Wednesday, January 15, 2020

lingua


Per la serie "Continuiamo a farci male" ho deciso oggi di parlare della lingua italiana.
Mi fanno ridere quelli che dicono che quella italiana sia una lingua difficile. Sara' difficile per un Cantonese che per natura e' piu' predisposto a parlare il cinese di un altro cantone che non per un leghista, per esempio.
Secondo  me la lingua italiana e' la lingua piu' facile del mondo per l'apprendimento. Pensate che io l'ho imparata che avevo solo due anni e mezzo e non sapevo leggere!
Scrivere si'. Scrivere scrivevo eccome. Ma dato che non sapevo leggere quando scrivevo andavo dalla mia mamma e le dicevo: "Zia, " (Perche' tutti i bambini hanno una mamma ma noi eravamo cosi'  poveri che mi dovette partorire una cognata di mio padre dove si recava di tanto in tanto per gli esercizi spirituali) "Zia " dicevo quindi: "Cosa cazzo ho scritto? "
Fu solo dopo gli otto anni quando sapevo leggere che mi recai dalla zia e le dissi: "Mamma" eh si', c'era ancora confusione nel parentado " Ma lo sai che la zia stava per essere assunta in cielo? "
Si perche' ero entrato senza preavviso nella camera da letto per leggerle il mio compito che non avevo ancora letto e ho visto la zia in piena crisi mistica che gridava: "O dio, vengo. O dio vengo! " Per fortuna che c'era il papa' sopra di lei che la teneva attaccata al materasso altrimenti sarebbe volata via tra un tripudio di angeli.
Ma lo sapevate che in Finlandese il venditore di sapone viene detto:
SAIPPUAKIVIKAUPPIAS (che e' pure palindromo ) ?
Ma dopo aver saputo cio' non vi viene voglia di venire in pellegrinaggio con me alla Madonna del Suprammonte per ringraziare di non essere nati Finlandesi visto che non capiamo una parola di Finnico?
E la punteggiatura? Come la mettiamo con la punteggiatura?
Se dico non dico per dire dicendo che dico dico di dire
Date questo pezzo da punteggiare a Enzo Biagi e ve lo trasformera' in un formaggio della Valtellina.
Ma se l'altroieri sapevo che l'indomani sarebbe stato il dopodomani di lunedi', quale giorno della settimana sara' l'ieri di dopodomani? ( Sara' venerdi', ma non potresti tenere un'agenda, per la madonna? )
E la parasanga? Voi mettereste quattro soldati in una parasanga?
(Io si, visto che la parasanga e' lunga sei chilometri e i Romani mettevano un soldato ogni chilometro e mezzo, cioe' un Miles = Miglio ).
E che farcene della parola fuori dal suo contesto?
Che ci frega a noi se esiste anche  il quartiere della calzatura, la mappa della chiave e l'ala della catena?
Cambronne, per esempio, sarebbe passato alla Storia se la parola che ha pronunciato, invece che sul campo di battaglia l'avesse detta al cesso?
E se Giulio Cesare avesse detto "Il dado e' tratto" in una bisca avrebbe avuto lo stesso effetto?
Ecco una serie di frasi banali che fuori dal loro contesto possono essere giudicate scandalose:

"Signora Contessa, lei non sa a che pene va incontro", disse l'avvocato calandosi le brache...
"Come me la vedo brutta!" rispose la contessa camminando su uno specchio.
"Che Dio ce la mandi bona", disse il conte suo marito aspettando la nuova serva.
"Ma questo non c'entra!" disse la contessa sedendosi su un paracarro.
"Grazie per essere venuto" gli disse lei dopo un paio d'ore.
"Ahi ahi" disse il pisolino mentre tutti lo schiacciavano.
"Mi sento a pezzi" disse il bicchiere caduto a terra.
"Basta! Non ne posso piu'! Mi sono rotto!" disse lo specchio appena schiantatosi a terra."Chi s'e' visto s'e' visto!".
"Datemi retta"  disse il geometra.
"Che disdetta!" rispose l'inquilino sfrattato.
"Tutti possono sbagliare"  esclamo' il riccio scendendo dalla spazzola.
"Oggi non sono in vena" disse l'ago alla siringa.
"Cosa fatta capo ha"  disse il boia.
"Non sto piu' nella pelle"  disse il serpente.
"Non ho piu' il fisico " disse la mamma di Fermi quando  il figlio se ne scappo' in America.
"E' buio. Pesto" disse lo skinhead.
"Ho mangiato la foglia"  mormoro' il baco da seta dopo colazione.
"E' meglio tagliar corto"  disse il sarto al nano.
"Questo e' un circolo vizioso" disse quel tale entrando in una bisca clandestina.
"Non mi piace essere preso in giro" disse quel poveretto finito nei vortici del fiume.
"Siamo agli sgoccioli" disse il rubinetto guasto.
"Tu non sei che una principiante!" disse la lettera Z alla A.
"Io ne ho piene le scatole!" disse il fiammifero.
"Te la faro' pagare salata" disse la sogliola dopo aver litigato con l'aringa.
"Sai, l'importante e' essere cortesi, cosi' i clienti ritornano volentieri" disse il becchino ad un collega.
  "Dio t'assista"  disse un tassista ad un collega.
"L'importante e' prendere la palla al balzo" disse il  castratore di canguri.
"Sono tutto orecchi" barri' l'elefante.
"Meglio una gallina oggi che un uovo domani" disse il gallo.
"Ho la pelle d'oca"  disse Valeria Marini.
"Scusate lo sfogo"  disse il brufolo.
"Sono molto contento di essere Qui", disse il nipotino di Paperone.
"Qui c'e' qualcosa che non quadra" disse il cerchio al triangolo.
"Mi stai prendendo per il culo" disse la bottiglia di  Champagne.
"Non tutti i mali vengono per nuocere" disse ridendo il dottore al malato.
"Oh, come e' bianco questo bucato!" disse la mamma al figlio drogato.
"Aspettatemi!" disse l'ultimo dei Mohicani
 "Arrivo!" aveva scritto il traguardo
 "Non ho parole!" disse il vocabolario distrutto
 "Sei una cacca, ma mi piaci" disse la mosca.
 Il mago guardo' nella sua palla di vetro e disse: "Oh, guarda! Ho un testicolo artificiale!"
"Non so se mi spiego" disse il paracadute. "Spiegati meglio"ribatte' il paracadutista.
"Venderemo cara la pelle" come disse Annabella di Pavia.
Il maestro disse Kung ... e Kung fu.
Un'ultima raccomandazione:
Diffida di chi ti da dei consigli e poi ti insulta, stronzo.


P.S.
Se dico,  non dico per dire. 
Dicendo che dico, dico di dire.


VORREI SEGNALARVI
Quanto mi ha scritto Walter Giacardi ( giacardi@tin.it )
"Iudico poter esser vero che la fortuna sia arbitra della meta' delle azioni nostre, ma che etiam lei ne lasci governare l'altra meta', o presso, a noi. Et assomiglio quella at uno di questi fiumi rovinosi che, quando si adirano allagano e' piani, ruinando gli alberi e li edifizii, lievono da questa parte terreno, pongono da quell'altra: ciascuno fugge loro dinanzi, ognuno cede a lo impeto loro, senza potervi in alcuna parte obstare. E benche' sieno cosi' fatti, non resta pero' che li uomini, quando sono tempi quieti, non vi potessino fare provvedimenti et con ripari et argini, in modo che, crescendo poi, o egli andrebbero per uno canale o l'impeto loro non sarebbe ne' si' licensioso ne' si' dannoso.
Similmente interviene della fortuna: la quale dimostra la sua potenzia dove non e' ordinata virtu' a resisterle, e quindi volta li suoi impeti dove la sa che non sono fatti gli argini e li ripari a tenerla."
Naturalmente avrete riconosciuto il Machiavelli.
Che noi siamo ormai abituati ad applicarlo a memoria ogni qualvolta c'e' da fottere il nostro vicino, o da raggirare il nostro interlocutore.
Quando si tratta di norme elementari del quieto vivere, lo ignoriamo.

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