Friday, February 26, 2016

PETALOSO

Per anni ho tenuto una rubrica sul Web che si chiamava GODERE CON LA LINGUA e riportava tutti i neologismi che trovavo sui giornali, alcuni me li inventavo, altri li riproducevo, il tutto con un intento Satirico...

 Naturalmente non ho lasciato traccia nella letteratura italiana, sai perchè io sono uno scrittore insignificante, uno che se citano i tre o quattro Satiri rimasti in giro, ecco, quell" o quattro" sono io ....
ehehehehehe
(cit)





Il primo segnale che invece qualcuno mi leggeva e seguiva le mie nefandezze mi venne quando la Cassazione stabilì che dire e scrivere che l'Italia è un pese di merda è un reato di vilipendio alla nazione, così quando dovevo nominane l'italietta degli scandali e delle malversazioni io scrivevo Bel Paese ma non come lo avrebbe scritto Antonio Stoppani bensì tutto attaccato: Belpaese come il formaggio, così da rendere l'idea, anche se l'immagine avevo dovuto bannarla dai miei scritti...
 Per farla breve, passò poco tempo e ritrovai il mio neologismo in giro per i quotidiani e fin quiniente di nuovo, i giornalisti rubano a piene mani dal Wrb e poi li pubblicano addirittura nei loro libri.... (Ho un file alto così conroba mia finita nei libri di giornalisti prestigiosi) ... vabbè, dico, transeat.
Poi un giorno uno di questi papaveri ne rivendicò addirittura la primogenitura e questo mi fece incazzare ben molto..
ehehehe

Perchè sto scrivendo tutto questo panegirico?
Semplicemente per confessarvi che il fatto che l'Accademia della Crusca abbia premiato e reso celebre un bimbo di 7 anni per un suo nuovo neologismo, a me mi rode, mi rode alquanto (a me mi, certo) e provo un'invidia mai provata in cent'anni di onorata carriera.

 

 E allora, sai cosa faccio?
Rimetto on line tutti i neologismi che avevo trovato, scoperto, inventato riproposto fin dalle origini dei miei interventi: 1998
Sperando che qualcuno si accorga della mia inarrivabile vena comica, satirica, ironosardocastica, delle mie immense capacità letterarie, poetiche, narrative.
oscurate solo dalla mia immensa modestia...
ehehehe



DIZIONARIO DELLE PAROLE FRAINTESE

Una società che non sente i problemi della sua lingua, nel loro continuo muoversi e intrecciarsi, nel suo intrinseco civismo, è una società di istintivi, di estrosi, di irresponsabili, e perciò simbolo di non-libertà e di non-giustizia.
Giacomo Devoto

Questa citazione del famoso linguista è un utile punto di partenza per renderci conto di un problema cui dovremmo porre più attenzione: usiamo ormai parole di cui ignoriamo il significato. Una società libera poggia su una lingua che non può esserlo: una lingua in preda all’anarchia e alla fantasia diventa ambigua, diventa mezzo eletto per ingannare. Si fa un abuso spropositato di termini che non hanno nulla a che vedere con quello che si sta indicando. Aiutandoci con il Devoto-Oli e altri testi, ecco una piccola lista di esempi.

Guerra:
Lotta armata fra stati o coalizioni per la risoluzione di una controversia internazionale più o meno direttamente motivata da veri o presunti (ma in ogni caso parziali) conflitti di interessi ideologici ed economici, non ammessa dalla coscienza giuridica moderna. (segue una lunga lista di esempi, come “guerra fredda”, “guerra civile”, “guerra batteriologica”: non è contemplato il caso della “guerra preventiva”).
Era divertente, dopo gli attentati di Londra, vedere Giuliano Ferrara bearsi al Tg5 e dichiarare con un certo visibile orgoglio: “dobbiamo renderci conto che questa è una guerra”.
Evidentemente si riferiva alla fantomatica guerra al terrorismo proclamata dal governo americano. E’ ovvio che se la guerra è una lotta armata fra stati o coalizioni, e il terrorismo non rientra in queste due categorie, non di guerra possiamo parlare.

 Terrorismo:
Possiamo trovare numerose definizioni del “terrorismo”, più o meno concordanti ed esaurienti. Tuttavia vi è una convergenza generale nel considerarlo come una forma di azione violenta, tale da mettere in pericolo la popolazione civile, e quindi indurre una condizione di “terrore” diffuso così da ottenere alcuni risultati di tipo politico (per es. cambiamento di governo, sottomissione a potere esterno, separazione e autonomia regionale, ecc.). Il terrorismo è quindi una forma d’azione violenta “indiretta”, cioè non rivolta contro un obbiettivo specifico definito, a esempio le forze armate, ma verso bersagli indeterminati e indifesi (in certo modo assimilabile alle pratiche di ricatto della delinquenza comune) ne risulterebbe che qualsivoglia azione contro forze militari in condizioni conflittuali non possa per definizione essere considerata terrorismo ma azione di guerra o guerriglia. (definizione della rivista dei generali dell’esercito italiano ISTRID)

Mi sembra evidente dunque che i combattenti irakeni, opponendosi a truppe di occupazione, non possano affatto essere considerati terroristi. E neanche i Palestinesi che si ribellano alle occupazioni israeliane di Cisgiordania e Gaza possono essere considerati terroristi (cito sempre l’articolo). Viceversa, chi ha spinto gli aerei contro le Torri Gemelle e sistemato bombe a Madrid e Londra, ma anche i soldati della coalizione che hanno compiuto un massacro di civili a Falluja, oltre a bombardare le città irakene (giacché mi riesce difficile immaginare che migliaia di bombe siano finite solo su caserme) sono a tutti gli effetti terroristi. E, giacché gli onestissimi occidentali hanno già fatto confusione qualche altra volta, ricordiamo anche che la Corte dell’Aia considera gli USA uno stato terrorista. Ricapitolando: chi agisce contro civili è un terrorista, chi agisce contro truppe (specie se d’occupazione) no. Dunque il kamikaze irakeno potrebbe essere guerrigliero, resistente, partigiano, ma anche (a seconda dei punti di vista) assassino, o bombarolo.

Vediamo quale categoria lo identifica meglio.

Resistenza:
Nella recente storia d’Europa, il complesso di movimenti che durante la Seconda Guerra Mondiale si svilupparono contro l’occupazione dei nazisti e dei loro alleati, e che nei paesi a regime fascista rappresentarono la continuità e l’espansione delle forze e dei fermenti democratici sopravvissuti dal periodo prebellico o sviluppatisi successivamente.
Mi sembra che i combattenti iracheni possano essere a tutti gli effetti considerati resistenti.

Scontro di civiltà.
Può essere utile la definizione di civiltà: Il complesso degli aspetti culturali spontanei e organizzati relativi a una collettività in una data epoca.
Confesso che l’espressione “scontro di civiltà” mi ha sempre lasciato perplesso. Ecco, io vorrei un giorno, mentre sproloquia, bloccare Ferrara e dirgli: scusa, ma tu cosa intendi per scontro di civiltà? Giacché, da questa definizione, mi risulta che civiltà sia una astrazione, che due stati possano prendere le armi e scontrarsi, non due civiltà. Non mi immagino un italico gabinetto e un WC inglese scontrarsi perché quest’ultimo è privo del bidet.

Tanto per fare un esempio, Papa Ratzinger, in un documento di esecrazione verso gli attentati di Londra ha parlato di strage “anticristiana”. Poi ha corretto il termine in “barbarica”.

 Infine, c’è da mettersi d’accordo su quali sono le due civiltà che si scontrano di cui parlano questi geni. Potrebbe trattarsi di Occidente vs Terrorismo. Ma allora avremmo elevato il Terrorismo al rango di civiltà, e a me francamente non va di scriverlo con la maiuscola. E l’Occidente, con i suoi crimini, non mi sembra sia il Bene. Allora si potrebbe parlare di Cristianesimo vs Islamismo. Qui siamo in un guaio serio: due Verità rivelate sono assolute e incontestabili, a causa del piccolo difetto delle religioni di essere un tantinello ottuse, e se spingessero gli uni a combattere gli altri avremmo poco da discutere.
Allora lo scontro è Cultura Europea e, per estensione, Americana vs Cultura Mediorientale? Ma non scherziamo. Gli Arabi ci hanno portato i numeri, noi Aristotele, tanto per fare due esempi terra terra. La Storia ci insegna che tra queste due grandi civiltà c’è stato semplicemente un proficuo scambio, altro che scontro. Insomma, le armi le imbracciano gli uomini, non le civiltà.

Esportazione:
uscita di merci dal territorio di uno stato. Si parla tanto di “esportare la democrazia”. Abbiamo appena visto che l’idea di esportazione si riferisce a merci, e l’idea che una grande conquista della civiltà occidentale possa essere considerata merce fa un po’ ribrezzo. Oltre a farci poco onore, perché significa che abbiamo dimenticato quanto si è lottato per averla, che non la si è comprata un tot al chilo. Inoltre chi esporta di solito riceve qualcosa in cambio, e i nostri capi di stato sembrano mercanti piuttosto oculati… Infine, possiamo ricordare una battuta di Altan: “Non è che a furia di esportare democrazia finiamo col rimanere senza?”.

Imbrogliare le persone con la lingua è l’inganno più subdolo che si possa perpetrare ai nostri danni. Questo dizionario purtroppo è solo una breve sintesi del ben più ampio campionario delle parole truccate e/o senza senso: basti pensare a quanta confusione (del tutto involontaria, s’intende) fanno i politici italiani tra prescrizione, assoluzione e insufficienza di prove, ma anche tra immunità e autorizzazione a procedere, tra satira e ingiuria, e così via. Perciò invito gli altri frequentatori del sito ad aggiornare il dizionario o a completare il mio. "
  


 2005

Neologismi di Novembre

Effetti del nuovo linguaggio in telecronaca. Se un certo difensore del Palermo avanza veloce e improvviso verso la porta dell´Udinese non servono tante parole e il telecronista sintetizza così: "Sale Grosso". Che in enigmistica è una soluzione di crittografia mnemonica perfetta.

 Guida al Campionato, sabato dopo Milan-Juve. Capello sembra tutto sommato sereno, ma si ritrova dallo studio Maurizio Pistocchi che inizia a parlare di arbitraggi dell´anno scorso. Capello perde tutta la serenità e definisce Pistocchi "Il rieccolo". Sconcerto in studio, e Capello allora spiega che era l´appellativo che Indro Montanelli usò per Fanfani quando tornò al governo eccetera. Fornita la spiegazione, Capello si è tolto l´auricolare e se n´è andato sdegnato. (Antonio Dipollina per “La Repubblica”)


Ma quale Concordato, quale laicità: al congresso dei radicali, piuttosto, è tornato Satanasso. Raccolgono firme per intitolare una strada a Moana Pozzi; è in vendita "La dolce vita", rotocalco interamente dedicato a quella "bendetta pianta" che sarebbe la cannabis; e all´ingresso si possono acquistare cappellini e magliette dell´associazione "No God" (no Dio). E non c´è nulla davvero che manchi, abolizione di finanziamenti e facilitazioni alla Chiesa, mini-divorzi e pillole, aborto eutanasia e pacs.
(Filippo Ceccarelli per “La Repubblica”)

Ciagate,
è bufera
sulla Casa Bianca
Bush: "Prove serie"
Incriminato Lewis "Scooter" Libby, braccio destro del vicepresidente Cheney: rischia 30 anni e una maxi multa. Si è già dimesso.

DISMISSIONI
Il Consiglio dei ministri ha approvato la manovra correttiva per un importo di complessivi 6 miliardi di euro. Ha spiegato Tremonti: «Oggi il governo ha deciso di intervenire sugli incassi delle dismissioni immobiliari ipotizzate in precedenza». Per le dismissioni immobiliari secondo Tremonti, erano previsti incassi per 6 miliardi di cui quasi tre da pagarsi dall’immobiliare americana a cui farebbe capo Bush padre che si e’ pappato i piu’ bei palazzi del monopolio tabacchi. Il governo ha invece incassato 600 milioni da qui la manovra correttiva (cioe’ spostare il credito nel bilancio del prossimo anno).


De Mita, ha accusato Ambrogio Ietto di aver fatto "una stronzata" quando aveva lasciato la Margherita per l'Udeur di Clemente Mastella.
Di qui la rabbia dell'assessore salernitano che, dopo qualche giorno, presa carta e penna, ha scritto prima a De Mita e poi a una cerchia di amici salernitani, tra cui il senatore della Margherita Roberto Manzione, per manifestare il proprio stato d'animo, vale a dire quello di "chi, fedele e coerente per cinquant'anni ai valori del popolarismo, si sente appioppare dal segretario regionale dei Dl dello stronzo". (P. Forilli su L’Espresso.)

Michele Serra per “La Repubblica”
L´uso del dito medio eretto, mostrato all´avversario a mo´ di sfregio fallico, piace molto alla destra italiana. Ne ha fatto sfoggio la signora Santanché, lo hanno riprodotto in manifesto i berlusconiani dell´Alto Adige, tanto per fare simpatia. Il Gadda di "Eros e Priapo" ci scriverebbe sopra una postilla, su questo piccolo cazzutismo portatile. Per altro, risulta che la signora Santanché abbia affrontato a dito in resta alcuni manifestanti di sinistra che le davano della "zoccola", secondo l´uso, schifosissimo e per giunta tipicamente reazionario, di sfregiare le femmine che non restano a casa a fare la calza.




Neologismi di fine Ottobre 

LECTIO MAGISTRALIS
Cosi’ definisce Antonio di Pollina, il critico televisivo di Repubblica l’esibizione di Benigni al programma televisivo Rockpolitic di Adriano Celentano.
Celentano è la spalla. Tanto che è sua la parte di Peppino, seduto con la penna in mano, nel rifacimento della gag della lettera, Benigni-Totò detta il testo e Celentano ("Ma come, tutte quelle polemiche per questo bischeraccio??" si era chiesto Benigni in avvio, indicando lo stranito conduttore) fa il suo, resta serio fin che può poi scoppia a ridere quando è tardi…

APOTROPAICO
Che cosa è l’apotropaicità? «È quando si compie una sorta di streganza esorcizzante». Ah beh, volevo ben dire. «Io mi diverto a giocare con le parole». Grasso ha scritto che tu parli un linguaggio coltamente maccheronico. «Sì, è vero. Mi piace parlare semplice, usare il vernacolo, ma è ancor più divertente quando c’è il contrasto con parole complesse. Esempio: “Namo affà ’n rito apotropaico”. Quando leggo un libro e vedo una parola un po’ particolare la sottolineo e la memorizzo». Mica parole qualsiasi. Esoscheletro... saprofita... «Varieganza. Ex abrupto. Polimorfo». 
(Claudio Sabelli Fioretti intervista Paolo Bonolis per il Magazine del Corriere della Sera - www.sabellifioretti.com)


FORMI-OIL – Oil for food
Milano che beve, Milano che parla. Il pomeriggio di ieri sarà ricordato per la fibrillazione che ha attraversato la città in attesa delle rivelazioni contenute nel rapporto dell'Onu sull'affare Oil for Food. Nove pagine del dossier sono state dedicate agli italiani e alle iniziative "umanitarie" di Roberto Formigoni e del suo amico Mazzarino De Petro. Il rapporto ha confermato che 24,1 milioni di barili sono stati consegnati all'amico di Formigoni che ha incassato più di 800 mila dollari dalla vendita del petrolio.
(Dagospia)

Sempre su Dagospia:

DA CATANIA A TAORMINA

Sembra un percorso turistico e invece si tratta di un grosso topo trovato su un treno ha rovinato la giornata di Elio Catania, il manager delle Ferrovie che si sente ormai accerchiato e pensa che cimici e animali fetenti siano messi apposta per distruggere la sua immagine. Ed è proprio all'immagine delle Ferrovie che sono dedicati gli spot televisivi per i quali gli uomini di Catania avevano impegnato gli spazi sin dal settembre scorso. L'arrivo delle cimici e delle "talpe" (alle quali si è aggiunto ieri il topo di mostruose proporzioni) ha costretto le Ferrovie a spostare la campagna pubblicitaria innescando una mostruosa incazzatura presso Publitalia e Sipra. Che hanno minacciato penali per gli spazi prenotati e disdettati e si rivolgeranno all’avvocato Taormina per la tutela dei propri interessi.

Il participio passato di disdire dovrebbe essere disdetto e non il (molto usato dai giornalisti) disdettato.
Vedrai che a furia di sbagliare verra’ disdettata la forma corretta e adotta questa.



Il Riformista,: “Tira un’aria da bruta a pessima, dalle procure, anche per l’opa Unipol su Bnl. Il fronte difensivista vuole fare bingo. Ma potrebbe essere ormai troppo tardi…”






AUTOSCHEDIASMO
Con l’aiuto di una poetessa di queste parti sto tentando di modernizzare il linguaggio di Eschilo per il locale Teatro Comunale.
Impresa quantomeno ardua, sia per l’ignoranza di questo popolo che e’ seconda solo alla nostra, sia per la loro radicata propensione a non cambiare nulla. E forse e’ un merito.
Nel mio ultimo viaggio in Italia ho comprato Euripide tradotto da Filippo Maria Pontani, eminente grecista e dotto insegnante che nella sua introduzione, a proposito di Euripide scrive:
“Il suo autoschediasmo etiologico sollecitato dalle sue risorse icastiche…”
Ora, a parte il fatto che a mio parere quell’autoschediasmo se lo e’ inventato di sana pianta, forse facendolo derivare dal greco skedio (disegno), io mi domando come sara’ mai possibile avvicinare i giovani ai testi antichi se nelle introduzioni si usano questi commenti…
Mah



La bustina di Umberto Eco:
Agli inizi del 1991, parlando della Guerra del Golfo, avevo spiegato che il 'fuoco amico' è "la bomba che ti tira addosso per sbaglio uno stronzo che porta la tua stessa divisa". Forse oggi, dopo il caso Calipari, i lettori sarebbero più sensibili al fatto che di fuoco amico si muore; ma 15 anni fa moltissimi reagirono non all'immoralità del fuoco amico bensì all'immoralità della parola 'stronzo'. C'erano state molte lettere di lettori e, se ricordo bene, anche critiche su altri giornali, a tal punto che ero stato costretto a scrivere una successiva Bustina in cui ricordavo quanto illustri autori della nostra letteratura avessero usato parole consimili.

In 15 anni il costume cambia e Rizzoli può permettersi oggi di pubblicare 'Stronzate' di Harry G. Frankfurt (6 euro e si legge in un'ora). Frankfurt è professore emerito di filosofia mi pare a Princeton e l'italiano 'stronzate' traduce, in quanto a funzionalità, il titolo inglese di 'Bullshit' che, sostantivo usato talora in funzione verbale, significa letteralmente 'merda di toro', ma viene usato nelle stesse situazioni in cui in italiano si userebbe stronzata o stronzate.

Credo che si possa definire stronzata anche qualcosa per cui non valeva la pena di spendere denaro perché non funziona ("Questo cavaturaccioli elettronico è una stronzata") ma più comunemente si applica il termine a qualcosa che viene affermato, detto, comunicato: "Hai detto una stronzata, quel film è una vera stronzata".


Neologismi del 27 ottobre 2005-

ZIGNARE
I dizionari elettronici consultati riportano: LEMMA NON TROVATO. Quindi dovremmo dedurne che se lo e’ inventato Berlusconi quando rispondendo alla giornalista del TG3 ha usato: “voi che venite a zignare…” A chi gli ha chiesto cosa volesse dire ha risposto: “Fare domande fastidiose come le zanzare sul didietro dell’eklefante.”
Da registrare

SPENDITORI

Nemmeno questo vocabolo e’ riportato dal dizionario eppure l’ha usato il presidente del consiglio per definire i rappresentanti di Comuni e Province: «Dobbiamo contenere le spese. Il governo come un buon padre di famiglia lo chiede anche a voi».
E agli enti locali: «Fate shopping, non delibere»



Dalla stampa:

HapMap,
l'atlante delle malattie nasce confrontando i geni
Su "Nature" la mappa dei genomi di 269 persone provenienti da sei paesi del mondo. "Le differenze per svelare il segreto delle varie patologie"

NIGERGATE
Francesco Cossiga interviene sulle polemiche scoppiate intorno al "caso Niger". Ieri su Repubblica e' apparsa la prima puntata dell'inchiesta: "Cosi' il Sismi consegno' alla Cia il falso dossier sull'uranio". Dossier che parlava del tentativo fatto dall'ex rais di Baghdad Saddam Hussein di procurarsi uranio grezzo in Niger e che conteneva un'escalation di accuse strumentali al successivo intervento militare in Iraq. Il cosiddetto "Nigergate" ha provocato un duro attacco contro il Sismi e il suo direttore generale Nicolo' Pollari.


IN MEDIO STAT VIRUS
Come riporta Repubblica.it: “I parlamentari del centrosinistra fanno cordone per proteggere i ragazzi, quelli di An escono da Montecitorio e si piazzano davanti all'ingresso della Camera con aria di sfida. Daniela Santanché deputata di Fini, stizzita, mostra il dito medio…”. Un vaffa di mano che ha origine dalla grandinata di insulti partita dagli studenti. Lo slogan più simpatico recitava: “Daniela e Letizia, zoccole a prima vista”.

ARIA FRITTA MONTEZEMOLO
Parlando a Chieti ha detto: "Abbiamo bisogno di mettere in fila pochi, chiari, fondamentali obiettivi e per noi governare significa decidere, fare delle scelte, assumersi delle responsabilità prima del consenso". Piroette di bla-bla.


“IL DOVERE DI ESSERE ONESTO”
"E' una situazione delicata e difficile. Ma ritengo di avere il dovere di essere onesto, di assumermi le mie responsabilità e dirlo per primo. Avendo informato, ovviamente, mia moglie". La situazione "delicata e difficile" cui si riferisce Amedeo di Savoia, Duca d'Aosta, Altezza Reale, 62 anni, da 18 sposato con Silvia Paternò di Spedalotto, è che Amedeo aspetta un figlio da una donna che non è sua moglie.
 E Amedeo conclude: "Sono stato fortunato perchè pur essendo, il nostro, il ramo cadetto e quindi trasgressivo della famiglia, i miei figli non hanno conosciuto né droga, né grandi trasgressioni. Finora penso di aver fatto bene. Spero che capiranno anche questa volta".



NEOLOGISMI del 26 Ottobre 2005

Alberto Arbasino per “Il Foglio”
Se un giovanotto va coi travestiti, sarà femminista oppure antifemminista biasimare la ragazza perché lo lascia? O perché usa la traduzione modaiola del termine straniero “different life-style”? Ma sarà poi maschilista o antimaschilista solidarizzare con un ragazzo che va coi travestiti e non coi maschi?


ROMANZERIA
Con tutti i Meridiani dedicati a scrittori viventi, tuona Renzo Paris sul Corriere, nemmeno uno per il compianto Alberto Moravia! Il  26 settembre cadevano i quindici anni dalla morte, e non abbiamo letto «un rigo di commemorazione».
Un vero moraviano devoto, il Paris: «new born moravian» . L'unico superstite, dopo che i vari Onofri, Cordelli, Colasanti hanno rinnegato il Maestro, abbracciando blasfemi culti New Age. Ma ciò che più lo indigna è l'ingratitudine dei giovani scrittori: «l'assenza del riferimento moraviano nella ROMANZERIA  italiana giovane, da Piperno a La Gioia» . E pensare che gli debbono tanto!



"In area centromeridionale, il congiuntivo esortativo tende ad essere rappresentato dal congiuntivo imperfetto". Chi lo scrive è Luca Serianni, ordinario di Storia della lingua italiana presso l'Università di Roma "La Sapienza". E non lo cita come errore grammaticale, ma semplicemente come una variante rispetto all'uso tradizionale del congiuntivo presente in proposizioni esortative.
Poi che un leghista debba fare lezioni di grammatica italiana è veramente il colmo!
SQuizz0l0 http://www.freeforumzone.com/viewforum.aspx?f=37380


Dal  Bestiario di Giampaolo Pansa :
Neppure don Bosco salvò il Parolaio
Si è paragonato al santo per il dono della 'bilocazione'. Ha invocato la Provvidenza. Ma Bertinotti è il vero sconfitto nelle primarie dell'Unione :
"Questa capacità si chiama bilocazione. Nell'Ottocento, a Torino, c'era una santo sociale, don Bosco, che aveva quel dono: poteva essere in due posti nello stesso tempo. Noi abbiamo la bilocazione come don Bosco". Vi sembra un'invenzione del Bestiario?
Macché, andatevi a cercare il 'Corriere' del 17 ottobre.


Il Cavaliere  sta curando nei minimi dettagli la serata di mercoledì 2 novembre, dove ha invitato tutti gli ambasciatori dei Paesi musulmani per festeggiare con una cena sibaritica la fine del Ramadan...

LA CASSATA DI BILLE’
Un economista di Chicago di nome Levitt ha scritto un libro molto curioso sulla “Freakonomia” che è appena uscito in Italia con la prefazione di Tito Boeri (il professore con il girocollo fricchettone). La “freakonomia” cerca di dare risposte divertenti alle domande più strane dell’economia. Questo libri è stato letto ad alta voce dai nove saggi che mercoledì scorso hanno esaminato la strana operazione immobiliare di gattone-Billè, presidente di Confcommercio. Perché, si sono chiesti i saggi guidati dal ribelle Carlo Sangalli, Billè voleva comprare a tutti i costi il palazzo di via Lima, 51 in mano al sodale Stefano Ricucci? Perché ha staccato un assegno di 39 milioni di euro da un fondo personale? È opportuno che Confcommercio rinunci all’operazione e all’idea di avere questa nuova sede da 60 milioni? I saggi si sono divertiti un mondo e di fronte all’ultima domanda hanno deciso che l’idea di gattone-Billè è una cassata troppo dura da digerire. È quasi certo quindi che al Consiglio Federale del 16 novembre si metterà la parola fine.
Dagospia 02 Novembre 2005

Manutencoop, ed è una società cooperativa a responsabilità limitata. Da qualche mese oltre a mantenere in efficienza immobili pubblici e privati si è specializzata in un’altra attività. Così il colosso della Lega delle cooperative si è trasformato in una sorte di cassaforte dell’avventura dell’Ulivo. Alle ultime regionali (i dati sono relativi solo al periodo giugno-settembre 2005) la Manutencoop ha dato un aiutino alla luce de sole a gran parte dei candidati del centrosinistra, sia quelli che puntavano alla presidenza di una Regione (fra gli altri Ottaviano Del Turco, Claudio Burlando, Vasco Errani e Piero Marrazzo), sia a quelli che semplicemente pensavano di entrare in consiglio regionale e ricoprire poi un incarico di responsabilità”. Fosca Bincher (ovvero Franco Bechis), su “Il Tempo”:


DI CHI SONO LE FONTI DEL CLITUNNO
da Isabella Guarini
Caro CSF, della trasmissione Art'é rimane il logo, imitato da molte associazioni a scopo artistico. Anch'io seguivo con interesse la trasmissione di Sonia Raule, unica luce nel buio dell'informazione artistica in televisione, senza allusione alcuna ai suoi contatti elettrici. Sonia Raule, nell'intervista di CSF sul Magazine del Corriere del 20/10/05, si racconta senza far trasparire alcuna nota della sua formazione giovanile e mi appare come un personaggio tipico dell'era globale, che passa dalle Fonti del Clitunno, ai tralicci dell'ENEL senza alcun rimpianto.Mi sembra impossibile che ci sia qualcuno che possegga il luogo che ha ispirato Giosuè Carducci, declamato da intere generazioni di studenti, tanto da sembrare irreale, un sogno. Invece è un patrimonio!

Anche io sono rimasto sconvolto quando ho scoperto che le fonti del Clitunno hanno un padrone. E mi sono immaginato subito Totò che avvicina un americano e gliele vende (csf)


il ministro Landolfi ha definito il programma di Celentano:
"Una rockciofeca"

appropo’

Ma Celentano e’ rock, oppure e’ un poco  …lentano?






LETTE QUA E LA’

Chi è che non vuole Santoro in tv?
A sorpresa potrebbe essere Giuseppe Giulietti - leader della Sinistra televisiva - che in una recente intervista a Panorama pose questa discriminante per andare in onda: "conoscere almeno il congiuntivo". Sembra un criterio troppo selettivo per Santoro che giovedì sera - pronunciando solo una trentina di parole - è riuscito a massacrare proprio un congiuntivo: "si preparassero a lavorare". Poi ha inneggiato alla cultura.


Sui giornali di questi giorni e’ apparsa l'espressione "tratta delle bianche". Che bisogno c'é di specificare il colore della pelle delle schiave in questione? La varietà "bianca" é forse un'aggravante del reato di riduzione in schiavitù?


www.sabellifioretti.com


IMPERFETTO CONDIZIONALE
da Angelo Massimino

Caro CSF, Tremonti avrebbe detto (tra virgolette) "Se fossi venuto per parlare di politica avevano il diritto di protestare, magari, senza esagerare. Chi inizia contestando i libri sai come comincia e non sai come finisce". Qualcuno glielo dica che nella nostra bistrattata lingua italiana esiste il "Condizionale". Prima di scrivere un intero libro, non avrebbe dovuto invece fare qualche compitino di coniugazione di verbi? Oppure vuole introdurre al "creatività" anche nella grammatica italiana? "Se fossi venuto per parlare di politica, AVREBBERO AVUTO il diritto di protestare, magari, senza esagerare. Chi inizia contestando i libri sai come comincia e non sai come finisce". Qualcuno glielo dica, senza esagerare, di imparare, prima di insegnare.


Tutto giusto ma non abbiamo la certezza che questa frase non sia la libera trascrizione di qualche giornalista ancora più cretaivo di boccuccia di rosa (csf)


IMPERFETTO TOTALE
da Antonella Ricagno

Caro Angelo, quale meraviglia per l'uso improprio dei tempi verbali del bis-Ministro Tremonti? Purtroppo, esempi simili si sprecano, e la televisione li veicola giornalmente ad un pubblico che, penso, ormai ci passa sopra (quando se ne accorge). Spesso, sento strafalcioni simili uscire dalla bocca di giornalisti, per i quali, suppongo, l'uso della lingua italiana dovrebbe essere una professione. Un esempio da una 'giornalista' di cui non faccio il nome: 'badante' è il participio passato di 'badare'! Non oso pensare a cosa risponderebbe la signora a chi le chiedesse una definizione di gerundio o gerundivo.



LA STORIA
Noi non siamo responsabili di cio’ che dimenticheremo, di quello che invece verra’ ricordato o di quello che verra’ riproposto in modo distorto o semplicemente modificato, perche’ forse questo processo e’ affidato al caso.
Anche le parole qualche volta cambiano significato come fanno i camaleonti col colore: prendendolo dall’ambiente. E se triciclo era un gioco per i bambini, Emilio Fede lo usa per schernire la sinistra facendone un oggetto politico. Intelligente era un aggettivo che abbinato a nostro figlio ci inorgoglisce, ma oggi lo sono anche le bombe che non uccidono innocenti ma fanno solamente danni collaterali.

Oggi ho incontrato la parola SUCCUBE e mi sono arreso.
Era cominciata in sordina su qualche giornale e io regolarmente mandavo lettere al direttore dicendo che si trattava di un errore, perche’ era esatto dire Succubo, succubi e solo il femminile plurale faceva succube.
Ma non ci fu nulla da fare. Il primo segnale lo ebbi quando usci’ una moderna edizione di un vocabolario che riportava come definizione:
SUCCUBE forma meno usata di succubo.
Fino a ieri quando ho letto non so dove: SUCCUBO forma meno usata di Succube.
Vabbe’ ho perso la mia battaglia.

Non mi rimane che continuare a difendere a spada tratta RETROBOTTEGA che e’ femminile ma sui giornali continuano a scrivere al maschile.
Finche’ non avranno ragione loro.







TERZA VIA


 Ne parla Giuliano Ferrara sul Foglio.
 In Italia qualcuno ricorderà ancora la “terza via”, tra comunismo e socialdemocrazia, di cui si parlò nel Pci, una volta constatato il fallimento del modello sovietico, recuperando una precedente intuizione di Giorgio Amendola.
Anthony Giddens, l’ideologo del blairismo, ha dato in un suo celebre libro un senso diverso all’espressione, definendo la terza via come momento intermedio tra socialdemocrazia classica e liberismo thatcheriano. Ora sfrutta questo stesso termine per proporre una mediazione fra il “sistema sociale europeo” difeso da Jacques Chirac e le innovazioni proposte da Tony Blair.
Il termine “terza via” è per sua natura ambiguo, visto che identifica soltanto uno spazio intermedio tra due proposte precedenti, e forse proprio per questo gode di tanta fortuna.
L’idea non sembra granché nuova, proponeva semplicemente di imitare il modello scandinavo, in cui fortissime protezioni sociali convivevano con un mercato del lavoro molto libero.
Nel mondo, invece, ha suscitato interesse, per un certo periodo, quella lanciata da Bill Clinton.
Si trattava di conciliare nobili aspirazioni con il pragmatismo di chi governa.
Secondo il direttore de IL FOGLIO,  le varie “terze vie” proposte, si spostano progressivamente in direzione del liberismo e del mercato, cioè, per usare una vecchia formula “verso destra”.
Come lui.



Giuliano Ferrara su IL FOGLIO del 7 Settembre scorso, scriveva:
“... illustre di giornalisti, pm, danarosi MARRAZZONI, tecnici prestati alla politica (in realtà in debito con la politica) e vario altro GREMBIULAME. ...”
(www.ilfoglio.it/editoriale.php - 23k - 7 set 2005 –)
Come spesso succede in questi casi, grembiulame è stato subito ripreso da un editoriale di Pierluigi Battista sul Corriere della Sera del 9 u.s. che lo fa risalire addirittura ad un paradigma cospirazionista della Rivoluzione Francese, con la definizione di “finanza laica” contro “finanza cattolica” a proposito del caso Fazio che avrebbe scatenato una CANEA (che altri non è che un clamoroso contrasto di chiasso e di suoni tali da far pensare all’inseguimento della preda da parte dei cani … mentre di COSPIRAZIONISTA non si trovano le tracce nei vocabolari)

Piuttosto, è questo marrazzoni che mi lascia perplesso. Infatti, malgrado venga citato di foglio in foglio da giornalisti di ogni livello da Diego Cugia (Sono ankora ingalera DAVVEROPORKODIO!e non ci credo più a GNENTE e ne ho pieni i coglioni di Strisce, Marrazzoni,iene cugini, nani e ballarini... ) Aldo Cazzullo lo mette in bocca a Rossella (Tocca sempre all´America liberare il mondo dai marrazzoni, ieri in Europa, oggi in Medio Oriente ) e pure un blog che raccoglie testi: www.testicoli.splinder.com  riporta: (Pensate a quei marrazzoni che stanno a spaccare il capello in quattro e che non vogliono sfilare contro il terrorismo a fianco di Schifani. Pensateci.) ma nessuno dei vocabolari, dei dizionari italiani e nemmeno quello della Crusca lo riporta.
Che derivi da MARRAZZO, famoso giornalista prestato alla politica?
Ah, saperlo.

                   

I CUSTODI DELLA LINGUA DI GESU' CRISTO !!
Ve lo giuro. Mi e' capitato in mano un pezzo di La Repubblica e non so neppure di che giorno e'
e parla del villaggio siriano di Maaloula dove una piccola comunita' cerca di salvare dall'estinzione
l'aramaico, l'antica lingua del Messia...
Ah, ecco. Li' per li' mi aveva fatto una certa impressione...


Dopo l'uscita dei maggiori vocabolari aggiornati con le nuove parole
avevamo chiesto quali avrebbero aggiunto. Ecco i risultati. Sorprendenti
Copincolla, forwarda, non trezzare
Sono i neologismi scelti dai lettori

di DARIO OLIVERO



ROMA - Proviamo a immaginare questo dialogo. Persona A: "Gli ho copincollato e forwardato la risposta dopo che ci eravamo smsati e abbiamo schedulato di brieffarci in modo mandatorio il prima possibile per upgradarci e non fare sempre le cose in modo randomico. Non ho avuto feedback. Mi sa che la cosa shifta". Persona B: "Smettila di trezzare, ti ho sgamato che sei solo un cazzabubu".

Difficile pensare che i due interlocutori parlino la stessa lingua e che questa lingua sia l'italiano. Eppure questo è il risultato dell'iniziativa di Repubblica.it che ha chiesto ai lettori di suggerire i neologismi che ascoltano o usano ogni giorno e che non sono compresi nelle edizioni aggiornate e fresche di stampa dei maggiori vocabolari italiani.

Nonostante la manica larga dello Zingarelli che ha inserito 700 nuove parole ormai entrate nell'uso comune e del Garzanti che ne ha scelte 500 (più severo il Sabatini-Coletti, 127), i lettori ne hanno trovate altre. Sono termini che derivano soprattutto dall'informatica, da Internet, dal mondo della pubblicità o dallo slang dialettizzato delle infinite realtà provinciali del nostro paese. Incrociandoli viene fuori un esempio di dialogo come quello sopra.

Che tradotto suona così: "Ho copiato e incollato il testo di un documento e gli ho inoltrato per e-mail la risposta dopo che ci eravamo scambiati degli sms e abbiamo programmato di incontrarci obbligatoriamente il prima possibile per aggiornarci e non fare sempre le cose in modo casuale. Non ho avuto alcuna risposta". E l'altro: "Smettila di perdere tempo, l'ho capito che sei una persona che non prende le cose sul serio e poco affidabile". Corretto, ma molto meno agevole.


Ecco un elenco dei neologismi suggeriti dai lettori di Repubblica.it con relativa definizione. E una curiosità: c'è chi fa notare che nello Zingarelli non c'è il termine Pacs, una parola che riempie le cronache politiche tutti i giorni.

INTERNET/TLC
àddami: aggiungi il mio nickname al tuo programma di chat
bloggare: partecipare a un blog
bookmarkare: aggiungere una pagina o un indirizzo Internet ai preferiti
copincollare: copiare e incollare il testo in un documento word
debuggare (pron. debaggare): ricerca e correzione di errori in un programma informatico. Usato anche figurativamente. Es: debuggare q.sa , rimuovere gli errori presenti in q. sa .
di default: per intendere le impostazioni standard; ma anche ciò che avviene normalmente. Es: "Il sabato sera di default vedo la mia ragazza"
draftare un documento: fare la prima bozza di un documento
embedded: termine introdotto dallo Zingarelli e divenuto comune dopo la guerra in Iraq: definisce un giornalista al seguito delle truppe. In realtà, fanno notare molti lettori, il termine "sistema embedded" identifica genericamente dei sistemi elettronici a microprocessore progettati appositamente per una determinata applicazione. Un software embedded è un software dentro qualcosa.
fare il merge: unire, esatta traduzione di "to merge".
feedback: "dare un feedback", cioè una risposta a qualcuno. Termine che compare nello Zingarelli ma non è usato in questo senso così "umano".
forwardare: inoltrare una email, ma non solo. Inoltrare qualsiasi informazione, numero di telefono o addirittura passare oggetti ricevuti da altri. Es: Faccio arrivare il pacco a casa tua, poi me lo forwardi?
googlare: cercare nel web con un motore di ricerca. Google diventa il motore per antonomasia.
loggarsi: connettersi.
restartare: riavviare non solo un hardware, ma anche una situazione. Es: Fermati, rilassati e restarta.
retrivare: verbo largamente usato in IT per definire l'operazione di reperimento informazioni da un database. Dall'inglese "retrieve".
scannare: come sinonimo di scannerizzare, scansionare immagini con uno scanner.
schedulare un appuntamento: metterlo nell'agenda. Dall'inglese "to schedule".
sharare: scambiarsi o mettere in comune file e informazioni.
shiftare: dall'inglese "to shift" per indicare la traslazione di un oggetto, quasi sempre un grafico. Ma anche figurato. Es: "shiftare di un posto", quando si scala in una tavolata.
Sms-are: inviare e ricevere sms.
splittare: dividere. Esatta traduzione di "to split".
spammare: invio di spam. Lo Zingarelli ha solo spam e spamming.
switchare: cambiare, saltare da una situazione ad un'altra o da una modalità a un'altra. In finanza, ormai anche nell'uso gergale dei promotori indica la chiusura di una posizione d'investimento e l'apertura contestuale di un'altra. Il termine switch, che può essere gratuito o a pagamento, ha fatto la sua apparizione nei prospetti informativi dei fondi (commissioni di switch).
updatare, upgradare: aggiornare.
wiki: enciclopedia che nasce su Internet e viene aggiornata dai navigatori. Il termine diventa generico e indica ogni cosa che viene modificata in modo open source.
zippare: comprimere non solo file, ma anche oggetti quotidiani.

SLANG

appezzottare: inserire una patch. In origine a Napoli indicava l'operazione di modifica del numero di serie di un motore.
asciugare o acetare: rubare in situazione non prevista e in ambito di conoscenza o perlomeno reciprocità di interessi (a concerto per esempio). Asciugone: ladro in tale situazione. Usati soprattutto nel norditalia.
bella: espressione romanesca usata come sinonimo di "ciao". Es: bella Francè, ciao Francesco.
cartume: insieme di carta e cartone messi alla rinfusa.
spacchioso: dal siciliano, aggettivo traducibile con l'inglese "cool".
berlusconare: fare andar male qualunque cosa si faccia, ma anche andare a zonzo in modo casuale. Molto usato nella zona di Correggio (Reggio Emilia).
cazzabubu: diffuso nel basso Sulcis, persona priva di qualsiasi credibilità in quanto dedita esclusivamente allo scherzo e/o alla diffusione delle menzogne più improbabili; per estensione persona non affidabile.
pecoro: persona dabbene, cialtrone ma in senso buono.
perplimere: rendere perplesso.
spizzare: si sente sempre più nelle telecronache delle partite di calcio come sinonimo di sfiorare e deviare leggermente il pallone con la testa.
trezzare: verbo intransitivo, perdere tempo in cose divertenti ma inutili, fingendo di lavorare o studiare. Es. "Smettila di trezzare, vieni a darmi una mano!" 2. Dedicarsi pigramente a giochetti ripetitivi e
rilassanti, giocherellare. Es. "Mentre parlo al telefono, trezzo sempre con il solitario di windows" Originariamente: "Trezzare": muovere freneticamente il joystick durante un videogioco, per totalizzare il massimo punteggio senza doversi concentrare, specialmente in giochi di sport. Da cui: Trezzo (sostantivo maschile), l'attività del trezzare.

PUBBLICITA'/MARKETING

briffare/briefare: riunirsi, fare un briefing
deletare: cancellare, annullare, da "to delete"
deliverare: per indicare il trasporto di informazioni o servizi verso clienti. Dall'inglese "to deliver" o "delivery".
ingressare: far entrare gradatamente in produzione dei processi.
efficientare: rendere efficiente.
mandatorio: obbligatorio.
ocheizzare o okeizzare: dare il consenso, essere d'accordo, da "ok".
pick up: sostantivo (fare il pick up) per intendere l'andare a prendere o accompagnare una persona in aeroporto, stazione o altro.
spottizzato: pubblicizzato.

ANGLICISMI

applicare: dall'inglese "to apply" cioè inviare la propria candidatura, candidarsi. Es: Hai letto quell'offerta di lavoro? Perché non applichi?
IMHO: molto usato nei forum, anche quelli italiani: "In my honest opinion".
sono supposto di fare qualcosa: supporre dall'inglese "to suppose" nel senso di dover fare qualcosa e non nel senso di immaginare o credere

(5 ottobre 2005) La Repubblica



FIACCOLATA

Via, non venitemi a dire che vi aspettavate Fassino e Giuliano Ferrara in giro fuori dall’ambasciata iraniana con torce fiammanti , faci e tede !
Si chiamava fiaccolata perche’ era una manifestazione di notte, e poi la fiaccola evoca ideali da tenere alti…
Un problema pero’, almeno sotto l’aspetto semantico, questa fiaccolata l’ha evidenziato:
Nemico degli ebrei chi non era alla fiaccolata
(anatema ebraico)
Sporco sionista chi vi partecipava
(anatema iraniano)
Bertinotti partecipava ma non era alla fiaccolata
Come andrebbe definito?
Fini e Martino erano alla fiaccolata (col cuore) ma non partecipavano
Come classificarli?


 “CATTANEO HA INIZIATO IERI IL SUO MÉNAGE À TERNA”.
(Antonio Polito, sulla prima pagina del Riformista)



DEGONFLES          

di Marc Augé

Agiscono così i Degonflés, gli irriducibili nemici dei fuoristrada che nelle strade di Parigi di notte combattono la loro battaglia contro l'inquinamento sgonfiando le gomme di quei mostri meccanici. Gesto che all'ingrosso appartiene alla critica militante della società dei consumi, e però qui assume una sensibilità più ecologica che politica e sociale. I movimenti contro il consumismo e la pubblicità denunciano l'inquinamento mentale, mentre per i Degonflés in cima alla lista delle preoccupazioni c'è l'inquinamento atmosferico. I fuoristrada per loro sono il simbolo di un'offesa alla natura tanto inutile quanto ostentata, e di un atteggiamento indifferente alla collettività. Le loro azioni di piccolo sabotaggio sono perciò una risposta a ciò che i fuoristrada simbolicamente rappresentano, scorrazzando per le vie cittadine dove non rispondono ad alcuna utilità pratica: sono semplici status symbol destinati a esibire il potere e la ricchezza dei loro proprietari, un atto di provocazione figlio di un egoismo arrogante.


FAMILISMO MORALE:

L’assessore regionale della Calabria che ha fatto assumere la moglie ha dichiarato: «Non ho certo commesso illeciti, né una illegalità, inserendo mia moglie nella struttura speciale» (Corriere della Sera, 25 ottobre). «Giunta e consiglio regionale sono pieni di parenti ». «Ho assunto mia moglie? Lo fanno tutti» Questo fenomeno diffuso viene attribuito al «familismo amorale». (Sabino Cassese Corriere della Sera, 27 ottobre).


IL GENERO DI BAZOLI EDITORIALISTA DEL CORRIERE
Gregorio Gitti, giovane professore di Diritto privato all’Università Statale di Milano, fa il suo esordio sulla prima pagina del Corrierone di Mieli con un editoriale dal titolo “Dalle primarie una riforma dei partiti”. Bene: non entriamo nel merito di affidare il tema “riforma dei partiti” a un prof di Diritto privato (l’Italia è terra di tuttologi e nientelogi), ma Gitti chi è?
Figlio di Tarcisio, emerito professore di procedura civile all’università di Pavia, Gregorio Gitti è il ragazzo fortunato che ha impalmato l’incantevole Francesca Bazoli, rampolla del presidente di Banca Intesa e azionista-principe di Rcs. Ovviamente trattasi di un perfetto caso di “familismo morale”. (Dagospia 03 Novembre 2005)

*

Michele Santoro torna alla carica: "Lunedì 14 novembre torno in Rai, mi presento in azienda e da quel giorno spero si ricominci a creare la condizione per lavorare, non certo per subire mobbing".

LINGUAGGIO GOSSIPPARO:
Ieri mattina, ore 10, l’inferillato Cattaneo era attovagliato al bar Ciampini di piazza San Lorenzo in Lucina in compagnia della sua ombra Gigi Marzullo. Stamattina, ore 12 e 30, arieccolo con un signore non-identificato. …


I record del magico Giulio
Il signor ministro del disastro economico Giulio Tremonti aveva occupato la sua scrivania al ministero dell'economia nel 2001 con un'aria burbanzosa e scanzonata. Fece notare che aveva la scrivania di Quintino Sella (me' cojoni!), mostrò alle compiacenti telecamere un grafico da cui risultava che il governo uscente gli aveva lasciato un buco spaventoso, e si accinse subito al suo lavoro di stregone dei numeri. Qualcosa nella magica pozione non ha funzionato, nemmeno le alchimie contabili, le entrate una-tantum, i condoni.

Contrordine di Alessandro Robecchi (Il Manifesto, 30-10-2005) -



Chiassosi, imprevedibili, ingovernabili, irriducibili, petulanti, profeti, mosche cocchiere, grilli parlanti: riecco i radicali. Il congresso che riconduce la formazione di Marco Pannella, Emma Bonino e Daniele Capezzone dagli anni del fiancheggiamento del centrodestra al nuovo soggetto con i socialisti e all'alveo del centrosinistra, libera fermenti interessanti nel grigiore della politica italiana. (Gianni Riotta sul Corriere)




AVANTI POP Forum di ML Rodota’ del 04 ottobre 2005


«Ma come parli?» Frasi fatte e parole odiose
L'«attimino» imperversava negli anni 90. Ora va il «trendissimo».
Non si salva nessuno: dal «tamarro chic» al manager  

VORREI MA NON POSSO - Esclusivo, Vip, trend, eccetera. Giusto. Cartellino rosso. Gli unici esonerati sono i fans confessi di Flavio Briatore. Tutti gli altri sono esonerati dal conversarci, va da sé.

FINTO RISOLUTI - Dicono «assolutamente sì», che è l’attimino socialmente ripulito del nuovo millennio. Assolutamente preoccupanti. Quando lo dicono, non c’è da fidarsi.

TAMARRO CHIC - Quelli che usano espressioni giovanili per esorcizzare il timore del prepensionamento, o dell’invecchiamento semplice. Peccato veniale. Specie in caso di «strafigo» (anglicizzato in «strafàigo», anche), «pazzesco», «cià», «troppo bello» (lo diceva il paninaro di Drive in, che diamine). Più grave (e giustamente segnalato) rivolgersi a camerieri, guidatori di autobus e altri con l’appellativo «capo». Bisogna aver il coraggio di chiamare «capo» con quel tono il proprio megadirettore galattico (quello di Fantozzi) per essere veri uomini/donne, altrimenti non vale.

ANTIMILANESI - Sia i diminutivi, cellularino, carnina, cafferino, cinemino (denotano tentativi di calore umano); e ancor più gli accrescitivi, battutone, sorpresone, weekendone, festone (segnalano voglia di vivere in una città infinita – espressione odiosa ma utile - sempre più deprimente). Ma fatemi continuare col rubricone.

 BUSINESS ORIENTED - E’ il linguaggio degli uffici, delle riunioni, dei managerini dei manageroni e degli aspiranti tali. I sani di mente che si guadagnano la vita in questi ambienti soffrono. Anche per i complimenti: non si sentono dire che sono competenti bensì «skillati» (dall’inglese skills). Non lavorano in gruppo ma in team, non si riuniscono fanno meetings; non parlano, si interfacciano. Quando fissano incontri per qualcuno schedulano. Come scrive una provatissima Eva K. «meglio pensare al dopoufficio, happy hour o training nel fitness club». Poi certo che il Paese versa in una crisi strutturale, come fa una/uno a illustrare una buona idea con quelle parole.

BUONI SENTIMENTI DELLA SETTIMANA - Servono a evitare inutili atti di violenza. Genere Nanni Moretti in Palombella rossa, quando schiaffeggia la giornalista urlando «ma come parli» e sentenziando «le parole sono importanti. Chi parla male pensa male e vive male» 


………………………………………………………………………………………………………..

Scarti

Finisco postandovi questa cosa che non so come archiviarla. Si tratta delle note musicali quando non si usava ancora il Do:

UT queant laxis
REsonare fibris
MIra gestorum
FAmuli tuorum
SOLve polluti
LAbe reatum
Sancte Iohannes" 



 Sono molto contento di essere Qui, diceva il nipote di Paperino.
Anch'io sono contento di essere Qua, diceva l'altro nipote.
Il terzo non parlava perche', essendo stato coinvolto in un Qui pro Quo quando parlava lo prendevano per Qui ma lui era Quo e ci soffriva.




Lettera a Dagospia:
Assolutamente, praticamente, un attimino, diciamo, teoricamente. Parole che vanno o sono andate di moda, adesso è il momento di “quartierino”, “lingottino” e meno male che Solferino è di per se un vezzeggiativo, così i creativi non si sono dovuti sforzare più di tanto nemmeno su Dagospia, però hanno apposto un bel “furbetti” che non è niente male. Questa moda è stata lanciata, se non erro, da un “tipino” molto “furbetto”, quel “falchetto” di Ricucci, che il vezzeggiativo l’ha nel cognome, e tutti dietro come baccalà. Il Paese va a rotoli e giornalisti, commentatori e politici giocano con gli ini e gli ucci. Ma basta, per carità, basta! Il problema degli italiani è uno che ha il cognome che termina in oni.
Franco Due






L’ULTIMA PAROLA  


Dicono che “Er Penombra”, nel momento in cui Paolo Bonolis gli ha dedicato questo appellativo (che a Mediaset, c'è da scommettere, gli resterà come marchiato a fuoco) abbia scagliato il telefonino contro il muro. Ettore Rognoni, figlio del mitico conte Alberto che fondò il "Guerinsportivo", non sarà un mostro di simpatia, ma da qui a definirlo un personaggio che non va d'accordo nemmeno con se stesso, e farlo in diretta davanti a qualche milione di persone ce ne corre.  (Alberto Guarnieri per “Il Messaggero”)


sulle onde radio Fm R101 Gerry Scotti ha perso le staffe e si è lanciato a peso morto su Dagospia: un sito che sarebbe rifornito dai topi di fogna, dalle “pantegane dell’informazione”. L’incazzatura nasce dal flop di “Chi ha incastrato zio Gerry?”, patetico show che è stato chiuso in anticipo, come dago-anticipato. Secondo Scotti, “sei puntate dovevo fare, sei puntate ho fatto”. Certo che l’insuccesso dà alla testa.

Brunetta pirotecnico durante il comizio di chiusura a Bolzano urla “segaioli” a quelli che lo fischiano, s'incazza con l'organizzazione di Forza Italia che lo vuol far terminare, conclude con un “Berlusconi siamo tutti noi!”.

4 Novembre
Come ha chiamato Giuliano Ferrara la fiaccolata di ieri sera, davanti all’ambasciata dell’Iran in Italia? Lo scrive lui stesso sul Foglio, oggi: “Fiaccolata meticcia (e ci dispiace per Pera e per i suoi scioglilingua nocivi; e ci dispiace per Lerner, il superintegrato che si finge bastardo, e per i suoi distinguo posticci)…”

Caro Dago,
la Giacomotti ha scritto per MFFashion un pezzo, e dunque si rivolge ad un pubblico di settore. Pezzo interessante …
Che tristezza, però, per un lettore generico, quella prosa infarcita di parole francesi e inglesi.
Che dire
technicalities e non "specifiche" faccia sentire trendy o cool nell'ambito modaiolo - oops, scusa! - è un po' triste, se poi lì parlano tutti così sono ben contento, e già lo ero, di non occuparmene mai.
So peraltro che in altri campi c'è questa diffusa abitudine di infilare lì due o tre paroline in inglese, così l'interlocutore del settore intuisce ed annuisce, anche se un interlocutore davvero colto dovrebbe in realtà pensare E dire un rapido "parla come mangi" (ma forse mangiano pure così, sushi e delicatezze sottili e modaiole).
Lo Gorroico su Dagospia


La Pearson Plc, la casa editrice che pubblica il Financial Times, ha annunciato oggi che il direttore del quotidiano Andrew Gowers ha presentato le sue dimissioni a causa di "divergenze strategiche" con la stessa casa editrice.


Si sono riempiti la bocca di “etica dell’impresa”, codice etico, carta dei valori, poi con una pandemìa di parole i manager del capitalismo “responsabile” si buttano a capofitto sul primo treno che passa e dimenticano tutto. È il caso di Tommaso Pompei che dopo aver lasciato a male parole il faraone d’Egitto Sawiris, abbraccia la nuova bandiera di Tiscali e si lancia in dichiarazioni d’amore per la nuova azienda e per il nuovo padrone….

*

 Un neologismo al giorno toglie il lessico di torno
   Questa volta non si tratta di neologismi ma di un uso diverso del termine.
In occasione della tribolata vicenda Fazio e le sue (sospirate da tutti ma non da lui) dimissioni, Panorama scriveva:

   PALAZZO KOCH come il BUNKER DI BERLINO


che non è un neologismo ma vuol intendere che Fazio si è asserragliato nella sede di Banca d’Italia come fece tristemente Hitler alla fine della sua guerra.
 Frase forse difficile da decifrare, specie per un ventenne. Mi ricorda Antonio Baldassarre, dodicesimo presidente della Rai, che non volendo dare le dimissioni, con l’unico consigliere rimastogli fedele teneva consigli d’amministrazione nella sua Smart, ed essendo virtualmente barricati al settimo piano di via Mazzini per respingere ogni assalto, il Corriere della Sera titolò;

  NON SI ARRENDONO I GIAPPONESI DELLA RAI

Inteso come quegli irriducibili combattenti della guerra del Pacifico che gli Americani dovettero stanare uno per volta dalle isole.
Sempre più incomprensibile

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Leggete questa definizione data dal L’Espresso alla moglie di Fazio:

- La "governatora", cioè la mogliera di Fazio, che ha proclamato con fierezza: "Io rispondo solo a Dio e alla mia famiglia. La verità verrà fuori. Magari non in questa vita, ma in quella che conta" -.

 In verità la governatora è un titolo in uso nell’america latina. Ne fa fede un recente notiziario Rai:

... Il governo federale, da Brasilia, ha proposto di inviare aiuti, ma la governatora
dello Stato di Rio, Benedita da Silva, del Partito dei lavoratori (Pt), ha rifiutato ...

  Anche in Italia abbiamo esempi di governatora:

  La contrada dell’Oca a Siena, per esempio, si fregia del titolo di “Nobile” che le venne conferito per il valore dimostrato dai suoi soldati in occasione della battaglia di Montemaggio (1145) e di quella di Montaperti (1260). Quest’ultima le valse pure il titolo di governatora.

 
E pure il Goldoni nel suo Il Mercato di Marmantile, fa dire alla sua protagonista:

 Quando governatora un dì sarò. Tu verrai dinnanzi a me  con rispetto ed
umiltà, ... ch'esser io devo la governatora.

   Nel caso  della signora Fazio invece, viene usato in senso ironico se non addirittura dispregiativo, poichè risulterebbe da intercettazioni telefoniche che la signora, in materia finanziaria fosse molto intraprendente.
Da qui lo sfottò.
Ah, che tempi, signora contessa! Dove sono finiti quei bei banchieri di una volta che di fronte al minimo sospetto scrivevano una lettera di scuse e si sparavano seduti alla propria scrivania?




DARE LA BAIA


Secondo Davide Monaco nella sua storia dei Sanniti, quando I Romani vinsero a Maleventum che ribattezzarono Beneventum, coniarono pure un motto di spirito: dare la baia a Benevento, nel senso di sfottere, prendere in giro.
  Infatti baia o bagia in alcuni dizionari viene riportato quale sinonimo di beffa, dileggio, burla, irrisione e Giuliano Ferrara nel suo editoriale su Panorama di questa settimana, lo usa per dire che Berlusconi è riuscito a realizzare politiche decisive, creando un nuovo clima civile in cui non è proibito dare la baia ai moralisti un tanto al chilo, ai magistrati politicizzati e ai sepolcri imbiancati dell’economia corporativa.
  Sarà. Io ho l’impressione che Berlusconi abbia dato la baia pure a noi…


*** 

Lo spettro della rottura a causa delle norme antiribaltone.

  Riguardo all’opposizione: Non faremo «nessun diktat» assicura il Cavaliere che manda un monito agli alleati: «Se non c’è accordo… Koizumi docet»
Queste sono tre righe dell’articolo di M.Franco sul Corriere della Sera del 17 Settembre 05 inerente la situazione politica italiana. Più che una serie di neologismi, qui a mio parere si tratta di aprire la cortina di nebbia che aleggia sulla politica italiana. Cominciamo:
  Il presidente Berlusconi ha proposto il cambiamento della legge elettorale e l’opposizione ha parlato di Diktat, che è il complesso di condizioni, imposto da una delle parti (cioè non negoziato da ambedue), in un trattativa (internazionale).

  Le nuove norme, secondo il partito di Gianfranco Fini, andrebbero a favorire il partito di Casini del suo luogotenente Follini, da qui una polemica che potrebbe far temere (lo spettro) una rottura nella maggioranza a causa delle nuove norme imposte da AN per impedire fenomeni di cambiamento repentino del governo (il ribaltone) a causa di voltagabbana dell’ultima ora. Berlusconi però li mette in guardia: (il suo monito): « Fate attenzione – dice – che potrei fare come il primo ministro giapponese (Koizumi) che si è liberato degli alleati ed è andato recentemente a vincere le elezioni con ampio margine.

 T’è capì?



I Kaziri

Accorato appello di un militante a Fini, durante la festa di Azione Giovani:
  «Si impegnerà presidente Fini per la causa dei kaziri?». Lo accompagna un ragazzo calvo che ripete: «Aiuto, presidente... aiuto».
II ministro: «Sì certo, conosco benissimo la situazione, l'Italia...».
  Lo interrompono lì: «Presidente scusaci, è una goliardata… l kaziri non esistono». A quel punto la platea scoppia a ridere, Finì pure si alza, stringe la mano al militante che ha organizzato la boutade.

  (Da “Il Giornale” del 16 Settembre 2005)

 

Viva l’edonismo e paninari

Chi sarebbe oggi un militante di Azione Giovani, “il movimento dei giovani che si riconoscono nelle finalità di Alleanza Nazionale, ispirato a ad una visione spirituale della vita”, si chiede Maria Laura Rodotà sul Corriere on line del 16 settembre 2005 ?
  E va a rispolverare i paninari , fratelli minori degli yuppies che emersero a Milano nella seconda metà degli anni ’80 fuori dalle paninoteche , antesignane dei fast-food (nell’esercito romano gli antesignani marciavano prima delle insegne), vestiti rigorosamente con El Charro Monclaire, Timberland, che parlando un gergo orecchiato in una trasmissione domenicale: Drive Inn imitavano un comico che faceva loro il verso usando parole quali squinzia, sfitinzia e smerigliare paninazzi, che regolarmente i giovani riusavano per riconoscersi.

  L’edonismo reganiano era invece un tormentone con cui Roberto d’Agostino interveniva ogni volta alla trasmissione cult “Quelli della notte” di Renzo Arbore ed è rimasto un segnale del tramonto dell’austerity e della questione morale invocata da Enrico Berlinguer insieme con «... i Righeira, Scialpi, Alvaro Vitali, Jerry Calà, i film dei Vanzina, Has Fidanken, le tette balconate senza silicone di Tinì Cansino e il belvedere delle ragazze Cin cin , il cacao meravigliao, i videoclip, Dj television, la Cagiva st 125 e l'Aprilia Af1, la Maserati Biturbo e Veronica Castro, gli Spandau e gli Snorkies per non parlare dei Puffi».

 

. ¬ . ¬ . ¬






la Rockpolitik
di Celentano comincia a farsi sentire. Su Repubblica di sabato 12, a pagina 17, fa capolino la parola "baypassando" in vece di "bypassando".
Forse è un refuso... però fa sognare : "Baypassando" = passando per la Baia.
Ti immagini Ezio Mauro, seduto sui docks, jeans e camicia trucidi , che guarda " the ships roll in" come il grande Otis Redding e dice :"...da oggi bypassando si scrive baypassando!"
Ezio Mauro è rock, Paolo Mieli è lento.
Gianni Usai

RETROSEXUAL COME AL BANO
Giusì Ferrè per “Novella 2000”
Gli americani, che per tutto hanno un nome e una classifica, avevano battezzato “metrosexual” quel tipo d'uomo, molto metropolitano, che ha cura del proprio aspetto e dimostra una sensibilità quasi femminile - o gay - nei comportamenti e nella ricerca di un modello estetico. Ci eravamo appena abituate a questo delizioso compagno, il cui unico difetto consisteva nel frugare nel nostro beautycase, che già ci viene annunciato il trionfo del “retrosexual”. Come dire, il maschio vero, l'uomo delle caverne, il tipo all'Al Bano, se in età matura, o alla Daniele Interrante se più giovane. Nemmeno un filo di attenzione e di cortesia, ma comportamenti grossier, modi bruschi, verso quelle che sono definite «oche» o «galline che fanno pollaio». Bene, ci piacevano di più metrosexual, quando venivano con noi a fare shopping.




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