Friday, February 28, 2020

PULIRE LE FICHE

Grande imbarazzo al Gazzettino di Venezia,
volevano seguire la regola grammaticale italiana che respinge con orrore chi scrive il plurale delle parole inglesi e francesi aggiungendo una esse.
Quindi niente films, roads, computers...
Ma la sorte era in agguato, quando hanno dovuto scrivere a proposito del Casinò e delle sue fiches:

 

ALGORETICA


 

La parola del giorno è
[lìm-bo]
SIGN In teologia, luogo in cui si troverebbero le anime dei giusti e degli innocenti morti senza battesimo; situazione sospesa, incerta; margine, orlo
dal latino [limbus] 'orlo, bordo', di origine sconosciuta.
Il modo in cui usiamo questa parola è influenzato in maniera determinante dal limbo raccontato da Dante nel IV canto dell'Inferno della Divina Commedia — come del resto vale, in genere, per il nostro modo di immaginare i luoghi oltremondani della religione cattolica. Non lo ha inventato lui, ma è la sua versione, sono le sue parole a dar forma al nostro concetto.
Un bordo, al di là del fiume Acheronte ma al di qua dei gironi di dannazione veri e propri, in cui si assiepano le anime dei morti che non peccarono, e che pure sono condannate ad essere escluse dalla grazia di Dio perché non battezzate — dai bambini in fasce ai grandi dell'antichità.
Quella rappresentata dal limbo (letteralmente un lembo, un orlo) non è una condizione di dolore, ma di sospensione, di attesa — per quanto senza speranza. Questo orlo mite d'inferno ha preso corpo dai primi ragionamenti di San'Agostino sul tema dei giusti e innocenti morti senza battesimo, fino ad arrivare a Pietro Lombardo, teologo del XII secolo, che più compiutamente strutturò questa ipotesi. Ed è, se forse non a lui, almeno ai suoi commentatori (fra cui il grande Tommaso D'Aquino) che si deve la scelta dell'immagine del lembo, del nome del limbo (limbus in latino).
Dante è sempre sul pezzo e recepisce. Peraltro metterà Pietro Lombardo con Tommaso D'Aquino in Paradiso, nel cielo del Sole. Ma curiosamente sente ancora il termine 'limbo' non come nome tecnico, ma nel suo significato di 'orlo': [...] gente di molto valore/ Conobbi che 'n quel limbo eran sospesi. 'Sospeso' è un aggettivo ricorrente nella Commedia per le anime del limbo, ed è determinante nel nostro modo di figurarlo.

 

Il Papa: l'intelligenza artificiale è un dono ma serve un’algor-etica

È la “nuova frontiera” che stringe in un rapporto complesso l’uomo e la macchina. Alla plenaria della Pontificia Accademia per la Vita, monsignor Paglia legge il discorso preparato da Francesco sulle potenzialità e rischi delle nuove tecnologie: la Chiesa è chiamata a contributo di riflessione perché ciò che automatico sia a servizio e leda mai la dignità della persona
Quello che è certo, e al Papa è ben chiaro, è che si tratta di un crocevia epocale. Come quando, scrive, l’uomo ha inventato la macchina a vapore, l’elettricità, la stampa. Adesso è la stagione dell’intelligenza artificiale, l’epoca in cui a prendere decisioni anche importanti sono spesso, insieme, l’uomo e un algoritmo, ovvero una relazione tutta da esplorare. 






Giustizia & Impunità

Sgominata la banda dei calzini 

nelle stazioni di servizio, per la Cassazione è criminalità organizzata

  Criminalità organizzata. È la Cassazione che ha deciso in questo senso giudicando il reato contestato a una banda di pregiudicati campani, inutilmente sottoposti a misure di prevenzione e fogli di via, per anni a partire almeno dal 2013, che ha costretto con la forza gli automobilisti che si fermavano sulla A1 negli Autogrill tra Piacenza e Milano a comprare nelle piazzole di sosta calzini di pessima qualità a prezzi esorbitanti – anche 70 euro al paio.



Thursday, February 27, 2020

DIARIO


Oggi mi sento proprio vecchio,
sarà il cielo coperto, sarà la notizia di stamane che nemmeno Guccini era comunista...
accidenti, pure lui.
Ieri, domenica, il solito mercatino a piazza S.Lucia al Sepolcro
c'era pure un tiepido sole e cazzeggiare tra le bancarelle era una gioia in attesa del mercato della settimana prossima quando trasporteranno la Santa dal Duomo...
Là in fondo c'è un omino che vende un aglio delle nostre parti veramente saporito che ha messo in mostra con una montagna bianca, tentatrice. Lui sta telefonando nervosamente, mette una mano sul telefonino e mi chiede al volo:
-   Lei, ha mai sofferto per amore?
-   Caro mio, - gli rispondo - non parlo più d'amore, ormai...
-   Perchè, - mi chiede - quanti anni ha lei?
E' una domanda alla quale rispondo sempre con orgoglio, perchè sono avanti negli anni, ma cammino dritto e svelto, vado quasi ogni giorno a piedi dalla Borgata a Ortigia, frequento la palestra, vesto sportivo... insomma con orgoglio gli rispondo:
- Settantacinque anni - e aspetto la sua reazione che c'è. Mi dice:
-  Ah, ne dimostra molto di più - e mi lascia lì, secco come un fico secco. Rimango davanti a lui che ha ripreso a parlare al telefonino e io aspetto uno spazio per chiedergli, ma è sicuro?
Ho il morale a terra, ma che dico? Sotto la suola delle scarpe. Ho bisogno di certezze ma in mio soccorso arriva una vecchina gracilina tutta bianca e piccina che rivolta all'agliolo (come si dice: aglivendolo, agliuto, aglicultore...) gli fa:
-   Ma cosa dice? Questo signore dimostra molto meno degli anni che dichiara! - poi rivolta a me si confida:
-   Sa, io ho ottantadue anni, e lei è proprio un bell'uomo. Le confesso che se avessi cinquant'anni di meno, a lei volentieri mi venderei! -
Santa donna! Antica cortigiana!
Ho ringraziato, e mi sono allontanato senza salutare l'agliostico che continuava a telefonare nervoso ed io che camminavo sollevato ringraziando tra me e me il Bahimei Shen, dio cinese della prostituzione e dei bordelli.
Domani vado dal medico a controllare il colesterolo...




Wednesday, February 26, 2020

VAIRUS

HO VISTO UN MINISTRO DEGLI ESTERI
CHE NON CONOSCE L'INGLESE
DIRE CORONAVAIRUS
senza sapere che virus
e' latino... 

 
HO VISTO COSE
Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”
IL POST DI SALVINI SU VAURO E TRAVAGLIO IL POST DI SALVINI SU VAURO E TRAVAGLIO

Sarà anche vero che gli italiani danno il meglio di sé nelle emergenze. Ma stavolta gli italiani che danno il meglio di sé nelle emergenze si vedono poco, impallati come sono da quelli che danno il peggio di sé: migliaia, anzi milioni di sedicenti virologi sbucano in ogni dove, ormai più numerosi dei commissari tecnici della Nazionale di calcio. 

Utilissimi, fra l' altro, per sopperire alla penuria di virologi certificati, visto che i pochi esistenti sono sequestrati da giorni in tutti gli studi televisivi, inclusi quelli del Segnale orario e di Protestantesimo, per parlare di Coronavirus h 24. Io, che virologo non sono né mai sarò, lascio volentieri a costoro il compito di spiegarmi chi è il vero paziente zero, quando arriva il vaccino, perché l' Italia ha più morti e contagiati degli altri Paesi europei, cos' avrebbe dovuto fare il governo per averne di meno. 

maria rita gismondo maria rita gismondo
 
Nel frattempo, da semplice spettatore preoccupato, ho già visto cose che voi umani Ho visto un vero virologo, il borioso Burioni, brutalizzare una vera virologa, la meno boriosa Gismondo (rea di avergli rotto il giocattolo dell' allarmismo dicendo la verità, e cioè che ne ammazza più l' influenza che il Coronavirus), chiamandola "la signora del Sacco", precisando che "signora sostituisce un altro epiteto che mi stava frullando nelle dita", ma non specificando quale sarebbe il grazioso e frullante epiteto. Boriosa? Burina? Buriona?

Ho visto Burioni ordinare gli italiani di "non ascoltare i virologi della domenica". E proprio nella giornata di domenica.
Ho visto tre infettivologi di chiara fame - Feltri, Sallusti e Belpietro - discettare di coronavirus con la stessa enciclopedica competenza con cui disquisivano di bunga bunga e Ruby nipote di Mubarak, per giungere alla stessa conclusione: che anche il Coronavirus, come le toghe, è rosso.
barbara d urso giuseppe conte barbara d urso giuseppe conte

Ho visto rinviare il processo Ruby-ter perché il pm ha notato in Tribunale un eccessivo assembramento di imputati (28, incluso B.), avvocati (il doppio) e magistrati (tre giudici e un pm) "in contrasto con la circolare della Corte d' appello sulle situazioni ambientali a rischio di contagio" da mazzettavirus.

Ho visto Conte, tra una D' Urso e un Giletti, telefonare a Salvini e trovare occupato perché quello stava chiacchierando con la Madonna di Medjogorje, o chi per essa.
GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA
 
Ho visto, con rispetto parlando, Pietro Senaldi spiegare a Conte come si fa il premier ("Conte inetto, Paese infetto"), ma minacciarsi "pronto a collaborare" col governo, come se il virus non facesse già abbastanza danni da solo.

Ho visto Renato Farina, in arte Betulla, titolare sulla prima di Libero "Accogliamo tutti, anche il virus: si spalancano i porti per 274 migranti", sorvolando che quelli giungevano dal Maghreb e non dalla Cina, con una lievissima confusione non fra Stati, ma addirittura fra continenti, che fa quasi rimpiangere i bei tempi in cui il nostro era il ventriloquo di Pio Pompa, spione senz' altro al corrente della differenza fra Asia e Africa.

matteo salvini attilio fontana matteo salvini attilio fontana
Ho visto la giunta forzaleghista della Regione Liguria annullare per sicurezza tutte le manifestazioni affollate da domenica sera e Salvini presenziare domenica sera a Genova una manifestazione affollata da 1500 persone per accusare il governo di lesa sicurezza.
Ho visto Salvini sostenere che "il governo deve chiedere scusa agli italiani perché l' Italia è il terzo Paese al mondo per contagi, davanti persino al Giappone, che confina con la Cina" anche se è un arcipelago e confina col mare.

zaia zaia
Ho visto il governatore leghista della Lombardia, Attilio Fontana, forse confuso dalle orecchie che gli fischiavano mentre Salvini denunciava il record negativo di contagiati in Italia, quasi tutti in Lombardia, annunciare di aver "individuato due persone che potrebbero essere i pazienti zero", senza peraltro escludere che i pazienti zero possano essere pure una dozzina.

Ho visto il governatore leghista del Veneto, Luca Zaia, annullare il Carnevale di Venezia appena in tempo per il Mercoledì delle Ceneri e l' inizio della Quaresima.
Ho visto l' Innominabile, oscurato dall' epidemia e in astinenza da interviste, sciogliere Italia Viva e fondare Italia Virus.
Ho visto inviati dei giornali indaffaratissimi a domandare se per caso qualcuno dei 222 infetti non percepisca il Reddito di cittadinanza.
matteo renzi assemblea nazionale di italia viva 2 matteo renzi assemblea nazionale di italia viva 2

Ho visto la Rai vietare ai suoi giornalisti di viaggiare da Milano a Roma per non infettare i colleghi romani, anche se i primi casi di infezione si sono registrati proprio a Roma.
Ho visto noti zozzoni perdere il vizio diffuso di andare allo stadio e acquistare quello più raro di lavarsi col sapone.
Ho visto cinesi tenersi alla larga dal Nord Italia per paura di beccarsi il virus cinese.
Ho visto nel Sud Italia i primi cartelli "Non si affitta ai settentrionali".

Ho visto una deputata di Fratelli d' Italia entrare in aula con la mascherina per passare a Italia Viva senza vergognarsi troppo.
matteo salvini citofono matteo salvini citofono
 
Ho visto parlamentari di centrodestra diventare "responsabili" di centrosinistra a volto scoperto, senza mascherina e senza vergognarsi affatto.
Ho visto parlamentari leghisti chiedere la chiusura delle Camere per migliorare lo score di presenze di Salvini.
Ho visto ignoti sciacalli citofonare alle vecchiette per svaligiare le loro case con la scusa dell' esame del tampone.
Ho visto un noto sciacallo citofonare random a tutti i lodigiani (prima di passare ai padovani): "Scusi, lei è paziente zero?".


CURVA BURIONI
Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”

Burioni è stato simpatico finché non ha fatto nulla per esserlo. Gli italiani lo conobbero ai tempi del precedente contagio, l' uno-vale-uno-virus, quando la sua voce autorevole si alzò contro l' egualitarismo da operetta che pretendeva di mettere sullo stesso piano i Nobel e gli Ignobel. Fu un periodo breve ma devastante, di cui portiamo ancora le conseguenze. 

roberto burioni by lughino roberto burioni by lughino
Infuriava la polemica sui vaccini e appena il virologo Burioni osò intimare a uno scienziato del web «quando parlo io, tu stai zitto e prendi appunti», gli dedicai una ola in cuor mio. Questo pregiudizio positivo mi ha reso parziale nei suoi confronti. Se un politico avesse irriso la direttrice del laboratorio milanese in prima linea contro il coronavirus, chiamandola «la signora del Sacco», sarei rimasto nauseato da tanto becero maschilismo. Poiché invece il maschilista era Burioni, ho glissato. Ieri però su Twitter ha scritto: «Se avessi i pieni poteri, per prima cosa scioglierei la Roma», essendo lui della Lazio.
ROBERTO BURIONI BRIGATE ROSSE ROBERTO BURIONI BRIGATE ROSSE

Una battuta per sdrammatizzare, immagino. E molto meno grave della precedente. Ma l' effetto cumulativo mi costringe a ricordargli che ci sono momenti nella storia in cui i competenti non possono permettersi il rischio di passare per macchiette. Vi immaginate Churchill che finisce il discorso «lacrime sudore e sangue» gridando «abbasso il Liverpool»? Burioni adesso è il nostro piccolo Churchill. Al suo ego incoronato non fa bene sconfinare nel tifo, l' unico campo dello scibile dove davvero uno vale uno.

Thursday, February 20, 2020

INFOSFERA

L' infosfera è la nuova biosfera?

«Lo "spazio", nel senso di dove faccio la spesa, dove incontro gli amici, dove litigo, non è più solo analogico, ma è fatto anche di informazioni. Viviamo un continuum, da Facebook alla piazza delle sardine. E questo non è comunicazione, è un ambiente in cui viviamo».



Perché teorizza una «quarta rivoluzione»?
onlife 1 



«La prima, con Copernico, ci ha tolto centralità nell' universo, la seconda con Darwin ce l' ha tolta nella biologia, la terza con Freud ha tolto centralità alla mente. Ora, col digitale, interagiamo con oggetti che fanno cose al posto nostro e sfidano il nostro senso di unicità. Il computer gioca a scacchi meglio di noi e ci chiediamo: allora, io chi sono? Ma questa perdita di centralità è un impoverimento che è un arricchimento, perché ci costringe a mettere al centro le relazioni con l' altro. Non è saper giocare a scacchi che ci rende eccezionali, è magari il desiderio di giocarci, il fatto che vorremmo vincere o che gioco peggio perché gioco con mia nipote e voglio che vinca lei».


Luciano Floridi Luciano Floridi 
 

Nei ringraziamenti di un suo libro, scrive che deve a sua moglie Anna Christina De Ozorio Nobre «non solo una vita di amore, ma anche l' intuizione di parlare di quarta rivoluzione».
luciano floridi 2 luciano floridi 
 

«Le devo anche il suggerimento di puntare sull' infosfera. L' ho nominata e ha detto: è una parola bellissima, devi lanciarla. È stata lei a scoprire il filosofo prima di ogni altro.

Ci siamo conosciuti a Oxford, dov' è ordinaria di Neuroscienze, e ne ho una stima illimitata. La quarta rivoluzione era una nota in un articolo per una rivista specialistica e lei: "Ma questa finalmente è una cosa su cui investire!". Quando sei immerso fra cose tutte interessanti, è fondamentale avere qualcuno che, dall' esterno, con prospettiva intelligente, ti dice: tutte queste cose sono belle ma per pochi; queste sono belle ma per tanti».


22 febbraio 2020

“Frugali” contro “ambiziosi”.

 Ecco perché nord e sud Europa (ma anche est) non si accordano sul budget Ue

Il summit per approvare il bilancio comunitario 2021-2027 è stato un ennesimo stallo. Ci sono 75 miliardi di euro in meno a disposizione a causa della Brexit, più spese da fare, nessuno Stato è disposto al compromesso e tutti hanno il diritto di veto



Monday, February 17, 2020

rotacismo

Rotacismo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
 (parola che deriva dal greco ῥῶ rhô, « la lettera r ») è una modificazione fonetica consistente nella trasformazione di una consonante di classe rotica. In genere si tratta del mutamento di una consonante alveolare sonora (/z/, /d/, /l/, oppure /n/) in r ([r]): il caso più frequente è da [z] a [r][1]. La parola rotacismo deriva dalla lettera greca aspirata rho.
Questo fenomeno è particolarmente consistente nella storia della lingua latina, è documentato nel dialetto milanese in alcuni dialetti della lingua piemontese, del ligure, del sardo, del corso, del napoletano e del siciliano (in particolare nella zona dei Monti Iblei, Sicilia sud-orientale), nel dialetto reggino e in alcune lingue germaniche antiche. Nel dialetto romanesco e in alcune zone della Toscana è riscontrabile il rotacismo di l davanti a consonante.


Nella lingua latina la flessione e la derivazione ci testimoniano numerose tracce del fenomeno. Tra le più evidenti
  • declinazione nominale: i nominativi flos, aes, opus, ("fiore, bronzo, opera") rispetto ai genitivi floris, aeris, operis ("del fiore, del bronzo, dell'opera")
  • coniugazione verbale: gli infiniti presenti attivi in -re derivano dal rotacismo di un arcaico -se, si confronti amare, delere, legere, audire, capere con gli atematici esse, velle (velle <-- i="">*velse
)
  • composizione: il prefisso separativo dis- si trova sia nel verbo dis-cedo, "me ne vado", sia in dir-imo (<-- i="">dis-emo
  • ), "io separo" Ad esempio il nomen Valesius, testimoniato da epigrafi del VI secolo a.C., si trasforma in Valerius o ausosa cambia in aurora.
    La linguistica storica tramite indizi nelle fonti letterarie ha permesso di delimitare cronologicamente il fenomeno: Cicerone ci riferisce infatti che Papirio Crasso, console nel 336 e 330 a.C. primus Papisius est vocari desitus ("per primo smise di farsi chiamare Papisius"), mentre il Digesto (I, 2, 2, 36) ci riporta la notizia che Appio Claudio Cieco (censore nel 312, console nel 307 e nel 296 a.C. r litteram invenit, ut pro Valesiis Valerii essent, pro Fusiis Furii ("inventò la lettera r cosicché si scrivesse Valerii invece di Valesii e Furii invece di Fusii"): tenendo conto della maggiore conservazione fonetica tipica di nomi propri se ne può dedurre che entro la fine del IV secolo a.C. il fenomeno dovesse essere ampiamente compiuto.

    Il rotacismo nella lingua lombarda

    Nella variante milanese della lingua lombarda, la -L- intervocalica era comunemente sostituita da -R-, mentre nel dialetto moderno questa caratteristica tende a scomparire[2]. Nei dialetti della Lombardia occidentale il rotacismo è in generale arretramento, in particolare nella città di Milano: qui sopravvivono comunque forme come vorè (volere), varè (valere), dorì (dolere), cortèll (coltello), scarogna (scalogna), pures (pulce), sciresa (ciliegia), carisna (caligine), regolizia o regorizia (liquirizia)[2], mentre risultano scomparse forme come ara (ala), candira (candela), sprendor (splendore), gorà (volare), gora (gola), Miran (Milano) e scœura (scuola)[2]; queste ultime forme sono ancora rintracciabili nella periferia milanese e nelle altre province lombarde, in particolare nelle aree montane e rurali.


    Il rotacismo nella lingua siciliana

    Un fenomeno analogo a quello che nel napoletano interessa la "d", sia in posizione intervocalica, sia all'inizio della parola, si riscontra anche nel siciliano. Per fare un esempio di trasformazione della "d" intervocalica può ricordarsi che alla parola italiana "adagio" corrisponde, in siciliano, "araciu". In alcuni casi la "d" si trasforma in "r" anche a inizio di parola, come in "avìa rittu", che corrisponde all'italiano "avevo detto".

    Thursday, February 13, 2020

    PESCE

    Com' è noto, il pesce è il nome che a Napoli si dà all' attrezzo che a Milano è chiamato uccello. La distanza di civiltà tra il Nord che sale sui monti e il Sud che scende sul fondo sta anche nella scelta simbolica di quel che definisce l' identità maschile. Su o giù?

    Diciamo che Del Pesce indubbiamente ha privilegiato nel libro (Lello. Vi amo tutte, Etabeta, pagine 399, 18,) l' affratellamento tra l' ornitologia settentrionale e l' ittica meridionale: un paritario ed efficace "su-e-giù". Quello che J. D.Salinger nel Giovane Holden qualificò con il verbo "stantuffare". Trattasi come nel caso dell' autore americano di un romanzo di formazione.
     PRIAPO

    Wednesday, February 12, 2020

    ORICALCO

    Oricalco

    o-ri-càl-co
    Metallo del mito greco; lega di rame e zinco simile all'ottone; strumento a fiato metallico, ottone
    voce dotta presa in prestito dal latino orichalcum, a sua volta dal greco oréichalkon, composto di óros 'montagna' e chalkós 'rame'.
    Dal mito di Atlantide all'ottone, questa parola riserva molte grandi sorprese. In epoca moderna non è stato così semplice capire di che parlassero gli antichi quando parlavano di 'oricalco', perché in certi casi era un metallo leggendario, in altri una lega metallica utile, documentata e relativamente pregevole.
    Ad esempio è un metallo di cui si parla nel VI inno omerico (serie di inni attribuiti classicamente a Omero e dedicati agli dèi), riguardo alla nascita di Afrodite, che le Ore ornarono subito con fiori d'oro e d'oricalco; ma soprattutto ne parla Platone nel dialogo Crizia, quello in cui più compiutamente racconta della fondazione e dell'ascesa di Atlantide.

    L'isola di Atlantide toccò in sorte a Poseidone; vi viveva, sola, Clito, splendida donna figlia di una coppia di persone nate lì, dalla terra dell'isola. Con lei ebbe cinque coppie di gemelli (i primi furono Atlante e Gadiro), la dinastia che avrebbe lungamente regnato su Atlantide; nei secoli crebbe in forza e splendore, spingendo il proprio dominio fino all'Egitto e alle terre degli Etruschi.
    Nella meravigliosa isola, attraversata da anelli di mare concentrici, si trovavano miniere di oricalco — di pregio inferiore solo all'oro. Le mura che proteggevano le terre più interne di Atlantide, dove si trovava anche il tempio di Poseidone, erano rivestite di questo metallo rosseggiante, che pavimentava anche il tempio stesso.
    Avanti veloce: siamo nel Duecento e il poeta Cecco Angiolieri rivolge una poesia a Dante, dicendogli che non vuole più cantare della sua Becchina (omologa parodistica di Beatrice), ma lamentarsi del mariscalco, un dignitario della corte angioina che a tutti pare più di quel che è: ch'e par fiorin d'or, ed è di ricalco;/ par zuccar caffettin, ed è salina;/ par pan di grano, ed è di saggina;/ par una torre, ed è un vil balco.
    L'oricalco qui è presentato come una versione tarocca dell'oro. E in effetti il nome dell'oricalco, nell'antica Roma, era stato usato per un metallo con cui in età augustea furono coniare monete di valore medio, come il sesterzio; ovviamente non era il misterioso metallo di Atlantide. Con questo nome era chiamata una lega di rame e zinco (etimologicamente, il 'rame di montagna'), della stessa specie di un ottone di pregio — quindi dall'apparenza dorata e facilmente lavorabile. Dopotutto, anche nell'immaginario mitico, l'oricalco non si è mai discostato troppo da un rame particolarmente fulgente.
    E sempre accompagnando l'ottone, l'oricalco è passato a indicare anche gli strumenti a fiato metallici (quelli che di solito chiamiamo, appunto, 'ottoni'), come le trombe. Quindi se mai sentissimo parlare di uno strepitare di oricalchi sarebbe facile immaginare il suono.
    Non è una parola che sia facile spendere. Si tratta di una risorsa molto alta, precisa e limitata. Ma posto che non occupa spazio nell'armadio né in salotto, conservare un termine esatto per fare riferimento ai perduti splendori di Atlantide, invece, è molto interessante.

    LEGGI STRANE


    LONDRA. Paese che vai, legge che trovi. Come quelle ridicole o comunque strane che ha scovato il "Times" in giro per il mondo. Sapevate, ad esempio, che in Francia è proibito chiamare un maiale "Napoleone" o che in Alabama è proibito avere gli occhi bendati mentre si guida? Ma anche che a Miami, in Florida, non si può fare skateboard in una stazione della Polizia, mentre nel Vermont una moglie deve avere il permesso scritto dal marito per farsi mettere i denti finti?

    Norme insolite, in una classifica tutta da leggere. E, ovviamente, da ridere:
    1) La testa di una balena morta trovata sulle coste inglesi appartiene al Re, mentre la coda è della Regina (nel caso in cui ne avesse bisogno per farsi fare un busto).
    2) In Bahrain, un ginecologo maschio può visitare una donna, ma non può guardarle direttamente le parti intime e le può vedere solo attraverso il riflesso di uno specchio
    3) A Londra, è illegale fermare un taxi e salirci sopra se si ha la peste
    4) Nel Vermont, le donne hanno bisogno del permesso scritto del marito per mettere i denti finti
    5) A Boulder, in Colorado, è illegale uccidere un uccello entro i confini della città, come pure possedere un animale domestico: legalmente parlando, gli abitanti di Boulder sono esclusivamente "pet minders", ovvero badanti degli animali
    6) Nella città di York si può uccidere uno scozzese all’interno delle antiche mura della città, ma solo se questi ha in mano arco e frecce
    7) A Chester, gli uomini gallesi non possono entrare in città prima dell'alba e restarvi dopo il tramonto
    8) Nel Kentucky, non si può portare un'arma di nascosto lunga più di 6 piedi (182 centimetri)
    9) In Florida, le donne non sposate che fanno paracadutismo di domenica rischiano la galera
    10) In Gran Bretagna, un uomo che si trova costretto a urinare in pubblico, lo può fare solo se mira alla ruota posteriore della sua auto e tiene la mano destra sul veicolo
    11) In San Salvador, gli autisti ubriachi possono essere uccisi da un plotone di esecuzione
    12) A Londra i "Freemen" (onorificenza medievale) possono condurre le pecore giù per il London Bridge senza pagare alcun dazio e possono inoltre portare le oche lungo il Cheapside
    13) In Inghilterra, tutti gli uomini al di sopra dei 14 anni devono esercitarsi due ore al giorno con l’arco
    14) In Indonesia, la pena per la masturbazione è la decapitazione
    15) A Miami, in Florida, è illegale andare con lo skateboard in una stazione di Polizia
    16) Nel Lancashire, nessuno può incitare un cane ad abbaiare, dopo che un poliziotto gli ha intimato di smettere
    17) In Inghilterra, una donna incinta può fare i suoi bisogni dove vuole. Perfino, se lo desidera, nel casco di un poliziotto
    18) Le navi della marina inglese che entrano nel porto di Londra devono rifornire con un barile di rum il governatore della Torre di Londra
    19) In Ohio, è contro la legge prendere un pesce azzurro
    20) In Alabama, è illegale per un autista guidare bendato
    21) Secondo le leggi inglesi sull’evasione fiscale del 2006, è illegale non dire a un agente del fisco qualcosa che voi non volete che lui sappia, sebbene non dobbiate dirgli qualcosa che non pensate che lui debba sapere
    22) In Francia, è proibito chiamare un maiale "Napoleone"
    23) È considerato tradimento mettere il francobollo raffigurante il Re inglese capovolto
    24) Non si può morire in Parlamento
    25) È proibito per un taxi di Londra trasportare cani rabbiosi o salme
    In Libano gli uomini possono per legge avere rapporti sessuali con animali, purché si tratti di femmine. Avere rapporti sessuali con un animale maschio è un reato punibile con la morte.

    Nel Bahrain, la legge consente a un medico di sesso maschile di fare una visita ginecologica a una donna, ma non di guardare direttamente i suoi genitali. Può soltanto vederli riflessi in uno specchio.

    Ai musulmani è proibito guardare i genitali di un cadavere, e questo vale anche per gli impresari di pompe funebri; gli organi sessuali dei defunti devono sempre restare coperti da un mattone o un pezzo di legno per tutto il tempo.

    In Indonesia la masturbazione viene punita col taglio della testa.

    A Guam ci sono uomini il cui lavoro a tempo pieno consiste nel girare per le campagne e deflorare giovani vergini che pagano per il privilegio di stare con un uomo per la prima volta... Il motivo: La legge dell'isola stabilisce a chiare lettere che una donna vergine non può sposarsi.

    A Hong Kong, una moglie tradita può uccidere il marito adultero, la legge glielo consente; ma può farlo solo a mani nude. Mentre può uccidere come più le aggrada l'amante del marito.

    A Liverpool, Inghilterra, la legge ammette commesse in topless, ma solo nei negozi di pesci tropicali.

    A Cali, in Colombia, una donna può avere rapporti sessuali soltanto col marito, e la prima volta che ciò accade, nella stanza dev'essere presente anche la madre di lei.

    A Santa Cruz, in Bolivia, un uomo non può avere rapporti sessuali con una donna e con la figlia di lei contemporaneamente. (Immagino che si sia trattato di un problema abbastanza grave, se hanno dovuto farci su una legge.)

    Nello stato americano del Maryland, le macchinette dispensatrici di preservatici sono illegali. Cessano di esserlo solo se si trovano "in luoghi dove si vendono bevande alcoliche da consumare sul posto



    Sulla nascita o sulla morte, in Italia ce n’è una per ogni occasione. Alcune sono talmente assurde da sembrare incredibili e per questo sono chiamate, burLeggi, cioè leggi o regolamenti così bizzarri da sembrare, appunto, delle burla. Ecco la top 15 delle leggi più strane di Italia.

    1. L’articolo 121 del T.U.P.S. del 18 giugno 1931, terzo comma, vieta il mestiere di ciarlatano.
    2. Ad Eraclea, in provincia di Venezia, non solo è vietato andare in giro in spiaggia senza indossare una maglietta, ma è proibito anche giocare a pallone, costruire castelli di sabbia, raccogliere conchiglie e prelevare sabbia.
    3. A Lerici non si può uscire in costume, ma nemmeno stendere gli asciugamani fuori dai balconi e dalle finestre.
    4. Niente massaggi da personale ambulante sui litorali toscani e romagnoli, altrimenti si rischia una multa da 2 mila a 10 mila euro.
    5. A Sirolo, nelle Marche, non si occupa il posto in spiaggia lasciando un asciugamano.
    6. Chi pensava di andare a Capri o a Positano e mangiare un panino in riva al mare rischia grosso calzando un normale paio di zoccoli nelle strade delle due località.
    7. Sempre a Positano un’ordinanza del sindaco impedisce i fuochi d’artificio durante le feste private, tranne il sabato. Multa fino a 500 euro: troppo alto il rischio incendi, non però di sabato, chissà perché.
    8. A Sorrento un’ordinanza vieta agli artisti di strada di sostare nello stesso posto per più di quindici minuti: bisogna spostarsi di almeno 500 metri.
    9. A Brescia non ci si può sedere sui gradini dei monumenti storici. Una donna marocchina è stata costretta, qualche anno fa, a pagare 100 euro di multa perché si è seduta sui gradini di un monumento in piazza della Loggia. La donna, con regolare permesso di soggiorno, voleva far riposare la madre ultraottantenne, ma il vigile non ha voluto sentire ragioni.
    10. A Venenzia, Lucca e Cesena non si può dar da mangiare ai piccioni.
    11. A Pordenone è preferibile non litigare con fidanzati o amici. Si rischia una multa da 25 a 500 euro, perché nelle vie principali sono vietati gli assembramenti di persone “che assumono atteggiamenti o fanno cose che non consentono la fruizione degli spazi pubblici da parte di altri cittadini“.
    12. A Eboli divieto di darsi un bacio in auto: 500 euro di multa.
    13. A Sanremo non si può parlare con le prostitute.
    14. A Lecco è vietato chiedere l’elemosina.
    15. Il regio decreto del maggio del 1904 prevede una tassa per la bonifica delle paludi diventate terre coltivabili, che non è mai stata abolita, anche se le paludi ormai non esistono più.

    E poi c’è Milano. Qui iregolamenti comunali con cui gli agenti della polizia locale circolano ogni giorno per le strade cittadine sono così assurdi da meritare una classifica a parte.

    1. Se gli abiti non sono in ordine, si rischiano 40 euro di multa.
    2. 40 euro di multa anche per chi, magari solo per gioco, avesse la malaugurata idea di arrampicarsi su un albero.
    3. 50 euro la sanzione per chi viene trovato a fare i suoi bisogni lontano dai gabinetti pubblici e a chi espone biancheria alla vista del pubblico ovvero decide di stendere abbigliamento sui balconi o davanzali delle facciate condominiali.
    4. 50 euro di multa per chi viene sorpreso dai vigili milanesi a far pascolare animali in luogo pubblico.
    5. viene sanzionato con una multa di3.098 euro il cittadino trovato in auto con una salma e privo dell’idoneità sanitaria. Per trasportare un cadavere, insomma, consigliamo alla malavita milanese di rivolgersi alle pompe funebri o almeno, dopo aver fatto fuori qualcuno, di munirsi dell’idoneità sanitaria.

    In ultimo, ma non per ultimo, tra le leggi assurde del Bel Paese c’è il regolamento comunale di Falciano del Massico, comune di 3.700 anime in provincia di Caserta, che stabilisce il divieto di morte. Qui è vietato morire e a certificarlo c’è un’ordinanza comunale firmata nel 2012 dal sindaco Fava. La cittadina, infatti, non possiede un cimitero e il sindaco, provocatoriamente ma con serietà, ha raccomandato ai cittadini residenti e di passaggio di non “oltrepassare il confine della vita terrena per andare nell’aldilà, per quanto nelle possibilità di ciascuno“. Per ironia della sorte, l’unica legge che gli Italiani rispetterebbero volentieri, è proprio quella che sono costretti a trasgredire.