Thursday, February 08, 2018

PNEUMA - FURFANTE

Pneuma

[pnèu-ma]
SIGN Soffio vitale; in musica, ornamento vocale o pausa
dal greco [pnèuma] 'soffio', da [pnèo] 'soffiare'.
Strabiliante: 'pneumatico' potrebbe essere letteralmente ciò che concerne la parte più sottile dell'afflato vitale e invece diventa la gomma dell'auto. Ma andiamo con ordine.
Nelle antiche scuole mediche e nelle filosofie antiche, in particolare nello stoicismo, lo pneuma era l'anima, il 'soffio' vitale. Tale concetto, in quella continuità che viene spesso osservata fra dottrina stoica e dottrina cristiana, nel primo cristianesimo e anche nello gnosticismo indicava invece più propriamente la parte più alta dell'anima, in contrapposizione alla psiche. Tale divisione, e l'uso stesso di 'pneuma' in questa veste, non ha avuto un successo che giunge fino a noi; in effetti, lo pneuma resta materia di studio di antichità e dottrine religiose - solo marginalmente considerato da concezioni spirituali dei nostri tempi. Un discorso analogo vale per i significati musicali di questo termine: nella musica antica lo pneuma ha significato sia il melisma, peculiare passaggio del canto gregoriano, od ornamento vocale imperniato sulle ultime vocali delle parole cantate, sia la pausa. Soffio in ambedue i casi - uno in espirazione intonata, uno in inspirazione.
Invece ha avuto un successo sempreverde il suo aggettivo (pneumatico) e come primo elemento di parole composte, ma in sensi molto diversi da quelli originari, tutti orbitanti intorno all'aria, oggetto del soffio. Pensiamo al fracasso del martello pneumatico, al medico che interviene prontamente drenando lo pneumotorace, agli pneumatici da neve che montiamo sull'auto.
Caso notevole di come, davanti a un sistema di parole, la conoscenza del suo fulcro permetta di illuminarlo tutto di un colore nuovo, che dà spessore anche alle sue diramazioni più umili e quotidiane.
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Furfante

[fur-fàn-te]
SIGN Uomo di vile condizione; criminale, imbroglione
variante di [forfante] participio presente di [forfare] 'agire male, compiere un misfatto', dal francese antico [forfaire], composto di [fors] 'fuori' e [faire] 'fare'.
Una parola di bel colore che ha un sacco da dire.
Se pensiamo al furfante ci viene subito in mente il criminale, la persona che compie misfatti e imbrogli smaliziati e senza scrupoli. Il carabiniere fuori servizio acciuffa il furfante che ha appena commesso una rapina, quel bar è ritrovo abituale di furfanti d'ogni risma, e c'è da stare attenti quando si gioca a carte con l'amico perché è un furfante che si tiene gli assi nelle maniche. Può quindi essere usata sia seriamente, sia in iperoboli scherzose.
L'idea da cui scaturisce il furfante è di quella semplicità incisiva che sbalordisce sempre: 'fare fuori'. Più precisamente, fare al di fuori della legge o della regola - e tale era il significato del desueto forfare, giusto 'commettere il male, compiere un misfatto'. Va anche detto che anticamente, con quel gusto andato che accostava volentieri il poveraccio al criminale, il furfante era anche la persona di bassa condizione sociale - 'di vile condizione', come si legge coloritamente nei dizionari.
E se qualcuno se lo sta domandando, sì, è una parola etimologicamente sorella di forfait, che abbiamo già visto.
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