Insolente
[in-so-lèn-te]Irrispettoso, arrogante
dal latino [ìnsolens], participio presente di [insolére], composto di [in-] negativo e [solére] 'essere solito'.
Il significato di questa parola è
dei più chiari e semplici, ma la sua etimologia (che è un po'
articolata) ci permette di osservare il fenomeno dell'insolenza in una chiave molto intelligente.
Il latino insolens è propriamente participio presente di insolére, che ha il significato di 'non essere abituato', 'non essere solito' - derivato da solére
(che abbiamo anche in italiano), con l'aggiunta del prefisso negativo
'in-'. Siamo quindi davanti a una via di significati che in qualche
maniera ha condotto il non avvezzo
all'irrispettoso, e vediamo come. Il primo passo è quello verso
l'insolito nel senso di inusuale, di nuovo, che è
giusto ciò a cui non si è abituati. L'insolito si può anche leggere
nella mancanza di una regola, di un modo, e quindi in un eccesso. Questa
sregolatezza insolita prende allora facilmente i connotati dell'arroganza, della sfacciataggine, della superbia che oggi riconduciamo al nostro 'insolente'. Dato curioso, l'insolens latino poteva avere tutta la sequenza di significati che abbiamo appena scorso: a noi è arrivata solo la coda.
L'insolente ci si presenta come qualcuno o qualcosa sopra le righe, irrispettoso della convenzione o del conveniente fino al provocatorio, con una carica ardita che lo fa eccedere rispetto alla regola di costume,
sovente con un certo presuntuoso sprezzo, o perfino con un'inclinazione
all'offesa. Lo studente insolente si fa mansueto appena compare il
genitore, le insinuazioni insolenti del giornalista segnano la fine
dell'intervista, e l'amico grossolano non ha compreso bene la differenza
fra un
apprezzamento insolente e un complimento.
Scoprire l'insolente fratello
dell'insolito è una bella sorpresa, che nella mente tesse un ponte di
corde fra concetti non così distanti come potevano sembrare.
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APPROPO'
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