Grande imbarazzo al Gazzettino di Venezia,
volevano seguire la regola grammaticale italiana che respinge con orrore chi scrive il plurale delle parole inglesi e francesi aggiungendo una esse.
Quindi niente films, roads, computers...
Ma la sorte era in agguato, quando hanno dovuto scrivere a proposito del Casinò e delle sue fiches:
Friday, February 28, 2020
ALGORETICA
La parola del giorno è
|
[lìm-bo]
|
SIGN
In teologia, luogo in cui si
troverebbero le anime dei giusti e degli innocenti morti senza
battesimo; situazione sospesa, incerta; margine, orlo
|
dal latino [limbus] 'orlo, bordo', di origine sconosciuta.
|
Il modo in cui usiamo questa parola è influenzato in
maniera determinante dal limbo raccontato da Dante nel IV canto
dell'Inferno della Divina Commedia — come del resto vale, in
genere, per il nostro modo di immaginare i luoghi oltremondani
della religione cattolica. Non lo ha inventato
lui, ma è la sua versione, sono le sue parole a dar forma al nostro
concetto.
Un bordo, al di là del fiume Acheronte ma al di qua dei gironi
di dannazione veri e propri, in cui si assiepano le anime dei morti
che non peccarono, e che pure sono condannate ad essere escluse
dalla grazia di Dio perché non battezzate — dai bambini in
fasce ai grandi dell'antichità.
Quella rappresentata dal limbo (letteralmente un lembo, un
orlo) non è una condizione di dolore, ma di sospensione, di
attesa — per quanto senza speranza.
Questo orlo mite d'inferno ha
preso corpo dai
primi ragionamenti di San'Agostino sul tema dei giusti e innocenti
morti senza battesimo, fino ad arrivare a Pietro Lombardo, teologo
del XII secolo, che più compiutamente strutturò questa ipotesi. Ed
è, se forse non a
lui, almeno ai suoi commentatori (fra cui il grande Tommaso
D'Aquino) che si deve la scelta dell'immagine del lembo, del nome
del limbo (limbus in latino).
Dante è sempre sul pezzo e recepisce. Peraltro metterà
Pietro Lombardo con Tommaso D'Aquino in Paradiso,
nel cielo del Sole. Ma curiosamente sente ancora il termine 'limbo'
non come nome tecnico, ma nel suo significato di 'orlo':
[...] gente di molto valore/ Conobbi che 'n quel
limbo eran sospesi. 'Sospeso' è un aggettivo
ricorrente nella Commedia per le anime del limbo, ed è determinante
nel nostro modo di figurarlo.
|
Il Papa: l'intelligenza artificiale è un dono ma serve un’algor-etica
È la
“nuova frontiera” che stringe in un rapporto complesso l’uomo e la
macchina. Alla plenaria della Pontificia Accademia per la Vita,
monsignor Paglia legge il discorso preparato da Francesco sulle
potenzialità e rischi delle nuove tecnologie: la Chiesa è chiamata a
contributo di riflessione perché ciò che automatico sia a servizio e
leda mai la dignità della persona
Giustizia & Impunità
Sgominata la banda dei calzini
nelle stazioni di servizio, per la Cassazione è criminalità organizzata
Criminalità organizzata. È la Cassazione che ha deciso in questo senso giudicando il reato contestato a una banda di pregiudicati campani, inutilmente sottoposti a misure di prevenzione e fogli di via, per anni a partire almeno dal 2013, che ha costretto con la forza gli automobilisti che si fermavano sulla A1 negli Autogrill tra Piacenza e Milano a comprare nelle piazzole di sosta calzini di pessima qualità a prezzi esorbitanti – anche 70 euro al paio.
Thursday, February 27, 2020
DIARIO
Oggi mi sento
proprio vecchio,
sarà il cielo
coperto, sarà la notizia di stamane che nemmeno Guccini era comunista...
accidenti, pure
lui.
Ieri, domenica,
il solito mercatino a piazza S.Lucia al Sepolcro
c'era pure un
tiepido sole e cazzeggiare tra le bancarelle era una gioia in attesa del
mercato della settimana prossima quando trasporteranno la Santa dal Duomo...
Là in fondo c'è
un omino che vende un aglio delle nostre parti veramente saporito che ha messo
in mostra con una montagna bianca, tentatrice. Lui sta telefonando
nervosamente, mette una mano sul telefonino e mi chiede al volo:
- Lei, ha mai sofferto per amore?
- Caro mio, - gli rispondo - non parlo più
d'amore, ormai...
- Perchè, - mi chiede - quanti anni ha lei?
E' una domanda
alla quale rispondo sempre con orgoglio, perchè sono avanti negli anni, ma
cammino dritto e svelto, vado quasi ogni giorno a piedi dalla Borgata a
Ortigia, frequento la palestra, vesto sportivo... insomma con orgoglio gli
rispondo:
- Settantacinque
anni - e aspetto la sua reazione che c'è. Mi dice:
- Ah, ne dimostra molto di più - e mi lascia lì,
secco come un fico secco. Rimango davanti a lui che ha ripreso a parlare al
telefonino e io aspetto uno spazio per chiedergli, ma è sicuro?
Ho il morale a
terra, ma che dico? Sotto la suola delle scarpe. Ho bisogno di certezze ma in
mio soccorso arriva una vecchina gracilina tutta bianca e piccina che rivolta
all'agliolo (come si dice: aglivendolo, agliuto, aglicultore...) gli fa:
- Ma cosa dice? Questo signore dimostra molto
meno degli anni che dichiara! - poi rivolta a me si confida:
- Sa, io ho ottantadue anni, e lei è proprio
un bell'uomo. Le confesso che se avessi cinquant'anni di meno, a lei volentieri
mi venderei! -
Santa donna!
Antica cortigiana!
Ho ringraziato,
e mi sono allontanato senza salutare l'agliostico che continuava a telefonare
nervoso ed io che camminavo sollevato ringraziando tra me e me il Bahimei Shen,
dio cinese della prostituzione e dei bordelli.
Domani vado dal
medico a controllare il colesterolo...
Wednesday, February 26, 2020
VAIRUS
HO VISTO UN MINISTRO DEGLI ESTERI
CHE NON CONOSCE L'INGLESE
DIRE CORONAVAIRUS
senza sapere che virus
e' latino...
HO VISTO COSE
Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”
IL POST DI SALVINI SU VAURO E TRAVAGLIO
Sarà
anche vero che gli italiani danno il meglio di sé nelle emergenze. Ma
stavolta gli italiani che danno il meglio di sé nelle emergenze si
vedono poco, impallati come sono da quelli che danno il peggio di sé:
migliaia, anzi milioni di sedicenti virologi sbucano in ogni dove, ormai
più numerosi dei commissari tecnici della Nazionale di calcio.
Utilissimi,
fra l' altro, per sopperire alla penuria di virologi certificati, visto
che i pochi esistenti sono sequestrati da giorni in tutti gli studi
televisivi, inclusi quelli del Segnale orario e di Protestantesimo, per
parlare di Coronavirus h 24. Io, che virologo non sono né mai sarò,
lascio volentieri a costoro il compito di spiegarmi chi è il vero
paziente zero, quando arriva il vaccino, perché l' Italia ha più morti e
contagiati degli altri Paesi europei, cos' avrebbe dovuto fare il
governo per averne di meno.
Nel
frattempo, da semplice spettatore preoccupato, ho già visto cose che
voi umani Ho visto un vero virologo, il borioso Burioni, brutalizzare
una vera virologa, la meno boriosa Gismondo (rea di avergli rotto il
giocattolo dell' allarmismo dicendo la verità, e cioè che ne ammazza più
l' influenza che il Coronavirus), chiamandola "la signora del Sacco",
precisando che "signora sostituisce un altro epiteto che mi stava
frullando nelle dita", ma non specificando quale sarebbe il grazioso e
frullante epiteto. Boriosa? Burina? Buriona?
Ho visto Burioni ordinare gli italiani di "non ascoltare i virologi della domenica". E proprio nella giornata di domenica.
Ho
visto tre infettivologi di chiara fame - Feltri, Sallusti e Belpietro -
discettare di coronavirus con la stessa enciclopedica competenza con
cui disquisivano di bunga bunga e Ruby nipote di Mubarak, per giungere
alla stessa conclusione: che anche il Coronavirus, come le toghe, è
rosso.
barbara d urso giuseppe conte
Ho
visto rinviare il processo Ruby-ter perché il pm ha notato in Tribunale
un eccessivo assembramento di imputati (28, incluso B.), avvocati (il
doppio) e magistrati (tre giudici e un pm) "in contrasto con la
circolare della Corte d' appello sulle situazioni ambientali a rischio
di contagio" da mazzettavirus.
Ho
visto Conte, tra una D' Urso e un Giletti, telefonare a Salvini e
trovare occupato perché quello stava chiacchierando con la Madonna di
Medjogorje, o chi per essa.
GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA
Ho
visto, con rispetto parlando, Pietro Senaldi spiegare a Conte come si
fa il premier ("Conte inetto, Paese infetto"), ma minacciarsi "pronto a
collaborare" col governo, come se il virus non facesse già abbastanza
danni da solo.
Ho
visto Renato Farina, in arte Betulla, titolare sulla prima di Libero
"Accogliamo tutti, anche il virus: si spalancano i porti per 274
migranti", sorvolando che quelli giungevano dal Maghreb e non dalla
Cina, con una lievissima confusione non fra Stati, ma addirittura fra
continenti, che fa quasi rimpiangere i bei tempi in cui il nostro era il
ventriloquo di Pio Pompa, spione senz' altro al corrente della
differenza fra Asia e Africa.
Ho
visto la giunta forzaleghista della Regione Liguria annullare per
sicurezza tutte le manifestazioni affollate da domenica sera e Salvini
presenziare domenica sera a Genova una manifestazione affollata da 1500
persone per accusare il governo di lesa sicurezza.
Ho
visto Salvini sostenere che "il governo deve chiedere scusa agli
italiani perché l' Italia è il terzo Paese al mondo per contagi, davanti
persino al Giappone, che confina con la Cina" anche se è un arcipelago e
confina col mare.
Ho
visto il governatore leghista della Lombardia, Attilio Fontana, forse
confuso dalle orecchie che gli fischiavano mentre Salvini denunciava il
record negativo di contagiati in Italia, quasi tutti in Lombardia,
annunciare di aver "individuato due persone che potrebbero essere i
pazienti zero", senza peraltro escludere che i pazienti zero possano
essere pure una dozzina.
Ho
visto il governatore leghista del Veneto, Luca Zaia, annullare il
Carnevale di Venezia appena in tempo per il Mercoledì delle Ceneri e l'
inizio della Quaresima.
Ho visto l' Innominabile, oscurato dall' epidemia e in astinenza da interviste, sciogliere Italia Viva e fondare Italia Virus.
Ho
visto inviati dei giornali indaffaratissimi a domandare se per caso
qualcuno dei 222 infetti non percepisca il Reddito di cittadinanza.
matteo renzi assemblea nazionale di italia viva 2
Ho
visto la Rai vietare ai suoi giornalisti di viaggiare da Milano a Roma
per non infettare i colleghi romani, anche se i primi casi di infezione
si sono registrati proprio a Roma.
Ho visto noti zozzoni perdere il vizio diffuso di andare allo stadio e acquistare quello più raro di lavarsi col sapone.
Ho visto cinesi tenersi alla larga dal Nord Italia per paura di beccarsi il virus cinese.
Ho visto nel Sud Italia i primi cartelli "Non si affitta ai settentrionali".
Ho
visto una deputata di Fratelli d' Italia entrare in aula con la
mascherina per passare a Italia Viva senza vergognarsi troppo.
matteo salvini citofono
Ho
visto parlamentari di centrodestra diventare "responsabili" di
centrosinistra a volto scoperto, senza mascherina e senza vergognarsi
affatto.
Ho visto parlamentari leghisti chiedere la chiusura delle Camere per migliorare lo score di presenze di Salvini.
Ho visto ignoti sciacalli citofonare alle vecchiette per svaligiare le loro case con la scusa dell' esame del tampone.
Ho visto un noto sciacallo citofonare random a tutti i lodigiani (prima di passare ai padovani): "Scusi, lei è paziente zero?".
CURVA BURIONI
Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”
Burioni
è stato simpatico finché non ha fatto nulla per esserlo. Gli italiani
lo conobbero ai tempi del precedente contagio, l' uno-vale-uno-virus,
quando la sua voce autorevole si alzò contro l' egualitarismo da
operetta che pretendeva di mettere sullo stesso piano i Nobel e gli
Ignobel. Fu un periodo breve ma devastante, di cui portiamo ancora le
conseguenze.
Infuriava
la polemica sui vaccini e appena il virologo Burioni osò intimare a uno
scienziato del web «quando parlo io, tu stai zitto e prendi appunti»,
gli dedicai una ola in cuor mio. Questo pregiudizio positivo mi ha reso
parziale nei suoi confronti. Se un politico avesse irriso la direttrice
del laboratorio milanese in prima linea contro il coronavirus,
chiamandola «la signora del Sacco», sarei rimasto nauseato da tanto
becero maschilismo. Poiché invece il maschilista era Burioni, ho
glissato. Ieri però su Twitter ha scritto: «Se avessi i pieni poteri,
per prima cosa scioglierei la Roma», essendo lui della Lazio.
ROBERTO BURIONI BRIGATE ROSSE
Una
battuta per sdrammatizzare, immagino. E molto meno grave della
precedente. Ma l' effetto cumulativo mi costringe a ricordargli che ci
sono momenti nella storia in cui i competenti non possono permettersi il
rischio di passare per macchiette. Vi immaginate Churchill che finisce
il discorso «lacrime sudore e sangue» gridando «abbasso il Liverpool»?
Burioni adesso è il nostro piccolo Churchill. Al suo ego incoronato non
fa bene sconfinare nel tifo, l' unico campo dello scibile dove davvero
uno vale uno.
Thursday, February 20, 2020
INFOSFERA
L' infosfera è la nuova biosfera?
«Lo
"spazio", nel senso di dove faccio la spesa, dove incontro gli amici,
dove litigo, non è più solo analogico, ma è fatto anche di informazioni.
Viviamo un continuum, da Facebook alla piazza delle sardine. E questo
non è comunicazione, è un ambiente in cui viviamo».
Perché teorizza una «quarta rivoluzione»?
«La
prima, con Copernico, ci ha tolto centralità nell' universo, la seconda
con Darwin ce l' ha tolta nella biologia, la terza con Freud ha tolto
centralità alla mente. Ora, col digitale, interagiamo con oggetti che
fanno cose al posto nostro e sfidano il nostro senso di unicità. Il
computer gioca a scacchi meglio di noi e ci chiediamo: allora, io chi
sono? Ma questa perdita di centralità è un impoverimento che è un
arricchimento, perché ci costringe a mettere al centro le relazioni con
l' altro. Non è saper giocare a scacchi che ci rende eccezionali, è
magari il desiderio di giocarci, il fatto che vorremmo vincere o che
gioco peggio perché gioco con mia nipote e voglio che vinca lei».
Nei
ringraziamenti di un suo libro, scrive che deve a sua moglie Anna
Christina De Ozorio Nobre «non solo una vita di amore, ma anche l'
intuizione di parlare di quarta rivoluzione».
luciano floridi
«Le
devo anche il suggerimento di puntare sull' infosfera. L' ho nominata e
ha detto: è una parola bellissima, devi lanciarla. È stata lei a
scoprire il filosofo prima di ogni altro.
Ci
siamo conosciuti a Oxford, dov' è ordinaria di Neuroscienze, e ne ho una
stima illimitata. La quarta rivoluzione era una nota in un articolo per
una rivista specialistica e lei: "Ma questa finalmente è una cosa su
cui investire!". Quando sei immerso fra cose tutte interessanti, è
fondamentale avere qualcuno che, dall' esterno, con prospettiva
intelligente, ti dice: tutte queste cose sono belle ma per pochi; queste
sono belle ma per tanti».
22 febbraio 2020
“Frugali” contro “ambiziosi”.
Ecco perché nord e sud Europa (ma anche est) non si accordano sul budget Ue
Il summit per approvare il bilancio comunitario 2021-2027 è stato un ennesimo stallo. Ci sono 75 miliardi di euro in meno a disposizione a causa della Brexit, più spese da fare, nessuno Stato è disposto al compromesso e tutti hanno il diritto di veto
Monday, February 17, 2020
rotacismo
Rotacismo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(parola che deriva dal greco ῥῶ rhô, « la lettera r ») è una
modificazione fonetica consistente nella trasformazione di una
consonante di classe rotica. In genere si tratta del mutamento di una consonante alveolare sonora (/z/, /d/, /l/, oppure /n/) in r ([r]): il caso più frequente è da [z] a [r][1].
La parola rotacismo deriva dalla lettera greca aspirata rho.
Questo fenomeno è particolarmente consistente nella storia della lingua latina, è documentato nel dialetto milanese in alcuni dialetti della lingua piemontese, del ligure, del sardo, del corso, del napoletano e del siciliano (in particolare nella zona dei Monti Iblei, Sicilia sud-orientale), nel dialetto reggino e in alcune lingue germaniche antiche. Nel dialetto romanesco e in alcune zone della Toscana è riscontrabile il rotacismo di l davanti a consonante.
Nella lingua latina la flessione e la derivazione ci testimoniano numerose tracce del fenomeno. Tra le più evidenti
)
Questo fenomeno è particolarmente consistente nella storia della lingua latina, è documentato nel dialetto milanese in alcuni dialetti della lingua piemontese, del ligure, del sardo, del corso, del napoletano e del siciliano (in particolare nella zona dei Monti Iblei, Sicilia sud-orientale), nel dialetto reggino e in alcune lingue germaniche antiche. Nel dialetto romanesco e in alcune zone della Toscana è riscontrabile il rotacismo di l davanti a consonante.
Nella lingua latina la flessione e la derivazione ci testimoniano numerose tracce del fenomeno. Tra le più evidenti
- declinazione nominale: i nominativi flos, aes, opus, ("fiore, bronzo, opera") rispetto ai genitivi floris, aeris, operis ("del fiore, del bronzo, dell'opera")
- coniugazione verbale: gli infiniti presenti attivi in -re derivano dal rotacismo di un arcaico -se, si confronti amare, delere, legere, audire, capere con gli atematici esse, velle (velle <-- i="">*velse-->
La linguistica storica tramite indizi nelle fonti letterarie ha permesso di delimitare cronologicamente il fenomeno: Cicerone ci riferisce infatti che Papirio Crasso, console nel 336 e 330 a.C. primus Papisius est vocari desitus ("per primo smise di farsi chiamare Papisius"), mentre il Digesto (I, 2, 2, 36) ci riporta la notizia che Appio Claudio Cieco (censore nel 312, console nel 307 e nel 296 a.C. r litteram invenit, ut pro Valesiis Valerii essent, pro Fusiis Furii ("inventò la lettera r cosicché si scrivesse Valerii invece di Valesii e Furii invece di Fusii"): tenendo conto della maggiore conservazione fonetica tipica di nomi propri se ne può dedurre che entro la fine del IV secolo a.C. il fenomeno dovesse essere ampiamente compiuto.
Il rotacismo nella lingua lombarda
Nella variante milanese della lingua lombarda, la -L- intervocalica era comunemente sostituita da -R-, mentre nel dialetto moderno questa caratteristica tende a scomparire[2]. Nei dialetti della Lombardia occidentale il rotacismo è in generale arretramento, in particolare nella città di Milano: qui sopravvivono comunque forme come vorè (volere), varè (valere), dorì (dolere), cortèll (coltello), scarogna (scalogna), pures (pulce), sciresa (ciliegia), carisna (caligine), regolizia o regorizia (liquirizia)[2], mentre risultano scomparse forme come ara (ala), candira (candela), sprendor (splendore), gorà (volare), gora (gola), Miran (Milano) e scœura (scuola)[2]; queste ultime forme sono ancora rintracciabili nella periferia milanese e nelle altre province lombarde, in particolare nelle aree montane e rurali.Il rotacismo nella lingua siciliana
Un fenomeno analogo a quello che nel napoletano interessa la "d", sia in posizione intervocalica, sia all'inizio della parola, si riscontra anche nel siciliano. Per fare un esempio di trasformazione della "d" intervocalica può ricordarsi che alla parola italiana "adagio" corrisponde, in siciliano, "araciu". In alcuni casi la "d" si trasforma in "r" anche a inizio di parola, come in "avìa rittu", che corrisponde all'italiano "avevo detto".Thursday, February 13, 2020
PESCE
Com' è noto, il pesce è il nome che a Napoli si dà
all' attrezzo che a Milano è chiamato uccello. La distanza di civiltà
tra il Nord che sale sui monti e il Sud che scende sul fondo sta anche
nella scelta simbolica di quel che definisce l' identità maschile. Su o
giù?
Diciamo che
Del Pesce indubbiamente ha privilegiato nel libro (Lello. Vi amo tutte,
Etabeta, pagine 399, 18,) l' affratellamento tra l' ornitologia
settentrionale e l' ittica meridionale: un paritario ed efficace
"su-e-giù". Quello che J. D.Salinger nel Giovane Holden qualificò con il
verbo "stantuffare". Trattasi come nel caso dell' autore americano di
un romanzo di formazione.
PRIAPO
Wednesday, February 12, 2020
ORICALCO
Oricalco
o-ri-càl-co
Metallo del mito greco; lega di rame e zinco simile all'ottone; strumento a fiato metallico, ottone
voce dotta presa in prestito dal latino orichalcum, a sua volta dal greco oréichalkon, composto di óros 'montagna' e chalkós 'rame'.
LEGGI STRANE
LONDRA. Paese che vai, legge che trovi. Come quelle
ridicole o comunque strane che ha scovato il "Times" in giro per il
mondo. Sapevate, ad esempio, che in Francia è proibito chiamare un maiale
"Napoleone" o che in Alabama è proibito avere gli occhi bendati
mentre si guida? Ma anche che a Miami, in Florida, non si può fare skateboard
in una stazione della Polizia, mentre nel Vermont una moglie deve avere il
permesso scritto dal marito per farsi mettere i denti finti?
Norme insolite, in una classifica tutta da leggere. E,
ovviamente, da ridere:
1) La testa di una balena morta trovata sulle coste
inglesi appartiene al Re, mentre la coda è della Regina (nel caso in cui ne
avesse bisogno per farsi fare un busto).
2) In Bahrain, un ginecologo maschio può visitare una
donna, ma non può guardarle direttamente le parti intime e le può vedere solo
attraverso il riflesso di uno specchio
3) A Londra, è illegale fermare un taxi e salirci sopra
se si ha la peste
4) Nel Vermont, le donne hanno bisogno del permesso
scritto del marito per mettere i denti finti
5) A Boulder, in Colorado, è illegale uccidere un uccello
entro i confini della città, come pure possedere un animale domestico:
legalmente parlando, gli abitanti di Boulder sono esclusivamente "pet
minders", ovvero badanti degli animali
6) Nella città di York si può uccidere uno scozzese
all’interno delle antiche mura della città, ma solo se questi ha in mano arco e
frecce
7) A Chester, gli uomini gallesi non possono entrare in
città prima dell'alba e restarvi dopo il tramonto
8) Nel Kentucky, non si può portare un'arma di nascosto
lunga più di 6 piedi (182 centimetri)
9) In Florida, le donne non sposate che fanno paracadutismo
di domenica rischiano la galera
10) In Gran Bretagna, un uomo che si trova costretto a
urinare in pubblico, lo può fare solo se mira alla ruota posteriore della sua
auto e tiene la mano destra sul veicolo
11) In San Salvador, gli autisti ubriachi possono essere
uccisi da un plotone di esecuzione
12) A Londra i "Freemen" (onorificenza
medievale) possono condurre le pecore giù per il London Bridge senza pagare
alcun dazio e possono inoltre portare le oche lungo il Cheapside
13) In Inghilterra, tutti gli uomini al di sopra dei 14
anni devono esercitarsi due ore al giorno con l’arco
14) In Indonesia, la pena per la masturbazione è la
decapitazione
15) A Miami, in Florida, è illegale andare con lo
skateboard in una stazione di Polizia
16) Nel Lancashire, nessuno può incitare un cane ad
abbaiare, dopo che un poliziotto gli ha intimato di smettere
17) In Inghilterra, una donna incinta può fare i suoi
bisogni dove vuole. Perfino, se lo desidera, nel casco di un poliziotto
18) Le navi della marina inglese che entrano nel porto di
Londra devono rifornire con un barile di rum il governatore della Torre di
Londra
19) In Ohio, è contro la legge prendere un pesce azzurro
20) In Alabama, è illegale per un autista guidare bendato
21) Secondo le leggi inglesi sull’evasione fiscale del
2006, è illegale non dire a un agente del fisco qualcosa che voi non volete che
lui sappia, sebbene non dobbiate dirgli qualcosa che non pensate che lui debba
sapere
22) In Francia, è proibito chiamare un maiale
"Napoleone"
23) È considerato tradimento mettere il francobollo
raffigurante il Re inglese capovolto
24) Non si può morire in Parlamento
25) È proibito per un taxi di Londra trasportare cani
rabbiosi o salme
In Libano gli uomini possono
per legge avere rapporti sessuali con animali, purché si tratti di femmine.
Avere rapporti sessuali con un animale maschio è un reato punibile con la
morte.
Nel Bahrain, la legge consente a un medico di sesso maschile di fare una visita ginecologica a una donna, ma non di guardare direttamente i suoi genitali. Può soltanto vederli riflessi in uno specchio.
Ai musulmani è proibito guardare i genitali di un cadavere, e questo vale anche per gli impresari di pompe funebri; gli organi sessuali dei defunti devono sempre restare coperti da un mattone o un pezzo di legno per tutto il tempo.
In Indonesia la masturbazione viene punita col taglio della testa.
A Guam ci sono uomini il cui lavoro a tempo pieno consiste nel girare per le campagne e deflorare giovani vergini che pagano per il privilegio di stare con un uomo per la prima volta... Il motivo: La legge dell'isola stabilisce a chiare lettere che una donna vergine non può sposarsi.
A Hong Kong, una moglie tradita può uccidere il marito adultero, la legge glielo consente; ma può farlo solo a mani nude. Mentre può uccidere come più le aggrada l'amante del marito.
A Liverpool, Inghilterra, la legge ammette commesse in topless, ma solo nei negozi di pesci tropicali.
A Cali, in Colombia, una donna può avere rapporti sessuali soltanto col marito, e la prima volta che ciò accade, nella stanza dev'essere presente anche la madre di lei.
A Santa Cruz, in Bolivia, un uomo non può avere rapporti sessuali con una donna e con la figlia di lei contemporaneamente. (Immagino che si sia trattato di un problema abbastanza grave, se hanno dovuto farci su una legge.)
Nello stato americano del Maryland, le macchinette dispensatrici di preservatici sono illegali. Cessano di esserlo solo se si trovano "in luoghi dove si vendono bevande alcoliche da consumare sul posto
Nel Bahrain, la legge consente a un medico di sesso maschile di fare una visita ginecologica a una donna, ma non di guardare direttamente i suoi genitali. Può soltanto vederli riflessi in uno specchio.
Ai musulmani è proibito guardare i genitali di un cadavere, e questo vale anche per gli impresari di pompe funebri; gli organi sessuali dei defunti devono sempre restare coperti da un mattone o un pezzo di legno per tutto il tempo.
In Indonesia la masturbazione viene punita col taglio della testa.
A Guam ci sono uomini il cui lavoro a tempo pieno consiste nel girare per le campagne e deflorare giovani vergini che pagano per il privilegio di stare con un uomo per la prima volta... Il motivo: La legge dell'isola stabilisce a chiare lettere che una donna vergine non può sposarsi.
A Hong Kong, una moglie tradita può uccidere il marito adultero, la legge glielo consente; ma può farlo solo a mani nude. Mentre può uccidere come più le aggrada l'amante del marito.
A Liverpool, Inghilterra, la legge ammette commesse in topless, ma solo nei negozi di pesci tropicali.
A Cali, in Colombia, una donna può avere rapporti sessuali soltanto col marito, e la prima volta che ciò accade, nella stanza dev'essere presente anche la madre di lei.
A Santa Cruz, in Bolivia, un uomo non può avere rapporti sessuali con una donna e con la figlia di lei contemporaneamente. (Immagino che si sia trattato di un problema abbastanza grave, se hanno dovuto farci su una legge.)
Nello stato americano del Maryland, le macchinette dispensatrici di preservatici sono illegali. Cessano di esserlo solo se si trovano "in luoghi dove si vendono bevande alcoliche da consumare sul posto
Sulla nascita o sulla morte,
in Italia ce n’è una per ogni occasione. Alcune sono talmente assurde da
sembrare incredibili e per questo sono chiamate, burLeggi, cioè leggi o
regolamenti così bizzarri da sembrare, appunto, delle burla. Ecco la top 15
delle leggi più strane di Italia.
1. L’articolo 121 del
T.U.P.S. del 18 giugno 1931, terzo comma, vieta il mestiere di ciarlatano.
2. Ad Eraclea, in provincia
di Venezia, non solo è vietato andare in giro in spiaggia senza indossare una
maglietta, ma è proibito anche giocare a pallone, costruire castelli di sabbia,
raccogliere conchiglie e prelevare sabbia.
3. A Lerici non si può
uscire in costume, ma nemmeno stendere gli asciugamani fuori dai balconi e
dalle finestre.
4. Niente massaggi da
personale ambulante sui litorali toscani e romagnoli, altrimenti si rischia una
multa da 2 mila a 10 mila euro.
5. A Sirolo, nelle Marche,
non si occupa il posto in spiaggia lasciando un asciugamano.
6. Chi pensava di andare a
Capri o a Positano e mangiare un panino in riva al mare rischia grosso calzando
un normale paio di zoccoli nelle strade delle due località.
7. Sempre a Positano
un’ordinanza del sindaco impedisce i fuochi d’artificio durante le feste
private, tranne il sabato. Multa fino a 500 euro: troppo alto il rischio
incendi, non però di sabato, chissà perché.
8. A Sorrento un’ordinanza
vieta agli artisti di strada di sostare nello stesso posto per più di quindici
minuti: bisogna spostarsi di almeno 500 metri.
9. A Brescia non ci si può
sedere sui gradini dei monumenti storici. Una donna marocchina è stata
costretta, qualche anno fa, a pagare 100 euro di multa perché si è seduta sui
gradini di un monumento in piazza della Loggia. La donna, con regolare permesso
di soggiorno, voleva far riposare la madre ultraottantenne, ma il vigile non ha
voluto sentire ragioni.
10. A Venenzia, Lucca e
Cesena non si può dar da mangiare ai piccioni.
11. A Pordenone è
preferibile non litigare con fidanzati o amici. Si rischia una multa da 25 a
500 euro, perché nelle vie principali sono vietati gli assembramenti di persone
“che assumono atteggiamenti o fanno cose che non consentono la fruizione degli
spazi pubblici da parte di altri cittadini“.
12. A Eboli divieto di darsi
un bacio in auto: 500 euro di multa.
13. A Sanremo non si può
parlare con le prostitute.
14. A Lecco è vietato
chiedere l’elemosina.
15. Il regio decreto del
maggio del 1904 prevede una tassa per la bonifica delle paludi diventate terre
coltivabili, che non è mai stata abolita, anche se le paludi ormai non esistono
più.
E poi c’è Milano. Qui
iregolamenti comunali con cui gli agenti della polizia locale circolano ogni
giorno per le strade cittadine sono così assurdi da meritare una classifica a
parte.
1. Se gli abiti non sono in
ordine, si rischiano 40 euro di multa.
2. 40 euro di multa anche
per chi, magari solo per gioco, avesse la malaugurata idea di arrampicarsi su
un albero.
3. 50 euro la sanzione per
chi viene trovato a fare i suoi bisogni lontano dai gabinetti pubblici e a chi
espone biancheria alla vista del pubblico ovvero decide di stendere abbigliamento
sui balconi o davanzali delle facciate condominiali.
4. 50 euro di multa per chi
viene sorpreso dai vigili milanesi a far pascolare animali in luogo pubblico.
5. viene sanzionato con una
multa di3.098 euro il cittadino trovato in auto con una salma e privo
dell’idoneità sanitaria. Per trasportare un cadavere, insomma, consigliamo alla
malavita milanese di rivolgersi alle pompe funebri o almeno, dopo aver fatto
fuori qualcuno, di munirsi dell’idoneità sanitaria.
In ultimo, ma non per
ultimo, tra le leggi assurde del Bel Paese c’è il regolamento comunale di
Falciano del Massico, comune di 3.700 anime in provincia di Caserta, che
stabilisce il divieto di morte. Qui è vietato morire e a certificarlo c’è
un’ordinanza comunale firmata nel 2012 dal sindaco Fava. La cittadina, infatti,
non possiede un cimitero e il sindaco, provocatoriamente ma con serietà, ha
raccomandato ai cittadini residenti e di passaggio di non “oltrepassare il
confine della vita terrena per andare nell’aldilà, per quanto nelle possibilità
di ciascuno“. Per ironia della sorte, l’unica legge che gli Italiani
rispetterebbero volentieri, è proprio quella che sono costretti a trasgredire.
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Ad esempio è un metallo di cui si parla nel VI inno omerico (serie di inni attribuiti classicamente a Omero e dedicati agli dèi), riguardo alla nascita di Afrodite, che le Ore ornarono subito con fiori d'oro e d'oricalco; ma soprattutto ne parla Platone nel dialogo Crizia, quello in cui più compiutamente racconta della fondazione e dell'ascesa di Atlantide.
L'isola di Atlantide toccò in sorte a Poseidone; vi viveva, sola, Clito, splendida donna figlia di una coppia di persone nate lì, dalla terra dell'isola. Con lei ebbe cinque coppie di gemelli (i primi furono Atlante e Gadiro), la dinastia che avrebbe lungamente regnato su Atlantide; nei secoli crebbe in forza e splendore, spingendo il proprio dominio fino all'Egitto e alle terre degli Etruschi.
Nella meravigliosa isola, attraversata da anelli di mare concentrici, si trovavano miniere di oricalco — di pregio inferiore solo all'oro. Le mura che proteggevano le terre più interne di Atlantide, dove si trovava anche il tempio di Poseidone, erano rivestite di questo metallo rosseggiante, che pavimentava anche il tempio stesso.
Avanti veloce: siamo nel Duecento e il poeta Cecco Angiolieri rivolge una poesia a Dante, dicendogli che non vuole più cantare della sua Becchina (omologa parodistica di Beatrice), ma lamentarsi del mariscalco, un dignitario della corte angioina che a tutti pare più di quel che è: ch'e par fiorin d'or, ed è di ricalco;/ par zuccar caffettin, ed è salina;/ par pan di grano, ed è di saggina;/ par una torre, ed è un vil balco.
L'oricalco qui è presentato come una versione tarocca dell'oro. E in effetti il nome dell'oricalco, nell'antica Roma, era stato usato per un metallo con cui in età augustea furono coniare monete di valore medio, come il sesterzio; ovviamente non era il misterioso metallo di Atlantide. Con questo nome era chiamata una lega di rame e zinco (etimologicamente, il 'rame di montagna'), della stessa specie di un ottone di pregio — quindi dall'apparenza dorata e facilmente lavorabile. Dopotutto, anche nell'immaginario mitico, l'oricalco non si è mai discostato troppo da un rame particolarmente fulgente.
E sempre accompagnando l'ottone, l'oricalco è passato a indicare anche gli strumenti a fiato metallici (quelli che di solito chiamiamo, appunto, 'ottoni'), come le trombe. Quindi se mai sentissimo parlare di uno strepitare di oricalchi sarebbe facile immaginare il suono.
Non è una parola che sia facile spendere. Si tratta di una risorsa molto alta, precisa e limitata. Ma posto che non occupa spazio nell'armadio né in salotto, conservare un termine esatto per fare riferimento ai perduti splendori di Atlantide, invece, è molto interessante.