti sulle spalle
vendoliane (Luca Telese, Giornale, 18 gennaio 2005)
LUCIANO VIOLANTE, presidente dei deputati ds
«violanteo»: di Luciano Violante, presidente del gruppo parlamentare dei
Democratici di Sinistra
Frase: Gustavo Zagrebelsky, l'attuale presidente (della Consulta), e Guido Neppi Modona hanno trascorse e manifeste simpatie diessine, di impronta violantea
Frase: Gustavo Zagrebelsky, l'attuale presidente (della Consulta), e Guido Neppi Modona hanno trascorse e manifeste simpatie diessine, di impronta violantea
«violantiano»: di Luciano Violante
Frase: al deputato diessino (Giuseppe Giulietti) risponde solo il senatore di An Michele Bonatesta, membro della commissione di Vigilanza sulla Rai: «La sua sortita in stile violantiano si commenta da sola» (Claudia Voltattorni, Corriere della Sera, 15 ottobre 2003)
Frase: al deputato diessino (Giuseppe Giulietti) risponde solo il senatore di An Michele Bonatesta, membro della commissione di Vigilanza sulla Rai: «La sua sortita in stile violantiano si commenta da sola» (Claudia Voltattorni, Corriere della Sera, 15 ottobre 2003)
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La copertina del libro
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TRATTO DA
2006 PAROLE NUOVE
Un dizionario di neologismi dai giornali
2006 PAROLE NUOVE
Un dizionario di neologismi dai giornali
di Giovanni Adamo e Valeria Della Valle
Sperling & Kupfer Editori
Sperling & Kupfer Editori
Almeno
a parole, il Cavaliere è più forte del Professore. Silvio
Berlusconi batte Romano Prodi per 14
a 4. L'azione
politica del Cavaliere nell'arco degli ultimi tre anni ha fatto nascere numerose
nuove parole, finora non presenti nei vocabolari, come «berluschese»,
«berluschista», «berlusconardo», «berlusconeide», «Berlusconi boy»,
«berlusconite», «berlusconizzante», «berlusconizzare», «berlusconizzarsi»,
«berlusconizzato», «berlusconizzazione», «deberlusconizzato»,
«neoberlusconismo» e «postberlusconiano». Al nome del leader dell'Unione sono
invece legate un ristretto numero di parole di nuovo conio come «postprodiano»,
«Prodinotti», «prodizzazione» e «sprodizzare».
Tutta la
pornografia in 450 parole
Esce in Francia il «Dizionario». Un percorso
curato da sociologi, filosofi e storici
Più di qualcuno la considera una forma d’arte.
Se non una parte di sapere.
«pornografia». L’hanno esaminata da tutti i
punti di vista.
Il
risultato sono 450 definizioni contenute nel Dizionario della pornografia
appena pubblicato in Francia (Puf, 46 euro).
Ma non si tratta di «un’enciclopedia, né di un
semplice specchio che ingrandisce oggetti sparsi», dice Philippe Di Folco nella
sua introduzione, che non rende facile dare una definizione precisa di
«pornografia » che invece «sembra sottrarsi a tutte le definizioni, non ne
tollera nessuna che sia equivoca, discutibile, o troppo morale», anzi, «si sa
meglio cosa non è più che cosa è, come è più che perché è, la si riconoscemanon
la si conosce ». Il Dizionario serve a questo.
Si parte dai fondamentali, «porno»,
«pornologia», «pornocrazia». Dove ad esempio il «porno» «è intimamente legato
all’invenzione del cinema», pur «non essendo realmente cinema, le tecniche sono
le stesse, ma diverso è un criterio: la presenza o l’assenza di simulazione »
che rende gli attori porno «non dei commedianti,madegli operatori sessuali».
E così alla «H» compare il nome di Alfred
Hitchcock, considerato uno specialista nell’amore al cinema pur non avendo mai
girato scene di nudo esplicito: «Il suo è implicito e loquace — lo definiscono
Stéphane Bou e Jean-Baptiste Thoret —, è la sua arte della metafora». E lo
stesso regista al collega Francois Truffaut diceva: «Se il sesso è troppo
evidente non c’è suspense». E così viene giudicata altamente pornografica la
scena iniziale della Finestra sul cortile con «l’ombra diGrace Kelly tra le
gambe di James Stewart».
Alla voce «P» non manca il nostro Pier Paolo
Pasolini, «amante della pornografia che ha eccitato il mondo intellettuale »
secondo lo scrittore Vincent Borel. Tutto in lui è pornografico. I suoi libri,
Ragazzi di vita, Vita violenta, Amado mio/ Atti impuri. E soprattutto i suoi film
che ad ogni uscita «richiamavano denunce per oscenità»: daMammaRoma a Teorema,
fino a Salò o le 120 giornate di Sodoma, «si andava ai suoi film come a
proiezioni porno », scrive Borel.
Ma il Dizionario è in più un’occasione per
girare il mondo e scoprire le pratiche sessuali di Paesi come il Giappone,
l’India, la Cina.
È anche un viaggio nella storia della pornografia, vista nel «Medioevo», nel
«Rinascimento», o attraverso la vita di personaggi come il «Marchese De Sade»,
«Luigi XV», «Louis Calaferte», «Picasso», «Warhol», ma anche letta e scoperta
in perversioni lecite o discusse, nascoste o manifeste, diffuse o elitarie come
«sodomia », «scambismo», «turismo sessuale », «fist-fucking», «flagellazione».
Un percorso che si apre con l’«abiezione » e
si chiude con gli «zoo umani».
Claudia
Voltattorni (ha collaborato Alessandro Grandesso)
12 novembre 2005
da
DIZZZIONARIO del Terzo Millennio di Aldo Vincent:
http://www.ebookservice.net/scheda_ebook.php?ideb=1654
A BUSO
Insulto
bolognese political correct
Notare che l’abuso dell’uso del buso porta al
disuso e non lo scuso.
AALTO
Alvar
Hugo (1898-1976) Urbanista finlandese di circa due metri. Famoso alle Olimpiadi
(salto in aalto) e in edilizia (Subappaalto)
ABACO
Strumento fiorentino di calcolo da cui
derivava l’aseta
ABACUC
Vecchio
profeta rincoglionito
ABARTH
Carlo (1908-79) Elaboratore di motori
sportivi. Famose le sue Mutande Abarth con la striscia marrone in mezzo
ABAT-JOUR
Frate
francese che non lavora di notte
ABBA
Giuseppe Cesare (1838-1910) garibaldino e Marta
(1900-88) attrice, componenti di un
famoso complesso musicale svedese
Roberto Maroni,
intervistato da Affaritaliani.it sul tridente della Cdl:
“Noi siamo come Kakà, dobbiamo fornire la palla giusta alle tre punte
perché vadano in gol. Berlusconi ha la classe cristallina di Shevchenko. Casini
è come Vieri, un po' affaticato. E Fini mi ricorda Inzaghi, uno che ogni tanto
si infortuna …”
Va bene. E allora che vadano tutti a Kaka’…
***
Parolaio/ Le perle dei giornali www.affaritaliani.it Lunedí 05.12.2005 19:00
DOMANDA D'OBBLIGO
"Io mi dico, se tutti dicono che le
catene a bordo sono indispensabili in caso di neve, allora perché non renderle
obbligatorie in caso di neve?"
Massimo Di Marco, ad autostrada Milano
Serravalle, Corriere della Sera
CONFESSIONALE
"Ma certo che mi manca il sesso. Le
rinunce valgono per le cose che ci piacciono, mica per quelle che ci fanno
schifo"
Rosy Bindi, l'Espresso
PELATI DOC
"Io
sex-symbol? Se vanno i calvi bella fregatura per
Berlusconi, coi soldi che ha speso..."
Pierluigi Bersani, Il Corriere della Sera
IL MIRACOLO DEL PANE AL PANE E VINO AL VINO
"Non si può andare in Chiesa come in
pescheria. Invece di perdere tempo con la sessualità dei preti, quelli che
dettano la linea in Vaticano dovrebbero riportare la liturgia della Messa a
contatto con il Sacro"
(Franco Battiato, Il Messaggero)
PASSEGGIATA MAZZINI
"An ha portato in Rai solo zoccole"
Luca Barbareschi, il Riformista
TESTOSTERONE STELLARE
"Il nostro albero di Natale con 53 palle,
una per ogni modifica della Costituzione"
Roberto Calderoli, Repubblica
BEAUTIFUL
"Cortina è l'unico posto al mondo dove si
sta come una grande famiglia, che unisce intellettuali, aristocratici,
borghesi, nuovi ricchi. Tutti insieme appassionatamente, libero però di
soddisfare gusti e hobby diversi"
Raffaella Curiel, Il Corriere della Sera
***
Il
primo instant book era stato di Enrico Deaglio . Protagonista Stefano
Ricucci. Che poi ha coniato (suo malgrado) l’espressione da copyright. E
I furbetti del quartierino sono diventati il titolo scelto da Paolo Panerai (con Fabrizio Massaro) per
raccontare le disavventure di Gianpiero
Fiorani & C. Ora, poiché la «fenomenologia della
furbettologia» è contagiosa, i cataloghi si allungano. E l’editore di Milano
Finanza punzecchia: «Cominciano ad arrivare altri libri analoghi. Quello che
costa meno è in vendita a 16 euro ed è molto più generico».
SENSI
ATTENTO AL DIO ZEBRATO CHE PARLA MOGGESE
Cos'è il moggese? E chi è il dio zebrato? Chiedetelo a Pippo Marra, patron dell'Adnkronos nonchè superascoltato consigliere di Franco Sensi che al Romanista di Riccardo Luna ha sciorinato una grande intervista (non per niente anche il processo di Biscardi vi ha dedicato buona parte della trasmissione).
Ma esiste davvero un dio zebrato? "Non so se esiste nell’Olimpo, ma sui campi di calcio sì. Certo è che strane e inevitabili maledizioni, di fallimento o quasi, colpiscono tutte le squadre che hanno vinto lo scudetto senza chiamarsi Juventus, Milan o, a suo tempo, Inter.
Cos'è il moggese? E chi è il dio zebrato? Chiedetelo a Pippo Marra, patron dell'Adnkronos nonchè superascoltato consigliere di Franco Sensi che al Romanista di Riccardo Luna ha sciorinato una grande intervista (non per niente anche il processo di Biscardi vi ha dedicato buona parte della trasmissione).
Ma esiste davvero un dio zebrato? "Non so se esiste nell’Olimpo, ma sui campi di calcio sì. Certo è che strane e inevitabili maledizioni, di fallimento o quasi, colpiscono tutte le squadre che hanno vinto lo scudetto senza chiamarsi Juventus, Milan o, a suo tempo, Inter.
- (Jena per La Stampa) -
Io mi sprodizzo, tu ti sprodizzi, egli si sprodizza, noi ci sprodizziamo, voi
vi sprodizzate e tutti si sprodizzano. E’ un verbo appena coniato, un’idea di
Rutelli.
ORIANISMO
Il
Secolo d’Italia è d’accordo con Giancarlo Bosetti: contro
l’orianismo. Secondo il quotidiano, infatti, «le tesi “dure e pure”» della
Fallaci non piacciono affatto alla destra italiana, unita nella «convinzione»
dell’«assoluta indigeribilità delle ricette viscerali snocciolate» dalla
scrittrice. «Non appare strano – scrive Filippo
Rossi sul paginone di oggi - che Giancarlo Bosetti
nel suo recente pamphlet Cattiva Maestra sottolinei l’ossessione e la “fobia”
provata da Oriana Fallaci nei confronti di Gianfranco Fini». Bosetti coglie,
infatti, «l’alterità reciproca» che separa la Signora dal presidente di
AN il quale, secondo la scrittrice, sarebbe un «emulo di Togliatti», un cinico
che ha tradito la propria parte politica per concedere il voto agli immigrati
“invasori”.
*
Mi è successo una mattina, di sentire che il
tennista Agassi era entrato in semifinale lasciando BASITO l’avversario.
Poiché lo reputavo un termine dialettale ho
fatto una piccola ricerca ma l’Accademia della Crusca, che tra i recenti
neologismi annovera nientemeno che
BIPARTISAN (Che secondo me risale al gergo giornalistico di almeno una
decina d’anni fa ) non lo riporta. Riporta invece nel suo Forum un post inviato
da un certo Basito che chiedeva:
Cosa cosa cosa??!
"Cheffai, cheddisci (cheddici),
chettefrega (chettenefrega), chettimporta, chellasci, chemmenefotte non sono
espressioni, pur esistendo nel parlar comune, che possano essere ritenute
"lingua italiana"." / Cosa cosa cosa???!!! (Suona bene, eh?
Oqqualcuno vorrèbbe forse obièttare cheddovrei dire "Checcosa checcosa
checcosa" o, peggio ancora - tipo femminello - "Checosa checosa
checosa"??!!!) Hoccapito chell'italiano di oggi èppiuscicc sessuòna
"alla milanese" ("s" sonora alla fine, dunque!), con poche
geminazioni, "s" quasi tutte sonore, "zio" che in luogo di
"tsio" è piuttosto "dzio", mannon misconosciamo la
tradizione!! (éssoprattutto: diciamo meno assurdità!)
Autore : Basito - Email :
piscoloxx@hotmail.com
Il
Dizionario De Mauro e il Devoto-Oli-De Monnier danno basito come derivante
addirittura dal Manzoni: costei è un pulcin bagnato che basisce per nulla che mal si adatta però alla definizione dei
dizionari moderni, e cioè: attonito, impietrito, semisvenuto.
Forse
ho ragione ancora io, ma occorre andare molto indietro nel tempo a cercare la
forma dialettale del latino badius che era il color giallo del cavallo baio che
veniva distorto dal popolino in basus.
Ecco che allora BASITO forse deriva dal
diventare giallognolo, cadaverico, immobile in quanto in stato comatoso…
Chissà.
Certo è che Agassi, ha lasciato il suo
avversario basito, che vuol dire di stucco, ma di color giallognolo.
Cià
Ricevo e frwrd:
Bandanator
Strano esemplare di essere umano con la
bandana in testa, teoricamente innoquo ma soggetto a strane crisi di
autoesaltazione di se e del gruppo nel quale ha la sua vita sociale. ( per
vederene un esemplare http://members.it.tripod.de/morgen/index.html)
NON SONO PIU' I VOLATILI DI UNA VOLTA
Titolo sul Corriere della Sera Del 8/11/05:
Titolo sul Corriere della Sera Del 8/11/05:
"GAZZA AGGREDISCE UN FOTOGRAFO, FINISCE
IN CELLA, ESCE SU CAUZIONE" (csf)
Ad Augusto Minzolini, che oggi cortesemente mi definisce "una delle menti più intraprendenti della galassia rutelliana", invio un ringraziamento e una precisazione: come corpo astrale sono certamente a me stante. Ma quella galassia comunque produce quanto di più interessante ci sia attualmente sotto il cielo assai poco stellato della politica italiana. (M. Adinolfi)
ANIMA
In questo Universo in perenne espansione (
esultate! tra poco non avremo piu' problemi di parcheggio) la scienza un poco
alla volta ha cancellato tutte le certezze metafisiche dell'umanita'. Aveva il
buon Dio creato l'Uomo al centro dell'Universo? Ecco che alcuni pensatori,
sfogliando la Bibbia
notarono che la luce era stata creata il primo giorno, e il Sole e le stelle
che quella luce forniscono, erano arrivati solamente il quarto giorno. Poi
Copernico e Galilei dissero che non e' la Terra al centro del Sistema Solare e fu il caos.
Passano
poche centinaia d'anni per riprendersi ed ecco arriva Darwin che spinge l'Uomo
ancora piu' ai margini della Creazione, dicendo che forse non siamo stati
creati direttamente dal Supremo, ma deriviamo dalle piu' prosaiche scimmie.
Vabbe', ma almeno noi siamo noi. Cogito ergo sum.
No, dice Freud. Non sappiamo nemmeno chi
siamo, visto che parte del nostro essere risiede nell'Inconscio che regola la
maggior parte dei nostri impulsi.
Sara',
dicono i filosofi, ma almeno noi possediamo l'anima, forse nel cervello, forse
nel cuore o nel fegato. (Tanto che Lombroso pesava i moribondi per sapere
quanto pesasse, quest'anima.) Poi arrivo' Barnard dando inizio all'era dei
trapianti e con essi il dubbio sulla localita' dove andarla a cercare. Fino all’anno scorso, quando Francis Crick,
che non e' un benefattore delle auto in panne, bensi' il padre del DNA ci disse
che: "L'anima dell'uomo non ha niente di sovrannaturale, anzi e' la banale
fusione di un gruppo di neuroni del cervello. "
Credo
capirete senza difficolta' la gravita' di questa affermazione e delle
conseguenze che si portera' dietro. Per cominciare, non si potra' piu'
dire:"L'anima de li mortacci tua" e gli occhi, di cosa saranno lo
specchio?
Alla Valtur non potranno piu' fare animazione
ma solo ...zione e chissa' se i turisti si divertiranno. Spariranno gli animali
e rimarranno solo ...li, ma anche se tu guarderai li' non vedrai nulla perche'
si sono estinti. Non potrete piu' dimostrare dedizione verso qualcuno dandovi a
lui anima e corpo, e non troverete mai piu' l'anima gemella.
Al casino' Emilio Fede smettera' di giocarsi
l'anima e la pubblicita' non sara' piu' l'anima del commercio. Ma nel pieno di
tutto questo caos, la cosa terribile e' che Berlusconi non potra' piu' riunire
il governo a casa sua, in via dell'Anima e forse questa e' una buona notizia.
L’ULTIMA PAROLA
Un
neologismo al giorno toglie il lessico di torno
Auto
Questo prefisso che deriva dal greco - per
esempio auto (la u si legge effe) e kinitò vuol dire che si muove da solo- lo
si trovava come prefisso negli accessori automobilistici, l’autoradio,
l’autorimessa ecc.
Se in alcuni casi è stato usato nell’esatta
accezione del termine ( per es. l’autodosarsi dei moderni elettrodomestici) in
alcuni casi è tracimato in un uso improprio con un forte significato politico.
Infatti gruppi informali e non strutturati che premono per indirizzare la
politica dei partiti o di organizzazioni sindacali, si riuniscono in luoghi non
deputati ( vedi i girotondini) autoconvocandosi, dando cioè l’impressione che
trattandosi di un movimento nessuno abbia la forza o il potere di prendere
decisioni, nemmeno sulla data e sul luogo della manifestazione.
A proposito dei girotondini, va da sé che esso
è riferito al girotondo.
Il termine risale originariamente al 1887 e
viene riferito a quel "gioco infantile nel quale i bambini si prendono per
mano formando un circolo e girano al ritmo di una filastrocca". Venne
coniato per definire questi manifestanti che si riunirono per primi in piazza
Navona e si presero per mano simulando un girotondo infantile.
P.S.
Da notare che i girotondi si manifestarono
all’epoca in cui la sinistra italiana tentava di coagularsi attorno a Romano
Prodi ( che era ancora presidente della Commissione Europea) con un progetto
che chiamavano Triciclo che prendeva il nome dalle tre forze motrici della
coalizione.
La combinazione Girotondi e Triciclo offriva
il destro a Emilio Fede che su questa metafora infantile infarciva i suoi
telegiornali.
@
C'è chi ha il dono della
parola, chi non proferisce parola e chi vuole
sempre avere l'ultima parola. Comunque la si guardi, scomodando l'immortale
Nanni Moretti di Palombella Rossa, «le parole
sono importanti».
In fondo sta tutto qui il senso del sondaggio del Corriere.it, online a partire da oggi, martedì, e fino al termine delle vacanze natalizie: stabilire il primato della parola, stavolta però al singolare. E cioè individuare nel marasma di vocaboli finiti sui giornali e nei dibattiti televisivi la parola dell'anno che si sta per concludere. In una parola: la parola del 2005.
Per venirvi in aiuto abbiamo, a nostra sindacabilissima discrezione, delimitato il campo a dodici espressioni che evocano altrettanti fatti entrati di diritto nella cronaca dei dodici mesi appena trascorsi. Si va – citiamo a caso - dal virus che minaccia il globo al rompicapo che ha spopolato in estate passando per la questione etica che ha tenuto banco nei palazzi della politica. Espressioni alcune note, altre meno, alcune nuove, altre «di ritorno», alcune rock, altre lente, alcune in italiano, altre importate dall'estero.
Negli ultimi 365 giorni le avete udite a scuola, in ufficio o al bar sotto casa. Sono entrate nel lessico comune, chiedendo permesso e per piacere e poi lì sono rimaste, come un ospite che non dà fastidio ma fa simpatia vederlo scorrazzare dentro casa . Ora vi chiediamo di stilare la classifica, di mettere in fila, da uno a dodici, i vocaboli rimbalzati dal mese di gennaio fino al mese di dicembre. Collegandovi al sito www.corriere.it basta un clic per incoronare il termine-icona del 2005.
In conclusione, votate. O meglio, a voi la parola.
In fondo sta tutto qui il senso del sondaggio del Corriere.it, online a partire da oggi, martedì, e fino al termine delle vacanze natalizie: stabilire il primato della parola, stavolta però al singolare. E cioè individuare nel marasma di vocaboli finiti sui giornali e nei dibattiti televisivi la parola dell'anno che si sta per concludere. In una parola: la parola del 2005.
Per venirvi in aiuto abbiamo, a nostra sindacabilissima discrezione, delimitato il campo a dodici espressioni che evocano altrettanti fatti entrati di diritto nella cronaca dei dodici mesi appena trascorsi. Si va – citiamo a caso - dal virus che minaccia il globo al rompicapo che ha spopolato in estate passando per la questione etica che ha tenuto banco nei palazzi della politica. Espressioni alcune note, altre meno, alcune nuove, altre «di ritorno», alcune rock, altre lente, alcune in italiano, altre importate dall'estero.
Negli ultimi 365 giorni le avete udite a scuola, in ufficio o al bar sotto casa. Sono entrate nel lessico comune, chiedendo permesso e per piacere e poi lì sono rimaste, come un ospite che non dà fastidio ma fa simpatia vederlo scorrazzare dentro casa . Ora vi chiediamo di stilare la classifica, di mettere in fila, da uno a dodici, i vocaboli rimbalzati dal mese di gennaio fino al mese di dicembre. Collegandovi al sito www.corriere.it basta un clic per incoronare il termine-icona del 2005.
In conclusione, votate. O meglio, a voi la parola.
Lu.Ge.
Votate la parola del 2005
Santo subito - 15.76%
Rock&Lento - 14.51%
Sudoku - 13.68%
Primarie - 11.61%
Aviaria - 11.20%
Furbetti (del quartierino) - 7.74%
Pacs - 7.67%
Podcast - 6.63%
Zapaterismo - 3.52%
Banlieu - 3.11%
Meticciato - 2.56%
Tav - 2.00%
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