“SFESSATO”, “SVENTURELLA”, “SCIAMANNATI” - IL VOCABOLARIO DI VINCENZO DE LUCA PER GIORNALISTI E AVVERSARI POLITICI E’ DA ANTOLOGIA DELL’OSTERIA: “SAVIANO E’ UN CAMORROLOGI DI CORTE, E’ UN PIPÌ, UN IMBECILLE”, “TRAVAGLIO ASPETTO DI INCONTRARLO PER STRADA, AL BUIO”, “I 5STELLE? CHE LI POSSANO AMMAZZARE TUTTI" , "ROSY BINDI DA UCCIDERE"-
http://cdn-static.dagospia.com/video/02-201/VINCENZO_DE_LUCA_CONTRO_FANPAGE-1088.mp4
Estratto dell’articolo di Enrico Fierro per “il Fatto Quotidiano”
IL DITO MEDIO DI VINCENZO DE LUCA AI GRILLINI
L'
operazione è "squadristica", "camorristica", quindi chi la fa è uno
squadrista e pure camorrista. Ma non basta, a quei signori di
Fanpage.it, "faremo ringoiare tutto". Parola di Vincenzo De Luca,
governatore della Campania, azionista di maggioranza del Pd nella
regione e padre-padrone di Salerno. Minacce verbali che hanno acceso gli
animi dei suoi supporter che subito sono passati ai fatti.
[…]
"Giornalisti pipì". Vicienz, come lo chiamano a Salerno, non li
sopporta i cronisti, soprattutto quelli che si occupano di lui e del suo
sistema di potere. Il giornalismo praticato da Fanpage.it è solo "una
vergogna nazionale". E neppure Marco Travaglio, Milena Gabanelli e
Roberto Saviano gli piacciono. Il direttore di questo giornale gli fa
venire l'orticaria perché è "un grandissimo sfessato", "un pipì", è
"scorretto, un imbecille". Contumelie pronunciate e pure applaudite nel
corso di una manifestazione del suo partito, il Pd, nel 2010, e condite
da una minaccia.
"Aspetto
di incontrarlo (Travaglio, ndr) per strada, al buio". Querelato, De
Luca ha perso vedendosi condannare anche al pagamento di una ammenda di
mille euro. Non va d'accordo neppure con Milena Gabanelli, che un giorno
ebbe la cattiva idea di fare un servizio di Report sulla pizza. Per
replicare, il governatore si fece riprendere mentre addentava una
"margherita", da lui per l'occasione ribattezzata pizza "sventurella",
dedicata, ovviamente alla Gabanelli, "signora di sventure".
Contumelie
anche per Roberto Saviano, "camorrologo di corte e salotti", uno che ha
bisogno di "inventarsela la camorra anche dove non c'è, altrimenti
rimane disoccupato". Odio e rancore verso i giornalisti "sciammannati,
sfessati, iettatori".
Ce
n' è per tutti. Anche per gli avversari politici. Gli attacchi più
volgari, con minaccia inclusa, a Rosy Bindi, che da presidente dell'
Antimafia ebbe la pessima idea di inserire De Luca in un lungo elenco di
impresentabili alle elezioni regionali del 2015. "Una cosa infame, da
ucciderla. Ci abbiamo rimesso il 2% dei voti. Un atto di delinquenza
politica", disse a Matrix in un fuorionda poi trasmesso. Ovviamente,
anche quello di Matrix fu giudicato "un atto di delinquenza
giornalistica".
Ma
la maledizione di De Luca non si ferma alla Bindi. I 5stelle? "Che li
possano ammazzare tutti". Di Maio? "Sfaccendato che sbaglia i
congiuntivi. Lo cacciarono da steward allo stadio San Paolo perché
portava seccia (sfortuna, ndr) e il Napoli perdeva sempre". L'elenco di
attacchi, volgarità e minacce del "nostro" è sterminato. La definizione
di "personagetti" rivolta ai suoi nemici ha fatto la fortuna di Crozza,
ma di comico nel linguaggio di De Luca c' è ben poco. […]
Francesca, e l'apostrofo?
Francesca, e l'apostrofo?
No comments:
Post a Comment