Monday, April 27, 2009

Achtung Pirati!

Achtung Pirati!

La Notizia:

Somalia, attaccata dai pirati nave da crociera italiana
La nave Melody della compagnia italiana Msc Crociere, con a bordo 991 passeggeri e 536 membri dell'equipaggio, tra i quali 134 italiani, è sfuggita ad un attacco di pirati mentre era in navigazione tra le Seychelles e la Giordania, davanti alle coste somale.

Prendi una lente d’ingrandimento e vai a guardare sta notizia come fosse la sezione di una pulce succhiasangue. Prima cosa, chi è la compagnia italiana MSC Crociere?
Vai sul loro sito e scopri che è l’ultima delle compagnie di crociere rimasta interamente italiana. Consolante, per esempio se non fosse che per rinnovare la flotta ha sottoscritto un contratto plurimiliardario con i cantieri francesi Chantier d’antlatique. Dice, ma c’è il libero mercato. D’accordo ma da una compagnia che vanta l’italianità ci saremmo aspettati qualche commessa italica, visto tra l’altro che i nostri cantieri rappresentano l’eccellenza mondiale nautica.

Andiamo avanti:
991 passeggeri e 536 membri di equipaggio. In piena stagione. Un lavoratore ogni due passeggeri che pagano in media 60 dollari al giorno. Come faranno a fare utili da paura?
Semplice: quando salite a bordo, troverete personale che parla un italiano stentato, perché proveniente da Shri Lanka, Pakistan, Cuba, Senegal…
Un mio amico cubano che lavora su quelle navi, sta sulle navi sei mesi di seguito, prende 400 dollari al mese e deve darne 123 al governo cubano!
Torna a casa un mese, poi riparte.

Terzo.
La nave è sfuggita all’attentato grazie alla sicurezza a bordo che guarda caso era israeliana. Nemmeno per le guardie diamo un poco di lavoro?
Bah

Altra notizia (l’Unità di oggi)

Gli «stranieri» di Baghdad
Lavapiatti a metà prezzo.
Vengono dal Nepal e dal Bangladesh, dall'Uganda e dall'Etiopia. Sono camerieri, lavapiatti, sguatteri, tuttofare: manodopera a basso prezzo, che costa la metà degli iracheni. Per il ministero del lavoro è illegale. «Li sfruttano». Ma per gli uomini d'affari rappresentano una fortuna.

Ah, eccolo il bandolo della matassa! Con questa storia della globalizzazione uomini d’affari a cui dobbiamo il nostro benessere, vanno a cercare mano d’opera a basso prezzo. Ne è uscita una catena impressionante di povertà: noi prendiamo l’iracheno, l’imprenditore iracheno prende quello del Bangladesh mentre l’imprenditore del Bangladesh prende quello del Nepal… e giù, sempre più giù, in questa catena umana di sopraffazione senza vergogna.
Actung pirati! Viene da gridare.
Già, ma CHI sono i pirati?

www.giornalismi.info/aldovincent

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