Mi
pare di aver gia' accennato alla Lingua Franca, quella lingua inventata dagli
antichi navigatori nel Medio Evo per capirsi prevalentemente sulle navi.
Composta
da una morfologia semplificata e un lessico essenziale nel Mediterraneo era
conosciuta anche come SABIR ed era usata prevalentemente da europei, turchi e
arabi, ed era costituita prevalentemente da un tronco linguistico
italo/spagnolo con prestiti linguistici dal greco, arabo e turco. Si conoscono
altre forme di lingue franche: il CHINOOK dell'America settentrionale, il GERAL
del Brasile e una bella lingua nata dall''800 tra i pescatori d'altura della
Norvegia, Scozia e Russia che loro chiamavano RUSSONORSK mentre i marinai
inglesi nel pacifico parlano il PIDGINS ( Io avevo una bellissima fidanzata di
Singapore con la quale, negli intervalli parlavo il PONG, ma di questo te ne
parlero' un'altra volta )
Adesso
tu ti chiederai, ma dove vuole arrivare, questo.
Volevo
solo dire che per tutta la settimana sono intercorse varie mail con proposte di
fondare club o associazioni per la difesa della lingua italiana, proposte fatte
sempre da persone per bene ed in perfetta buona fede ma che sembrano quelle
battaglie di retroguardia che non portano a nulla. Fermo restando la necessita'
di conservare la memoria della nostra bella lingua, pretendere di surgelarla in
un'algida purezza fuori dalla portata di ogni contaminazione mi pare un'utopia.
Sembra
di essere tornati alla Treccani del Ventennio che non riportava la parola bar
ma il caffe' per lei era solo la piantina, e cosi' gli italiani continuavano ad
andare al bar a prendere il caffe' ma non si poteva dire.
Certo
bisogna evitare anche gli eccessi:
Lo scorso week-end avevamo deciso di fare un pic-nic
nel farm di nostro zio Max e cosi' abbiamo preso la station-vagon con la
roulotte senza moquette e abbiamo seguito il guard-rail fino all'ingresso della
motorway vicino all'auto-grill dove ci siamo fermati per un drink e uno snack
con Hamburger e chips che abbiamo consumato nel caravan mentre i bambini nel
parking giocavano con lo sketting-board.
Dopo lo stop abbiamo pagato con la card e ci siamo
avviati in direzione OUT e abbiamo bypassato la citta' per andare al lago in
una localita' "IN" che avevamo
visto in uno spot sul banner di internet dentro il computer. All'improvviso un
poster gigantesco con su scritto una parola sola:
ATTENZIONE !
Ho frenato di colpo e ci siamo guardati atterriti:
" Ma vuoi vedere che senza saperlo siamo sconfinati in Svizzera?" ci
siamo detti.
Eh si', perche' una parola cosi' solo in Svizzera la
possono scrivere, ormai!
Come avrete capito, comiglietti miei, stiamo
parlando delle contaminazioni della lingua ma non solo da una lingua all'altra,
ma da un settore all'altro, dalla terminologia dei computer alla vita di tutti
i giorni in un continuo arricchimento:
Sentite questa conversazione per strada, di notte,
fra due vecchie bagascie bavose. Una piu' triste e sfatta, l'altra sembra se la
passi meglio:
"Ma come hai fatto a sistemarti così
bene?"
"Sai, ho conosciuto un manager! "
"E cos'è un manager? "
"E' una specie di dirigente, ma più importante,
più ricco."
"E cosa ci fai col manager? "
"Beh, ogni sera mi viene a prendere con la sua
limousine..."
"E cos'è la lumousine??"
"E' una specie di macchina, ma più grande, più
lunga, col frigobar e la TV "
"E cos'e' il frigobar? "
"E' praticamnente un bar ma per la macchina.
Cosi' possiamo farci un cocktail "
"Eh ! Ma che è un cocktail? "
"Una specie di bibita, ma alcolica, costosa,
con tanti liquori dentro;
poi andiamo nel suo pied-a-terre..."
"E cos'è il pied-a-terre? "
"E' una specie di monolocale, ma più grande,
arredato bene con tutti i
confort; poi lui tira fuori il pene..."
"E cos'è il pene? "
"E' una specie di cazzo, ma più moscio."
Perche' il linguaggio sara' pure nuovo ma i cazzi
sono sempre quelli.
Le cronache di inizio secolo parlano dello scandalo
suscitato dal primo treno uscito dai binari che i giornali avevano descritto
con una nuova parola "Deragliamento" traducendolo pari pari dal
francese derallier probabilmente adattato sull'inglese To rail che e' il verbo
del viaggiare del treno.
Lo stesso procedimento, grazie a dio, non e'
avvenuto per il guard-rail che hanno messo in autostrada. Te lo immagini
"guardaraglio?"
Ma lo stesso moquette, roulotte, rulette, caravan,
chip voi come lo chiamereste?
P.S. Per approfondire l'argomento vi consiglio di
andarvi a vedere NEOPANTO e EUROLINGUA
http://www.cris.com/~Lugex/prima.htm
Avevo
gia' parlato in un mio primissimo intervento su Forum
a
fine febbraio quando accennavo a Caste,
Camarille.
Baronati,
che inventavano un linguaggio specialistico per tagliare fuori dalla
comprensione il non
iniziato,
parlando innanzi tutto con un lessico riconducibile alle esperienze di un
piccolo gruppo,
inserendovi
poi terminologie prese dalle ultime invenzioni, scoperte, neologismi che
nascevano per
partenogenesi
nella branchia o nel settore d'appartenenza. Ecco che non tanto all'improvviso
appaiono
due avvenimenti che intrecciati tra di loro potrebbero far pensare che sia
giunto il momento
della
nascita di una nuova Lingua Franca, nata spontaneamente tra le continue
contaminazioni
linguistiche
dentro Internet e fra i suoi programmatori, e un nuovo popolo di Europei che si
trovano
in
contatto tra di loro, pensa solo nel Palazzone della CEE di Bruxelles e hanno
bisogno di un
lessico,
pratico, veloce con poche regole, per capirsi in fretta e verbalmente. Tu sai
come io sia
sensibile
alle forme di linguaggio, io che ho attraversato l'Africa visitando tutte le
tribu' che
incontravo,
io che ad Haiti, ho incontrato la mia attuale moglie e all'istante con lei ho
elaborato la
Lingua
Franca che ancora imperversa nella mia casa.
Eppure oggi
le brutture impazzano, arrivano dall'inglese, ormai lingua dominante e molto
raramente dal francese. Oggi arrivano piu' dal Computer che da una vera e
propria lingua: Videata, schermata. Scannare che non e' piu' tagliare la gola
ma riprodurre una fotografia. Erasare, deletare per cancellare ed altre
quisquilie.
Recentemente
mi e' stato dato dell'ignorante da un ignorante piu' di me, che non potendomi
attaccare evidentemente con argomenti validi, si era attaccato al fumo della
pipa citando come sbagliassi il plurale di sociologo che scrivevo sociologhi
invece che sociologi.
Quando mi
attacco' una seconda volta perche' avevo scritto il verbo fare nella terza
persona con l'accento perche' intendevo distinguerlo dalla nota musicale, ho
postato (altro orrendo neologismo) su "it. Lingua italiana di Mailgate
dove si discutono questioni di lingua per chiedere come si scrivesse FA e DO
quando erano verbi e non note musicali, come si scrivesse SI quando era
affermazione e LA quando indicava un luogo. Ebbene, si stanno scrivendo ancora
adesso senza che riescano a trovare un accordo, forse perche' grazie al Cielo,
la lingua e' cosi' in rapido movimento che le regole si formano ormai cammin
facendo a differenza della lingua letteraria che fino al Manzoni e' rimasta inchiodata
nelle sue regole per quattrocento anni mentre il popolo continuava ad evolvere
il linguaggio attraverso i neologismi che venivano assorbiti dai dialetti.
Una noticina
per gli amici che ogni tanto mi scrivono in latino:
Su un
negozio di Pompei c'e' una deliziosa insegna:
SATOR
AREPO
TENET
OPERA
ROTAS
Che come
vedete e' un palindromo quadrato, cioe' che si puo' leggere in tutte e quattro
le direzioni senza cambiare la frase che dice: IL FABBRO AREPO FA LA
MANUTENZIONE DELLE RUOTE.
Finisco
postandovi questa cosa che non so come archiviarla. Si tratta delle note
musicali quando non si usava ancora il Do:
UT queant
laxis
REsonare
fibris
MIra
gestorum
FAmuli
tuorum
SOLve
polluti
LAbe reatum
Sancte
Iohannes"
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