i fatti:
Nel
comune di Vallo della Lucania, 10mila anime, che quest’anno hanno
dovuto affrontare le decisioni di un dirigente scolastico che non ci ha
pensato due volte a fare terra bruciata di trazizioni cristiane e
sensibilità. Le lettera del preside indignato
I bambini dell’istituto comprensivo
‘Aldo Moro’ dovranno adeguarsi alle direttive della dirigente
scolastica, Nicoletta Iavarone. che ha consigliato ai professori, della
scuola elementare e delle due succursali dell’infanzia, di non
predisporre presepi artistici ed evitare di organizzare recite
natalizie.
‘Tutto per scongiurare disagi nei bambini di religione non cattolica che frequentano l’istituto’, scrive la Iavarone.
Bellissima lettera con cui il sindaco
bacchetta la preside: ‘Lei avrebbe deciso, in maniera più o meno velata,
senza in verità alcuna nota formale, di impedire la realizzazione del
presepe artistico e di non far tenere le tradizionali recite di Natale
cancellare il presepe, con tutte le iniziative e i riti connessi al
Santo Natale, significherebbe cancellare la nostra Identità. I simboli
del Natale non offendono nessuno’.
Ben venga, prosegue Aiola, una scuola
interculturale, ma colpire gli emblemi del Natale come il presepe non
garantisce il rispetto di alcunché, non produce una scuola e una società
accoglienti e inclusive. I simboli della nostra Fede e della nostra
Tradizione come quello del Presepe, mi consenta, non discriminano
nessuno. È inconcepibile eliminare dalla scuola i riferimenti di una
delle più importanti festività cristiane: così non si rispetta il credo
religioso della maggioranza delle persone che comunque hanno il loro
riferimento nella fede cristiana.
Alla fine, il sindaco si congeda con una
richiesta: ‘I valori del cristianesimo hanno fecondato la cultura, la
letteratura, la musica e l’arte del nostro mondo, ancora oggi tali
valori costituiscono un prezioso patrimonio da conservare e trasmettere
alla future generazioni. Coltivo la speranza che, dopo un’attenta
riflessione, lei possa rivedere la sua decisione e consentire ai nostri
bambini di vivere il Natale nella sua autenticità’.
‘Ho deciso di fare il Presepe quando non lo fa più nessuno, quando nelle
scuole dicono che non si può fare perché offende chi crede in un’altra
cultura. Continuo a chiedermi come possa un bambino che nasce in una
mangiatoia o una famiglia che scappa per difenderlo, offendere qualcuno.
Come possa offendere qualcuno la mia cultura. Proprio non me ne faccio
una ragione: che si creda in Dio oppure no, in questo simbolo sono
raccolti i valori che hanno fondato la mia civiltà. Quello che io sono è
in questo simbolo: io credo nel rispetto, nella laicità dello Stato,
nella sacralità della vita, nella solidarietà perché me lo ha insegnato
questo simbolo’, dice il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni
nel video ‘2 minuti con Giorgia’, su Facebook.
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