Tuesday, December 06, 2011

MONTI IN VESPA

MONTI IN VESPA
Ora, si capisce che il governo tecnico abbia un disperatissimo bisogno di farsi conoscere. Ma proprio qui deve cominciare - dìn-dòn - in questo felliniano universo popolato di maggiordomi e "gnocche" (vedi alla voce casting), trasognato proscenio di zuffe, vaniloqui e promesse non mantenute?
E dire che il momento sarebbe drammatico, ma si vede non così tanto da evitare come la peste un baraccone che via via, a seconda dei momenti e dei personaggi, si è trasformato in salotto pettegolo, caravanserraglio con animali, allegro laboratorio d´analisi, furbo studio notarile, ipocrita commissariato di polizia, fasulla arena per gladiatori, sanguinolenta scena del delitto, soporifera assemblea di condominio, santuario di articoli religiosi a rischio di simonia, incontenibile festival dell´assurdo demoscopico a cura del simpatico Mannheimer, sul suo trespolo.

Con l´aggravante che tutto - le verità di Previti o di Scajola le trans di Marrazzo, i diari tarocchi di Dell´Utri, il crash-show a pedate tra la Bellillo e la Mussolini, l´islamico cattivissimo che se la prende col crocifisso - quando le difese dei telespettatori sono le più evanescenti e perforabili.

Lì dentro insomma, con l´alibi dello spettacolo e con le tecniche della conquista dell´attenzione, è passato come normale e in qualche misura accettabile ciò che in qualche modo ha contribuito a portare l´Italia al presente stato.

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