HO CAPITO DI ESSERE VECCHIO
durate uno dei tanti Festival di Cannes a cui partecipavo. Il Gran Palais era ancora quel bel vecchio palazzo giallo spazzato via dalla speculazione per far posto a quell'orrendo bunker sul mare che e' la sede odierna. All'ingresso una colonna di televisori proiettano a scopo promozionale i primi videoclip musicali che sarebbero diventati un nuovo linguaggio televisivo. Ad un certo punto una ragazzina che circola la' fuori senza speranza di mai entrare nella vita, ferma i suoi compagni di urla e di strepiti e dice a tutti:"State zitti, sentite quello!" e sui monitors Paul McCarty che cantava "Ebony and Avory " con Steve Wonder, i ragazzi rapiti a sentire la canzone e poi uno che chiede: "Ma chi e' quello bianco?" "Ma come chi e'?" risponde scandalizzata la ragazzina "Ma e' Paul McCarty, quello dei Wings!" Hai capito? Era arrivata la generazione che non aveva mai sentito i Beatles! Dio, come passa il tempo! La parola del giorno è |
[at-tò-ni-to]
|
SIGN
Impressionato, sbalordito; immobile
|
voce dotta
presa in prestito dal latino [attonitus] 'stordito dal tuono',
propriamente participio passato di [attonare] ‘stordire’, derivato di
[tonare] ‘tuonare’.
|
L'attonito è l'intensamente impressionato, lo sbalordito, il
paralizzato; il riferimento al tuono in questo prestito
trecentesco dal latino è facile da immaginare, ci suona dentro
in modo evidente, ma ci sono un paio di considerazioni che ce lo
possono spiegare
meglio.
Già perché chi è che si fa sbigottire così tanto da un tuono?
Nessuno, nemmeno gli antichi Romani: certo erano superstiziosi,
certo per loro anche solo il rumore del tuono poteva avere
implicazioni religiose (le sacerdotesse flaminie dovevano fare riti
di purificazione ogni volta che ne udivano), ma non erano
totalmente imbecilli.
La chiave di volta che fa stare su questo arco etimologico è
semplice ma
poco intuitiva. Infatti siamo abituati a pensare al tuono come un
rumore forte, di una vastità superna, e che corre a noi di lontano.
Si può contare il tempo che passa fra lampo e tuono per avere idea
della distanza a cui la saetta ha spaccato l'aria. Ma è tuono anche
il rumore del fulmine che ti casca vicino, che ti casca
addosso.
È quando il fulmine ti casca vicino che resti attonito. Infatti
l'attonitus poteva anche descrivere direttamente il
fulminato. Si capisce così la gravità dello stordimento
dell'attonito — sbigottito,
incredulo e smarrito davanti all'improvviso, immobilizzato da un
inatteso di forza travolgente. La situazione di riferimento è
quella della persona che
dopo lo schianto della folgore ristà, bianca come un cencio, con le
orecchie che pulsano e fischiano, impaurita, disorientata.
|
Wednesday, January 15, 2020
ATTONITO
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment