Thursday, April 30, 2020

doxa

Episteme & Doxa




Quando GiusHappy Conte, in versione intellettuale della Magna Grecia, si è inerpicato sulle pareti della speculazione filosofica per illustrare la superiorità dell’Episteme rispetto alla Doxa, nell’aula di Montecitorio c’è stato un momento di comprensibile panico. A Salvini, per la tensione, si è addirittura oscurata la mascherina. Qualcuno tra i più colti avrà pensato che Doxa fosse il cognome di una cantante, ma nel dubbio tutti hanno applaudito. Tale doveva essere la sorpresa che non ci si è fermati troppo a riflettere sul contesto. E cioè che a criticare la Doxa, la volatile opinione comune, era un politico indicato dal movimento che sull’esaltazione della Doxa ha costruito le sue fortune. E che l’elogio dell’Episteme, la solida conoscenza degli esperti, si riferiva a una vicenda, quella del virus, in cui gli esperti non hanno fatto una grande figura, mostrandosi in disaccordo su tutto e con tutti, a volte persino con sé stessi.

Nessuno intende farne loro una colpa, forse le nostre aspettative erano troppo alte. Ma c’è un limite anche all’incoerenza e a superarlo è stato uno dei capi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, quando ieri ha elogiato pubblicamente gli svedesi per avere affrontato la pandemia senza mai chiudersi in casa, dopo che a noi per due mesi era stato intimato di tenere il comportamento esattamente contrario. Cornuti e mazziati, per dirla con Aristotele. E questa non è Doxa, ma Episteme di quelle furenti.


ENRICO LETTA TWITTA: “LE FRONTIERE NON HANNO BLOCCATO IL VIRUS. COSÌ COME LA POLLUZIONE”. L'IDEA ERA QUELLA DI PRENDERSELA CON L'INQUINAMENTO (DALL'INGLESE “POLLUTION”). MA IN ITALIANO PER POLLUZIONE SI INTENDE “L'EIACULAZIONE SPONTANEA E INVOLONTARIA CHE HA LUOGO DURANTE IL SONNO”…

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