Non luogo
Quintus Horatius Flaccus - 1559
Terò che la prudenza e la ragione Sgombra ipetto le noiose cure; E nonluogo,
che sia uicino al mare, E pasce gli occhi altrui de la sua usta: E
colui, che di là da l'onde salse - Cerca strani paesi, altre cittadi, -
Ben cambia cielo, ma non cambia mente. Ma siam da poco, e ci par d'esser
forti E diligenti assainonluoghi
Questo sito nacque alla fine del 1999 con l’obiettivo di offrire un contributo alla riflessione sulla crisi della democrazia rappresentativa e sul ruolo dei mass media nei processi di emancipazione culturale, economica e sociale. Per alcuni anni Nonluoghi è stato anche una piccola casa editrice sulla cui attività, conclusasi nel 2006, si trovano informazioni e materiali in queste pagine Web.Siamo un gruppo di donne e uomini nudi, uniti da un impulso creativo inarrestabile: cambiare la storia della satira italiana.
Siamo nudi per il gusto di praticare l’onesta’ intellettuale, perche’ non abbiamo le spalle coperte da nessuno, e perche’ la lana pesante dei vestiti ideologici ci da’ prurito alla fantasia, e ci stimola a spogliarci di ogni preconcetto, per ridere delle contraddizioni di ogni dogma e verita’ “incontestabile”. Ci piace scrivere e disegnare, ma non sotto dettatura, e facciamo fatica a seguire regole diverse dalla nostra libera ispirazione, inseguendo criteri astratti ma potenti come la “vendibilita'” dell’arte o le vaghe e fantomatiche “leggi del mercato” dietro le quali si nasconde la paura di editori e mercanti d’arte che non osano percorrere strade nuove per colpa delle loro braccine corte, e danno a “quello che vuole il pubblico” la colpa della loro vigliaccheria.
Marc Augé definisce i nonluoghi in contrapposizione ai luoghi antropologici, quindi tutti quegli spazi che hanno la prerogativa di non essere identitari, relazionali e storici. ... Senza però contaminazioni e modificazioni prodotte dal nonluogo.
Viviamo nei non-luoghi, definiti così da Marc
Augé nel libro” Nonluoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernità“.
Gli spazi privi di identità, relazioni e storia: autostrade, svincoli e aeroporti, mezzi di trasporto,
grandi centri commerciali, outlet, campi profughi, sale d’aspetto, ascensori …
ecc ecc. Spazi in cui milioni di individui si incrociano senza entrare in
relazione, senza entrare in contatto, senza discutere, parlare, guardarsi,
dialogare … l’esatto contrario dell’agorà di Atene, culla della democrazia.
Sospinti solo dal desiderio frenetico di consumare o di accelerare viaggi e percorsi.
I nonluoghi sono prodotti della società della
postmodernità, dove i luoghi della memoria sono
confinati e banalizzati in posizioni limitate e circoscritte alla
stregua di “curiosità” o di “oggetti interessanti”. Le differenze culturali
sono massificate, in ogni centro commerciale possiamo trovare cibo cinese,
italiano, messicano e magrebino. Il mondo con tutte le sue diversità è tutto
racchiuso lì.
I nonluoghi sono incentrati solamente sul
presente, caratterizzato dalla precarietà assoluta dalla provvisorietà, dal
viaggio, dal passaggio e da un individualismo solitario. Le persone transitano
nei nonluoghi ma nessuno vi abita.
Nel film “The Terminal” di Steven Spielberg,
il protagonista, Tom Hanks, un cittadino di un immaginario stato dell’Europa orientale
atterra a New York e dopo aver scoperto che nel suo stato è avvenuto un colpo
di stato, diviene improvvisamente un uomo senza nazionalità, e perciò
impossibilitato sia a uscire nella tanto agognata New York, sia a fare ritorno
a casa, quindi resta prigioniero e si integra perfettamente nel nonluogo.
I nonluoghi
sono presenti anche sulla moneta Euro, con l’effigie di edifici e
monumenti privi di identità e di storia, a differenza delle immagini presenti
sulla Lira di Caravaggio, Verdi, Montessori, Galileo, Marconi, Colombo …
Gli utenti si accontentano della sicurezza di
poter trovare in qualsiasi angolo del globo la propria catena di ristoranti
preferita o la medesima disposizione degli spazi all’interno di un aeroporto.
Da qui un paradosso: il viaggiatore di passaggio smarrito in un paese
sconosciuto si ritrova solamente nell’anonimato delle autostrade, delle
stazioni di servizio e degli altri nonluoghi.
(Villaggio globale, Marshall
McLuhan)
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