Saturday, December 16, 2017

PRESEPISTA

LA SVOLTA PRESEPISTA DELLA MELONI
i fatti:
Nel comune di Vallo della Lucania,  10mila anime, che quest’anno hanno dovuto affrontare le decisioni di un dirigente scolastico che non ci ha pensato due volte a fare terra bruciata di trazizioni cristiane e sensibilità. Le lettera del preside indignato
I bambini dell’istituto comprensivo ‘Aldo Moro’ dovranno adeguarsi alle direttive della dirigente scolastica, Nicoletta Iavarone. che ha consigliato ai professori, della scuola elementare e delle due succursali dell’infanzia, di non predisporre presepi artistici ed evitare di organizzare recite natalizie.
‘Tutto per scongiurare disagi nei bambini di religione non cattolica che frequentano l’istituto’, scrive la Iavarone.




Bellissima lettera con cui il sindaco bacchetta la preside: ‘Lei avrebbe deciso, in maniera più o meno velata, senza in verità alcuna nota formale, di impedire la realizzazione del presepe artistico e di non far tenere le tradizionali recite di Natale cancellare il presepe, con tutte le iniziative e i riti connessi al Santo Natale, significherebbe cancellare la nostra Identità. I simboli del Natale non offendono nessuno’.
Ben venga, prosegue Aiola,  una scuola interculturale, ma colpire gli emblemi del Natale come il presepe non garantisce il rispetto di alcunché, non produce una scuola e una società accoglienti e inclusive. I simboli della nostra Fede e della nostra Tradizione come quello del Presepe, mi consenta, non discriminano nessuno. È inconcepibile eliminare dalla scuola i riferimenti di una delle più importanti festività cristiane: così non si rispetta il credo religioso della maggioranza delle persone che comunque hanno il loro riferimento nella fede cristiana.
Alla fine, il sindaco si congeda con una richiesta: ‘I valori del cristianesimo hanno fecondato la cultura, la letteratura, la musica e l’arte del nostro mondo, ancora oggi tali valori costituiscono un prezioso patrimonio da conservare e trasmettere alla future generazioni. Coltivo la speranza che, dopo un’attenta riflessione, lei possa rivedere la sua decisione e consentire ai nostri bambini di vivere il Natale nella sua autenticità’.

 ‘Ho deciso di fare il Presepe quando non lo fa più nessuno, quando nelle scuole dicono che non si può fare perché offende chi crede in un’altra cultura. Continuo a chiedermi come possa un bambino che nasce in una mangiatoia o una famiglia che scappa per difenderlo, offendere qualcuno. Come possa offendere qualcuno la mia cultura. Proprio non me ne faccio una ragione: che si creda in Dio oppure no, in questo simbolo sono raccolti i valori che hanno fondato la mia civiltà. Quello che io sono è in questo simbolo: io credo nel rispetto, nella laicità dello Stato, nella sacralità della vita, nella solidarietà perché me lo ha insegnato questo simbolo’, dice il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni nel video ‘2 minuti con Giorgia’, su Facebook.

"Da quest'anno da alberista divento presepista".

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