Monday, March 04, 2019

MUGUGNO

La parola del giorno è

Mugugno

[mu-gù-gno]
SIGN Brontolio, espressione di protesta e risentimento borbottata

dal genovese [mugugnu], di origine onomatopeica.

Non solo il genovese ha raccolto, per mare, le ricchezze delle lingue del Mediterraneo, ma sempre per mare, cioè attraverso il gergo marinaro, l'ha restituite all'italiano.
A noi il mugugno arriva come un brontolìo, come una protesta a mezza voce. E non ci fa sollevare il sopracciglio leggere sui dizionari che si tratta di una parola di origine onomatopeica: si può pronunciare con i denti serrati, con le labbra appena schiuse, e il suo essere cupo, malmostoso e coperto non potrebbe essere foneticamente meglio rappresentato. Ciò che probabilmente sfugge è la sua dignità.
Il mugugno, in genovese, non è solo una lagnanza scura: prende quasi il profilo di un istituto giuridico, di un diritto a brontolare che investe i delicati equilibri delle gerarchie marinaresche, «Senza vino si naviga, senza mugugni, no». Non è un brontolio querulo , lamentoso, piagnucoloso. Il mugugno è titolo di protesta, non polemica, aperta e conflittuale (sul ponte di una nave avrebbe il nome di ammutinamento), ma insistente, profonda, ragionevole e molto discreta. E questi sono i caratteri che conserva nella lingua nazionale, in cui è attestato dai primi decenni del Novecento. Si accetta lo spostamento delle ferie con un mugugno che trascineremo avanti per anni, ogni errore dell'amministrazione viene accompagnato da mugugni che minano il consenso, e a forza di mugugni ostinati si ottiene ciò che si vuole.
Insomma, nel profilo del mugugno si riconosce un che di civile, perfino di democratico: non una lagna ostruzionista, anarchica, ma un borbottio risentito che preme in una direzione precisa senza prevaricazione.
* * *
Fin dal Trecento la Magistratura dei Conservatori del mare (il più antico organismo preposto a tutte le attività concernenti le acque e la marineria) aveva regolamentato e sancito il diritto al .
Un privilegio accordato agli imbarcati camoglini, i più bravi su piazza, ai quali venne concesso, oltre ad una migliore paga, il diritto di lamentarsi.
I genovesi infatti, in ambito marinaro, non tolleravano ordini o ingerenze da chicchessia quindi presero a brontolare e borbottare.
Vennero quindi stabiliti due tipi di ingaggio. il primo prevedeva paga elevata e niente mugugno, il secondo paga decurtata e diritto a lamentarsi.

Questa consuetudine venne interrotta e abolita nel ‘500, ai tempi dell’ammiraglio Andrea Doria quando questi propose ai suoi equipaggi migliori condizioni di lavoro (ad esempio riduzione dei turni di voga) e alimentari (carne essiccata a bordo al posto delle solite sbobe) nonché un salario più cospicuo in cambio della rinuncia.
Terminata l’epoca dell’ammiraglio i marinai della Superba continuarono a rinunciare a parte dell’ingaggio pur di mantenere il loro secolare diritto.
La quint’essenza dei genovesi deriva quindi dalla loro pretesa e manifesta superiorità marinara.
Il mugugno è catartico, basta a se stesso, non chiede, non pretende, proprio come l’indole dei zeneizi.




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