Monday, January 27, 2020

Al cool


CONSUMO DI ALCOOL. 
CAUSE, EFFETTI SECONDARI 
E POSSIBILI SOLUZIONI*

1.

Sintomo: Piedi freddi e umidi.

Causa: Hai afferrato il bicchiere secondo un angolo di presa non corretto.

Soluzione: Gira il bicchiere fino a che la parte aperta rimanga verso l'alto.



2.

Sintomo: Piedi caldi e bagnati.

Causa: Ti sei pisciato addosso.

Soluzione: Vai ad asciugarti nel bagno più vicino.



3.

Sintomo: La parete di fronte è piena di luci.

Causa: Sei caduto di schiena.

Soluzione: Posiziona il tuo corpo a 90° rispetto al pavimento.



4.

Sintomo: La bocca è piena di cenere di sigarette.

Causa: Sei caduto con la faccia in un portacenere.

Soluzione: Sputa tutto e sciacquati la bocca con un buon gintonic (va bene anche acqua tonica).



5.

Sintomo: Il pavimento è torbido e sbiadito.

Causa: Stai guardando attraverso il bicchiere vuoto.

Soluzione: Riempi il bicchiere con un buon gintonic.



6.

Sintomo: Il pavimento si sta movendo.

Causa: Ti stanno trascinando per terra.

Soluzione: Domanda per lo meno dove ti stanno portando.



7.

Sintomo: Il riflesso della tua faccia ti guarda con insistenza dall'acqua.

Causa: Hai la testa nel cesso e stai cercando di vomitare.

Soluzione: Metti il dito (in gola).



8.

Sintomo: Senti che la gente parla producendo un misterioso eco.

Causa: Stai tenendo il bicchiere sull'orecchio.

Soluzione: Smettila di fare il pagliaccio.



9.

Sintomo: La discoteca si muove molto, la gente è vestita di bianco e la musica è molto ripetitiva.

Causa: Sei in ambulanza.

Soluzione: Non ti muovere: possibile coma etilico o congestione alcolica.



10.

Sintomo: Tuo padre è molto strano e tutti i tuoi fratelli ti guardano con curiosità.

Causa: Hai sbagliato casa.

Soluzione: Domanda se per caso sanno dove abiti.



11.

Sintomo: Un enorme fuoco di luce ti acceca la vista.

Causa: Sei per strada sbronzo... ed è già giorno.

Soluzione: Cappuccio, cornetto e una buona dormita.



IMPORTANTE

Non tenere per te queste informazioni: mandale a un amico, ti saprà ringraziare 


*ALCOOL: ricordati che in inglese due O si leggono U
Per esempio: Droghiere, mi darebbe quel vasetto di ciliegine sotto alcul? 



Pensate:
abbiamo una norma che obbliga a identificarsi mediante un documento ufficiale (carta d'identità, passaporto o patente) per poter accedere a un Wi-Fi pubblico e poi abbiamo una norma che dice che i capitali sporchi di rientro dai Paradisi Fiscali possano farlo in modo anonimo... hihihihihi


Maometto 
è un aggettivo che significa grandemente lodato. Il nome del profeta è:
Abū l-Qāsim Mu Hammad ibn `Abd Allāh ibn `Abd al-Muţţalīb al-Hāshimī;  che si legge;
Abu il Qasim figlio di Abd Allah figlio di Abà il Muttalib della tribù degli Hashimi




Ora, non per fare il saputello, ma accusare Maometto di essere pedofilo per via di Ahijsha la sua mogliettina minorenne sposate per ordine di Jebril (il nostro Arcangelo Gabriele) è un po' come affrontare una discussione teologica coi cristiani affermando che Gesù Cristo è nato da una ragazza madre ingravidata da un soldato romano di nome Pantera, che al ritorno da un viaggio del fidanzato novantenne per giustificarsi gli ha raccontato la prima stronzata che le è venuta in mente e le è andata bene...

hihihihi


[po-strè-mo]
SIGN Ultimo
Voce dotta presa in prestito dal latino [postrèmus], superlativo di [pòsterus] 'che viene dopo', derivato di [post] 'dietro, dopo'.
Questa parola nasconde una raffinatezza a cui capita di rado di far caso, ma che invece ha bene in mente chi la usa (ad esempio, non manca mai di usarla Luciano Canfora): 'ultimo' è un termine che in italiano ha una certa ambiguità.
L'ultima notizia può essere sia quella appena arrivata, quella più fresca di tutte, sia quella che viene data alla fine, che dopo non ne ha altre. Possono sembrare la stessa cosa, ma non condividono la medesima prospettiva: davanti a un elemento che in tutti i casi è posto al termine di una progressione, da un lato c'è un senso di aggiornamento costante (un 'ancora ultimo'), dall'altro il senso di una conclusione definitiva (un 'ultimo terminale'). L'ultimo libro dello scrittore ha il brio della novità o il peso del testamento; l'ultimo tentativo può essere l'ennesimo segno di una tenacia che non demorde o il tentativo dopo il quale non ne verranno più fatti altri. Il postremo, in questi casi, è il secondo tipo di ultimo: quello estremo, finale. Insomma, se l'amico ci chiede 'la sai la postrema?' c'è da preoccuparsi.


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